goffredo bettini gianni letta giuseppe conte

"APPOGGIARE CONTE? NON ESISTE, POI SE SI APRE LA CRISI SI VEDE" - MARA CARFAGNA ALZA UN MURO VERSO LE LUSINGHE DELLA MAGGIORANZA - IL FORZISTA MAURIZIO D'ETTORE: "MA CHI È QUEL MATTO DI NOI CHE PUÒ APPOGGIARE UN GOVERNO BONAFEDE. SAREBBE PROPRIO SCEMO" - "IL GIORNALE" SMENTISCE "LA STAMPA" SULLA TRATTATIVA LETTA-BETTINI PER PORTARE FORZA ITALIA IN MAGGIORANZA: "NON È UN' ERESIA: È PURA FANTAPOLITICA"

mara carfagna

1 - MARA CARFAGNA GELA CONTE: "APPOGGIARLO? NON ESISTE". OPERAZIONE RESPONSABILI, CROLLA TUTTO

Da www.liberoquotidiano.it

 

Forse il governo Conte-Mastella sta scoprendo in queste ore di avere un piccolo problema: non ci sono i numeri in Parlamento. Dopo la crisi di governo innescata da Matteo Renzi, il premier Giuseppe Conte ha scommesso tutto sui "responsabili", sfidando anche il parere negativo del Quirinale.

 

Azzardo politico clamoroso, perché in tempi di emergenze sanitarie ed economiche servirebbe qualcosa in più di un progetto alla tirare a campare. Eppure, rassicurato dai consiglieri Rocco Casalino e Marco Travaglio, l'avvocato di Foggia vuole andare alla conta in Parlamento, convinto che basti il manipolo di 15/20 persone riunito intorno a Clemente Mastella e sua moglie, Sandra Lonardo.

goffredo bettini gianni letta giuseppe conte

 

Il punto è uno solo: quanti da Forza Italia (o ex forzisti) entrerebbero nella nuova maggioranza? Augusto Minzolini, nel suo retroscena sul Giornale, riferisce che solo un senatore di Italia Viva tradirebbe Renzi, l'ex Pd Tommaso Cerno. E anche l'ex grillino Gregorio De Falco sarebbe disposto ad appoggiare Conte. È Mara Carfagna a gelare Conte: "Appoggiarlo? Non esiste. Poi se si apre la crisi si vede".

 

Come dire: prima molli Conte, poi vediamo. Si parla di una telefonata del mediatore Pd Goffredo Bettini addirittura a Silvio Berlusconi, per proporgli un coinvolgimento diretto del partito: "Ma si è beccato, a quanto pare, un cortese no", assicura Minzo. "Resta qualche gatto randagio azzurro", ma dentro Forza Italia si guarda con scetticismo alle sirene del premier. Una prova? Lo sfogo dell'azzurro Maurizio D'Ettore: "Ma chi è quel matto di noi che può appoggiare un governo Bonafede. Sarebbe proprio scemo"

ANTONIO TAJANI

 

2 - FORZA ITALIA RESPINGE LE LUSINGHE DI BETTINI: DA NOI NESSUN APPOGGIO

Sabrina Cottone per "il Giornale"

 

«Prima vediamo che succede e poi decideremo che fare» è la linea che continua a mantenere il centrodestra. La coalizione Lega, Fdi, Fi, Cambiamo!, Noi con l' Italia, Fi-Udc rimane unita in attesa di verificare come davvero si aprirà e si chiuderà la crisi all' interno della maggioranza. La posizione di Forza Italia, ribadita nei giorni scorsi da Berlusconi, è che l' unica soluzione diversa dal voto sia «un governo di unità nazionale». Nessuna stampella al governo.

 

BERLUSCONI FINGE DI NON VEDERE CONTE E NON LO SALUTA

Sia il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, che la capogruppo alla Camera, Mariastella Gelmini, respingono le lusinghe di Goffredo Bettini, spin doctor del segretario del Pd, Nicola Zingaretti, per portare gli azzurri in maggioranza. «Di Bettini apprezziamo l' acuta intelligenza, ma la partecipazione di Forza Italia o anche soltanto il suo sostegno a un ipotetico nuovo governo con Pd, Movimento 5 Stelle, Italia Viva e Leu, non è un' eresia: è pura fantapolitica» dice Gelmini.

 

Più duro Tajani, che considera il riferimento al «polo liberale» una caccia ai parlamentari azzurri disponibili al salto della barricata: «Il signor Bettini non si preoccupi di Fi, pensi al Pd, Fi è compatta. Da parte nostra nessun sostegno a un governo di sinistra, lo ha ribadito anche Berlusconi». E Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi azzurri: «Questa commedia deve finire. Non c' è alcuna possibilità che da Forza Italia arrivi alcun sostegno a un qualsiasi governo Conte o a un qualsiasi governo con Pd e M5S perché siamo fondatori e federatori del centrodestra».

 

gelmini

Certo, al di là delle posizioni dei vertici, è chiaro che anche peones o esponenti del partito più favorevoli a un accordo di governo rimangono a guardare ciò che succede. L' incognita della campagna acquisti fa ormai parte della più recente storia repubblicana, ma il Quirinale ha fatto sapere più volte che non sarebbe sufficiente una maggioranza raffazzonata per andare avanti.

 

A compattare Forza Italia e l' intero centrodestra allargato sono da un lato i risultati dei sondaggi incoraggianti per il centrodestra e dall' altro le elezioni amministrative nelle grandi città capoluogo, oltre che le regionali in Calabria, dove l' alleanza non è mai stata in discussione. «Con Berlusconi ci siamo sentiti molte volte: per Natale, prima di Natale e dopo Natale, per parlare della situazione attuale e anche del futuro, delle candidature a sindaco nelle grandi città dove si voterà in primavera e per gli auguri» ribadisce il leader di Cambiamo! e presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.

BERLUSCONI FINGE DI NON VEDERE CONTE E NON LO SALUTA

 

Aggiunge a Un giorno da pecora, su Radio1: «L' unico caso in cui senatori e deputati di Cambiamo! potrebbero dare una mano sarebbe un nuovo governo che accogliesse molte delle istanze che il centrodestra ha messo sul tavolo, che avesse una compagine e una maggioranza assolutamente diverse dalle attuali». Insomma, «un governo di salute pubblica, di unità nazionale, di crisi, del presidente». No invece a stampelle a queste governo e «anche un eventuale Conte ter rimpastato non sarebbe un governo che potrebbe rappresentarci».

 

maurizio lupi foto di bacco (1)

Paola Binetti, senatrice di Forza Italia- Udc, è contraria al voto ma anche lei, come Toti, esclude qualsiasi sostegno all' attuale governo: «A questo punto non ci sono alternative a un governo di larghe intese. Non è una preveggenza o una profezia, è la realtà ora. E per farlo, ognuno deve inghiottire il suo piccolo rospo».

 

Quanto alla fiducia a Conte: «Non basta Conte per votare la fiducia. Non so se bisogna cambiare Conte ma so che Conte devo cambiare». Anche il deputato del Misto e presidente di Noi con l' Italia, Maurizio Lupi, ripete ancora una volta: «L' improvvisazione, le liti, l' incertezza di questo Governo stanno portando imprese, famiglie e scuola alla disperazione. L' unica strada dignitosa sono le dimissioni immediate del governo Conte». La discussione è su ciò che verrà dopo.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump emmanuel macron

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI NON AVEVA ALCUNA VOGLIA DI VOLARE A PARIGI AL VERTICE ORGANIZZATO DA MACRON PER L’UCRAINA (E SI VEDEVA), MA HA DOVUTO ABBOZZARE – IL TOYBOY DELL’ELISEO HA APPARECCHIATO UN TAVOLO CON TUTTI I PRINCIPALI LEADER EUROPEI (PIÙ IL BRITANNICO STARMER, PRIMO CONTRIBUTORE DI KIEV, DOPO GLI USA) E LA DUCETTA NON POTEVA DISERTARE – A CONVINCERLA È STATO ANCHE IL PRESSING DELLA "FIAMMA MAGICA", CHE LE HA FATTO NOTARE CHE NON PRESENZIARE L’AVREBBE ISOLATA COMPLETAMENTE. MEGLIO PARTECIPARE, E MARCARE LA PROPRIA DISTANZA AGENDO COME “DISTURBATRICE” TRUMPIANA. E COSÌ È STATO – IL PIANO DI TRUMP: RIAVVICINARE PUTIN ALL’ORBITA EURO-ATLANTICA PER LASCIARE SOLO XI JINPING...

jd vance giorgia meloni

L'ANGOLO DEL BUONUMORE – OGGI IL "CORRIERE" VERGA UN ARTICOLO SURREALE, IN CUI SCOPRIAMO CHE “IL MANTRA DELLA MELONI” È "LA DEMOCRAZIA BASATA SUL FREE SPEECH” (DITELO AI GIORNALISTI NON APPECORONATI QUERELATI DAL GOVERNO) – NON SOLO: GIORGIA MELONI “CONDIVIDE IN TOTO” IL DISCORSO DI JD VANCE, GIUDICATO DA TUTTI I LEADER EUROPEI (A RAGIONE) INQUIETANTE –  IL GRAFFIO FINALE: “SE IL NUMERO DUE DELLA CASA BIANCA NON HA CONVINTO LA NOSTRA PREMIER È NEI TONI E NEL REGISTRO DI AGGRESSIVITÀ”. PROPRIO LEI, CHE SBROCCA UN GIORNO SÌ E L’ALTRO PURE...

forza italia marina pier silvio berlusconi antonio tajani martusciello barelli gianni letta gasparri

DAGOREPORT - SE IN FORZA ITALIA IL MALCONTENTO SI TAGLIA A FETTE, L’IRRITAZIONE DI MARINA E PIER SILVIO È ARRIVATA ALLE STELLE: IL PARTITO È DIVENTATO ORMAI UN FEUDO DOMINATO DAL QUARTETTO  DA TAJANI-BARELLI-MARTUSCIELLO-GASPARRI - DOPO AVER SPADRONEGGIATO IN LUNGO E IN LARGO, NELLA SCELTA DEL GIUDICE COSTITUZIONALE ALLA CONSULTA È ARRIVATA UNA PESANTE SCONFITTA PER TAJANI - È DA TEMPO CHE LA FAMIGLIA BERLUSCONI NON SA DOVE SBATTERE LA TESTA PER RIUSCIRE A SCOVARE UN SOSTITUTO AL 70ENNE CIOCIARO, RIDOTTO IN UN BURATTINO NELLE MANI DI GIORGIA MELONI, CHE È RIUSCITA AD ANESTETIZZARLO CON LA PROMESSA DI FARE DI LUI IL CANDIDATO NEL 2029 ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA (CIAO CORE!) - OLTRE AL PARTITO E ALLA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE CON IMPERDONABILE RITARDO COGNITIVO HA COMPRESO CHE IL GOVERNO NON È UN’ALLEANZA MA UN MONOCOLORE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OCCORRE AGGIUNGERE UN ALTRO ‘’NEMICO’’ DI TAJANI: L‘89ENNE GIANNI LETTA. NELLA SUA AFFANNOSA (E FALLITA) BATTAGLIA PER PORTARE ALLA PRESIDENZA DELLA RAI LA SUA PROTETTA SIMONA AGNES, TAJANI E I SUOI COMPARI NON SI SONO SPESI, SE NON A PAROLE...

donald trump giorgia meloni almasri husam el gomati osama njeem almasri giovanni caravelli

DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI? - COME È POSSIBILE CHE UN DISSIDENTE LIBICO, HUSAM EL-GOMATI, PUBBLICHI SU TELEGRAM DOCUMENTI E NOTIZIE DEI RAPPORTI SEGRETI TRA LA MILIZIA LIBICA DI ALMASRI E L'INTELLIGENCE ITALIANA, SQUADERNANDO IL PASSAPORTO DEL CAPO DELL’AISE, CARAVELLI? - CHI VUOLE SPUTTANARE L'AISE E DESTABILIZZARE IL GOVERNO MELONI POSTANDO SUI SOCIAL LA FOTO DEL TRIONFALE RITORNO A TRIPOLI DI ALMASRI CON ALLE SPALLE L'AEREO DELL'AISE CON BANDIERA ITALIANA ? - CHE COINCIDENZA! IL TUTTO AVVIENE DOPO CHE TRUMP HA DECAPITATO L'INTELLIGENCE DI CIA E FBI. UNA VOLTA GETTATI NEL CESSO GLI SPIONI DELL'ERA OBAMA-BIDEN, E' INIZIATO UN REGOLAMENTO DI CONTI CON I PAESI GUIDATI DA LEADER CHE TIFANO TRUMP? - VIDEO

guerra ucraina vladimir putin donald trump ali khamenei xi jinping volodymyr zelensky

DAGOREPORT – IN UN MESE, TRUMP HA MACIULLATO L’ORDINE MONDIALE: RIABILITATO PUTIN, ISOLATA LA CINA - CINQUE PREVISIONI CHE NON SI SONO AVVERATE SULL’UCRAINA CON L'ARRIVO DEL NUOVO INQUILINO DELLA CASA BIANCA: 1) MARK RUTTE, SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO: “KIEV ENTRERÀ NELLA NATO, È UN PROCESSO IRREVERSIBILE”. ORA ANCHE ZELENSKY PARLA DI PIANO B – 2) NON SI FA LA PACE SENZA LA CINA. FALSO: TRUMP ALZA LA CORNETTA E PUTIN LO ASPETTA – 3) XI JINPING: “L’AMICIZIA CON LA RUSSIA È SENZA LIMITI” (MANCO PER IL GAS) – 4) L’IRAN S’ATTACCA AL DRONE: LA RUSSIA L'HA MOLLATA – 5) L’EUROPA, SOLITO SPETTATORE PAGANTE CHE NON CONTA UN CAZZO