“LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE DEI MAGISTRATI RIDURRÀ LE GARANZIE PER CHI VA A PROCESSO” - MARGHERITA CASSANO, PRIMA PRESIDENTE DI CASSAZIONE, SI SCHIERA CONTRO LA RIFORMA VOLUTA DAL MINISTRO NORDIO: “IL CITTADINO POTREBBE SUBIRE GLI EFFETTI NEGATIVI DI INIZIATIVE DI UN PM AUTOREFERENZIALE CHE NON CONDIVIDE CON I GIUDICI LA CULTURA DELLE GARANZIE DEI DIRITTI FONDAMENTALI - LA RIFORMA CARTABIA MIRA A RESPONSABILIZZARE IL PM ATTRAENDOLO VERSO LA TUTELA DELLA PRESUNZIONE DI NON COLPEVOLEZZA. LA CREAZIONE DI UNA MAGISTRATURA INQUIRENTE SEPARATA, CON POTERI RILEVANTI E AUTOREFERENZIALE ANCHE NELLA GESTIONE DELLE CARRIERE CON UN DISTINTO CSM, È DESTINATA A INGIGANTIRE IL RILIEVO DEI PM”
Estratto dell’articolo di Conchita Sannino per “la Repubblica”
[…] ti spiega perché questa separazione delle carriere rischia di fare seri danni.
margherita cassano sergio mattarella - inaugurazione anno giudiziario 2025 - foto lapresse
«Ma mi lasci fare la premessa».
[…] Margherita Cassano, allieva di Pier Luigi Vigna e Gabriele Chelazzi, la toga che in Suprema Corte scrisse la sentenza definitiva per Dell’Utri sul concorso esterno in associazione mafiosa, è prima presidente di Cassazione, ruolo mai conquistato prima, in Italia, da una donna. […]
Lei continua a pensare, anche dopo le rassicurazioni fornite da governo e Guardasigilli, che la separazione delle carriere tra pm e giudici danneggi i cittadini?
«Dico che rischia di tradursi, per una eterogenesi dei fini, in una diminuzione delle garanzie del processo».
Perché?
margherita cassano - inaugurazione anno giudiziario 2025 - foto lapresse
«Perché il cittadino potrebbe subire gli effetti negativi di iniziative di un pubblico ministero autoreferenziale che non condivide con i giudici la cultura delle garanzie dei diritti fondamentali».
Insomma, pm e giudici non andrebbero divisi.
«[…] più si separano i mondi del giudice e del pubblico ministero, maggiore è il rischio che non vengano rispettate alcune garanzie basilari introdotte dalla recente riforma del processo penale intervenuta nel 2022».
Si riferisce alla riforma Cartabia.
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«[…] quella riforma aveva rafforzato i presupposti per l’iscrizione dell’indagato nel registro delle notizie di reato a sua tutela, aveva reso inderogabile la completezza delle indagini tese anche alla ricerca di elementi a favore della persona accusata, e imposto scelte ponderate tra archiviazione e richiesta di rinvio a giudizio secondo prognosi anticipate di probabilità di condanna».
[…] La presidente Meloni contesta alle toghe la chiusura al dialogo, “vedono l’apocalisse”. È così?
«Mi auguro che possano realizzarsi positive condizioni di dialogo che richiedono pacatezza, equilibrio, ed effettiva disponibilità a prendere in esame il contributo dei magistrati e degli altri attori del processo».
Il ministro Nordio in Senato ha presentato la riforma come soluzione allo “strapotere dei pm”.
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«[…] La riforma Cartabia […] mira a responsabilizzare il pm attraendolo verso la cultura della giurisdizione a tutela della presunzione di non colpevolezza e della dignità della persona. Mi pare che le scelte che il Parlamento nella sua sovranità si accinge ad operare vadano in controtendenza».
In futuro, vede il rischio che il pm sia sottomesso alla politica?
«La creazione di una magistratura inquirente separata, dotata di poteri assai rilevanti e autoreferenziale anche nella gestione delle carriere grazie alla creazione di un distinto Csm, è destinata inevitabilmente a ingigantire il rilievo del corpo dei pm: creando così i presupposti per successivi interventi di riequilibrio». […]