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MANCO SI E’ VOTATO E BERLUSCONI GIA’ FRIGNA DI UN NAZARENO/2 - APPREZZA GENTILONI: “E’ UNA PERSONA PERBENE. FAREMO UN’OPPOSIZIONE RESPONSABILE” - C’ENTRA SOLO IL CAMBIO DI CAVALLO A PALAZZO CHIGI O ANCHE LA DIFESA DI MEDIASET? O LA SENTENZA DELLA CORTE DI STRASBURGO? - A NATALE TUTTI PIU’ BUONI...
Tommaso Labate per il Corriere della Sera
Siamo d' accordo con la proposta del reddito di cittadinanza. È dal dopoguerra che non ci sono così tanti poveri in Italia. Alle 19 in punto, durante la presentazione del libro di Bruno Vespa, Silvio Berlusconi trova la carta regalo in cui avvolgere la nuova Forza Italia che ha disegnato nelle ultime ore. Una carta che luccica, come la proposta dei M5S che piace anche all' elettorato della Lega. Ma che nasconde il contenuto.
In neanche un giorno, infatti, l' ex presidente del Consiglio scava un solco tra il suo partito e il resto degli alleati del centrodestra, a cominciare da quel Salvini definito in serata un giovane comunista dalle uscite spesso non apprezzabili. E riduce sempre di più le distanze col governo di Paolo Gentiloni, descritto come persona perbene e leale, diverso dai Letta e dai Monti che mi sono pentito di aver appoggiato e anche dal Renzi sconfitto da quella campagna referendaria in cui la sua spavalderia è apparsa come arroganza.
Sono tanti, troppi, i fili che legano Berlusconi a Palazzo Chigi. Dalla difesa di Mediaset (Non la immagino non guidata dalla mia famiglia) dall' assalto dei francesi di Vivendi, una partita in cui il ruolo dell' esecutivo è tutt' altro che secondario. Al sogno di una Rai che, dice l' ex premier, deve rinunciare alla pubblicità. Fino al parere confezionato e consegnato dal governo italiano a proposito della sentenza Berlusconi attesa prima o poi da Strasburgo, un fronte in cui anche un accenno alla questione della retroattività dell' applicazione della legge Severino potrebbe rappresentare per l' ex premier un appiglio vitale.
Passo dopo passo, insomma, Berlusconi si allontana dal tandem Salvini-Meloni e si avvicina al sostegno-ombra al governo Gentiloni, che con la responsabilità di FI nelle aule del Parlamento potrebbe ambire ad arrivare fino alla fine della legislatura. La nostra opposizione sarà inflessibile, scandisce l' ex premier durante un passaggio dell' incontro con i gruppi parlamentari. Ma dura un secondo.
Nella frase successiva il presidente forzista chiarisce che dovremmo valutare l' operato dei governo sui singoli provvedimenti e senza una posizione confezionata a prescindere. Sul piatto ci sono voti in Parlamento che oggi sono importanti, come quelli del sostegno all' intervento dell' esecutivo per la salvezza di Mps. Ma che domani potrebbero diventare indispensabili. Per esempio, sulla mozione di sfiducia nei confronti del ministro del Lavoro Poletti, un testo a cui - è la scommessa di molti berlusconiani - difficilmente l' ex premier darebbe il disco verde.
E si ritorna al punto di partenza, a quella frase che Berlusconi pronuncia in continuazione. Siamo sempre stati un' opposizione responsabile. Nella prossima legislatura serve un' assemblea costituente con cento saggi, insiste come a voler mascherare dietro un gioco di parole le tracce di quella svolta che rischia di mandare in soffitta il centrodestra classico. Basta guardare gli obiettivi annunciati.
Dal no secco al Mattarellum su cui Salvini aveva aperto fino alla prospettiva di un proporzionale alla tedesca che rappresenta, ad oggi, la strada più diretta verso quella grande coalizione che sta in cima ai desiderata dell' uomo di Arcore. È anche per questo che il leader di FI cerca di "coprirsi" con quante più anime del Pd possibile. Martedì, per esempio, si è trovato a brindare con Michele Emiliano, incrociato per strada (Se vuole fare qualche ragionamento, mi chiami quando vuole).
L' intelaiatura dei vecchi rapporti coi renziani, seppur nascosta, resiste ancora. I rapporti con l' ala franceschiniana ci sono, eccome. E poi, su tutto, c' è il rapporto con Mattarella. Strano ma vero, proprio l' uomo su cui si ruppe il Patto del Nazareno.