giorgia meloni giancarlo giorgetti

LA MANCATA “MESSA A TERRA” DEL PNRR PUÒ CREARE UNA VORAGINE NELLE CASSE DELLO STATO – I 19 MILIARDI DI MANCATO INCASSO DELLA TERZA RATA DEL PIANO RISCHIANO DI COSTRINGERE IL GOVERNO A EMETTERE NUOVO DEBITO PUBBLICO. IL PIANO B DEL TESORO È AUMENTARE IL VALORE DEI TITOLI DI STATO TRA I 310 E I 320 MILIARDI. MA COSÌ, IL GIÀ PESANTE DEBITO PUBBLICO ITALIANO RISCHIA DI ESPLODERE. SITUAZIONE CHE PEGGIOREREBBE ANCORA SE LA QUARTA RATA ARRIVASSE L’ANNO PROSSIMO…

Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”

 

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

A Palazzo Chigi e al Tesoro, l’impatto sulle casse pubbliche è stato già messo in conto. «Inevitabile», è l’aggettivo che utilizza una fonte di governo per spiegare perché ora bisogna pensare a un paracadute, per non cadere nel precipizio che rischia di aprirsi a causa del mancato incasso della terza rata del Pnrr, che vale 19 miliardi. E la caduta può essere ancora più dolorosa perché la quarta rata, da 16 miliardi, potrebbe arrivare addirittura l’anno prossimo.

 

BTP VALORE

Ma c’è un problema: il paracadute ha a che fare con un tema sensibile. Si chiama debito pubblico. Perché la soluzione a portata di mano c’è: modificare il calendario delle emissioni previste per quest’anno, aumentando il valore già fissato all’interno di un intervallo importante, tra i 310 e i 320 miliardi. Ma allargare il perimetro significherebbe appesantire il fardello del debito. Ecco perché l’idea è ancora in fase di valutazione.

 

E tenuta riservata, per evitare che qualcuno […] possa cavalcare la questione, dando per assodata una decisione che non è stata ancora presa. […] ci sono due elementi aggiuntivi […] ad animare le riflessioni dell’esecutivo. Il fattore tempo dice che c’è un margine, di tre mesi, per capire se bisognerà forzare la mano, garantendo così ossigeno al fabbisogno di cassa, o se invece potrà prevalere una soluzione soft […]

giorgia meloni ursula von der leyen

 

Dipende tutto da quando arriverà il bonifico della quarta rata, a sua volta appeso all’esito della trattativa in corso con Bruxelles per rinegoziare alcuni dei 27 obiettivi semestrali che non sono stati centrati entro la scadenza del 30 giugno.

 

Tra tre mesi, cioè a ottobre, il quadro sarà chiaro. Ecco allora che se la situazione dovesse volgere al peggio, con l’arrivo dei fondi nel 2024, la soluzione delle emissioni aggiuntive diventerebbe imprescindibile. […]

 

Quando il debito tornerà al centro dei tormenti del governo, complicati ulteriormente dalla partita del nuovo Patto di stabilità, che entrerà nel vivo proprio in autunno. La situazione rischia di farsi scivolosa anche dal punto di vista politico perché intervenire sulle emissioni […]  obbligherebbe l’esecutivo ad andare in Parlamento per ottenere il via libera allo scostamento. Anche per questa ragione al Tesoro si invoca prudenza.

 

debito pubblico

[…] C’è poi una soluzione alternativa, se a ottobre dovesse emergere la possibilità di portare a casa la quarta rata del Pnrr entro la fine dell’anno. Prevede di anticipare una parte delle emissioni già calendarizzate, senza così fare nuovo debito. Garantendosi un cuscinetto di cassa, che potrebbe essere impiegato nell’attesa di compensare l’esborso con i 16 miliardi del Piano di ripresa e resilienza, quando arriveranno. Ma […] si ritorna sempre alla casella di partenza: i ritardi sul Pnrr. Con in mezzo una prova ancora più gravosa: la revisione dell’intero Piano, entro la fine di agosto. E lo spettro del nuovo debito dietro le spalle.

I DETENTORI DEL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…