MANGANELLATE AI PM - DALLE INTERCETTAZIONI SUGLI APPALTI TRUCCATI DEL VIMINALE, COINVOLTI IL PREFETTO DELL´AQUILA IURATO E IL PREFETTO IZZO, EMERGE UN ANTONIO MANGANELLI MOLTO NERVOSO - IL CAPO DELLA POLIZIA (NON INDAGATO), SI SFOGAVA: “MI DISGUSTA CHE ESCANO LE COSE SUL GIORNALE. MI PARE MOLTO PIÙ GRAVE CHE UN CIALTRONE DI MAGISTRATO DIA LA NOTIZIA FUORI INDEBITAMENTE IN VIOLAZIONE DI LEGGE”...

Dario Del Porto per "la Repubblica"

«A me pare molto più grave il fatto che un cialtrone di magistrato dia la notizia fuori indebitamente in violazione di legge», si sfogava il capo della polizia Antonio Manganelli parlando con il suo vice, il prefetto Nicola Izzo. È il 2 giugno del 2010, i piani alti del Viminale sono in fibrillazione per gli sviluppi dell´inchiesta della Procura di Napoli che coinvolgerà in rapida successione l´allora prefetto dell´Aquila, Giovanna Iurato, e il prefetto Izzo, indagati per turbativa d´asta per l´appalto del centro Cen a un raggruppamento di imprese Finmeccanica.

In quei giorni, i due alti dirigenti del ministero si confrontano più volte con il capo della polizia. Manganelli è estraneo all´inchiesta. Izzo e Iurato però sono intercettati. Agli atti dell´indagine, sfociata nei giorni scorsi nella misura interdittiva nei confronti dei due prefetti, è stata ora depositata l´informativa della Guardia di Finanza che dà conto di conversazioni e di sms. Nella telefonata del 2 giugno, il capo della polizia discute con Izzo di quanto gli avrebbe riferito l´attuale vice capo Francesco Cirillo (non indagato) in merito a un colloquio con il procuratore aggiunto titolare dell´indagine.

Quindi i due si confrontano sugli aspetti tecnici della vicenda. Il discorso finisce sui resoconti giornalistici e Manganelli commenta: «Che escano le cose sul giornale è una cosa indegna che fa... veramente mi disgusta... sta cronaca minuto per minuto di una fase di accertamento che è veramente ancora un accertamento preliminare mi disgusta».

Il capo della polizia prosegue dicendo di aver appreso da Cirillo di una presunta "amicizia" tra un pm e una cronista e sbotta: «Allora cambiassero il sostituto... Insomma, è più grave la fuga di notizie che io devo sapere le cose minuto per minuto o più grave la forzatura... a me mi pare molto più grave il fatto che un cialtrone di magistrato dia la notizia fuori indebitamente in violazione di legge. Là c´è violazione di legge sicura... il fatto stesso che sta sui giornali è una violazione di legge, anziché uno che può aver detto: "oh accelerate perché se no andiamo in definanziamento"».

Nell´informativa è riportato anche un sms attribuito a Manganelli che il capo della polizia avrebbe inviato a Izzo il 5 giugno 2010. Il prefetto ha ricevuto da pochi giorni l´avviso di garanzia dalla Procura. «Ieri sera ho parlato a lungo di questa vicenda con Berlusconi, Letta e Maroni e sono tutti più che convinti della linearità dell´operato», si legge nella trascrizione. Poi propone «di farci fare una sorta di parere pro veritate da parte di un esperto».

E aggiunge: «Mi pare comunque che si faccia largo la convinzione che la storia «si gioca tutta sull´interpretazione della norma « (e questo è cosa buona) e che «non si è riscontrato nessun profitto personale» (e questo pure). Ne usciremo fuori presto, amico mio! Intanto lunedì ci occupiamo del movimento dei Questori. Baci». Tre giorni più tardi, Manganelli avrebbe girato a Izzo un sms che, secondo la ricostruzione degli investigatori, sarebbe stato inviato dall´allora capo della Dia, il generale dei carabinieri Antonio Girone, a Cirillo e da questi trasmesso a Manganelli.

«Ricevo da Cirillo: sms testé inviatomi da Girone: "Stamane personale DIA Roma notificherà avviso garanzia a v. Pref. De rosa Castrese con contestuale invito a comparire sabato 12 pv per essere sentito come indagato per nota vicenda. Nessuna novità per Izzo». Nessun commento da parte di Manganelli.

Intanto i pm D´Onofrio, Falcone e Filippelli potrebbero interrogare il generale Girone sulla fuga di notizie che spinse la Procura a togliere la delega alla Dia per affidarla alla Finanza. Nell´informativa è indicata anche una telefonata del 30 maggio 2012 dove la Iurato, parlando con un collega, gli racconta la sua scelta di andare all´Aquila in termini diametralmente opposti a quelli di un´altra conversazione intercettata che avevano spinto la Procura a ipotizzare una «falsa commozione» del prefetto dinanzi alle rovine della città sconvolta dal sisma.

«Devi sapere che quest´avventura dell´Aquila, quando me la hanno proposta, io ho accettato, ho accettato per amore... Se me ne devo andare lontano, devo lasciare la casa... ne deve valere la pena questo sacrificio e allora lo faccio per gente che ha bisogno».

 

Antonio Manganelli nicola izzoFRANCESCO CIRILLO LUCA PALAMARA Silvio BerlusconiLETTA MARONI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...