boschi etruria

CHI DI MANETTA FERISCE - DOPO L’AVVISO DI GARANZIA A NOGARIN, LA BOSCHI SI LEVA IL MACIGNO DAL TACCO 12: “NOI SIAMO GARANTISTI, ANCHE CON IL SINDACO DI LIVORNO. NON COME QUELLI DEL M5S CHE SONO GARANTISTI CON I LORO E GIUSTIZIALISTI CON GLI ALTRI” - IL DUBBIO DI DAVIDE CASALEGGIO: MOLLARE NOGARIN PER SALVARE LE AMMINISTRATIVE

maria elena boschimaria elena boschi

1 - LIVORNO, INDAGATO NOGARIN

Laura Montanari per “la Repubblica”

 

[…] Le reazioni politiche al sindaco pentastellato raggiunto dall' avviso di garanzia non si fanno attendere. Dal Pd il ministro Elena Boschi attacca: «Noi siamo garantisti e lo siamo anche con il sindaco di Livorno, non come esponenti del Movimento che sono garantisti con i loro e giustizialisti con gli altri». 

 

2 - L'IMBARAZZO DELL' M5S E CASALEGGIO JR AVVERTE "IL VERO RISCHIO ADESSO È PERDERE LE ELEZIONI"

Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

il servizio di francesca biagiotti a ballaro su pier luigi boschi  7il servizio di francesca biagiotti a ballaro su pier luigi boschi 7

Un vicolo cieco. «Se Nogarin si dimette, perdiamo voti - ammette pragmaticamente Davide Casaleggio con i pochi fedelissimi che riescono a contattarlo nel bel mezzo della bufera - ma se non si dimette rischiamo di perdere le elezioni...». Ecco i tormenti del Movimento Cinque Stelle, colpito al cuore dallo scandalo di Livorno. Perché un conto è sostenere a caldo il sindaco, come fa Beppe Grillo. Altra cosa è reggere un' intera campagna elettorale, bombardati dall' accusa di «garantismo a giorni alterni». Mollare il sindaco per salvare le amministrative, dunque, oppure mandare al macero anni di intransigente giustizialismo?

DAVIDE CASALEGGIO ABBRACCIA LUIGI DI MAIODAVIDE CASALEGGIO ABBRACCIA LUIGI DI MAIO

 

FILIPPO NOGARIN SINDACO DI LIVORNOFILIPPO NOGARIN SINDACO DI LIVORNO

Tocca a Luigi Di Maio cercare la via d'uscita da questo tunnel, rompendo l' equazione «avviso di garanzia uguale dimissioni». Il compromesso diventa una fiducia a tempo a Nogarin, in nome di una svolta elaborata dal vicepresidente della Camera alla vigilia della bufera: «E' chiaro che dopo la vicenda di Quarto abbiamo aperto una riflessione al nostro interno - confidava solo pochi giorni fa alla Camera - Siamo a un passo dal conquistare Roma, vicini al governo del Paese. Diciamo che esiste una questione di garantismo che dobbiamo affrontare. L'obiettivo è trovare le soluzioni migliori, caso per caso».

 

E dire che questa volta il direttorio aveva avuto il tempo di allacciare le cinture. Era stato lo stesso Nogarin a mettere in guardia i vertici dei Cinquestelle dal rischio di un imminente intervento degli inquirenti. Se la batosta era annunciata, nessuno poteva invece prevedere l' ora esatta dell' impatto. E infatti la notizia piomba nel bel mezzo della missione "legalitaria" del Movimento a Lodi. E si diffonde, paradosso nel paradosso, mentre il comico genovese lancia sul blog l' hashtag #IoVotoOnesto.

 

La prima reazione della Casaleggio associati a questo disastro di comunicazione, allora, è un imbarazzatissimo silenzio radio. Per qualche ora nessun grillino commenta, tutti tacciono di fronte all' incidente. Il blog, intanto, si tiene a debita distanza dal nodo giudiziario livornese e preferisce puntare su un intervento di Carla Ruocco sui derivati. Si scatena invece la contraerea del Pd, mirando dritto al punto. «Chi di manette ferisce - ironizza ad esempio Ernesto Carbone, membro della segreteria renziana - di manette perisce…».

davide casaleggio 3davide casaleggio 3

 

Il cellulare di Di Maio, invece, è rovente. Da Napoli a Torino, passando per Roma arrivano telefonate drammatiche: i responsabili delle campagne elettorali chiedono di sapere come comportarsi, perché da domani ai banchetti per le liste non si parlerà d' altro. Il reggente si consulta con Casaleggio jr., poi chiama Nogarin. Il sindaco ripete al vicepresidente della Camera quanto assicurato anche a Grillo: nessuna condotta illegale, in poco tempo l' ipotesi di reato si sgonfierà.

 

 Luigi Di Maio Luigi Di Maio

Invoca soprattutto tempo, promette novità importanti dal concordato allo studio del cda dell' azienda di raccolta di rifiuti livornese. In pochi minuti il capo del direttorio mette a punto la strategia. Di fatto, si concede al primo cittadino una sorta di fiducia a tempo, sfidandolo a dimostrare nel più breve tempo possibile la propria estraneità ai fatti.

Non tutti sono entusiasti. Alessandro Di Battista, che a Roma combatte la sfida della vita per conquistare il Campidoglio al fianco di Virginia Raggi, invoca pubblicamente un rapido chiarimento, non escludendo il passo indietro del sindaco.

 

alessandro di battista alessandro di battista

E' una prima reazione, una trincea scavata in attesa di capire l' effetto che fa. «Per molto meno - ricorda un ex grillino di peso come il toscano Massimo Artini espulsero il consigliere regionale dell' Emilia Romagna Defranceschi ». Anche Di Maio, naturalmente, conosce bene i rischi di una guerra di logoramento, testata sulla propria pelle in occasione dello scandalo di Quarto.

 

Anche allora si tentò di salvare Rosa Capuozzo, salvo poi sacrificarla con un provvedimento d' espulsione. Stavolta, se possibile, è anche peggio: dopo Parma, Livorno è la città più popolosa governata dai cinquestelle. Quella con maggior peso politico.

ROSA CAPUOZZO SINDACO DI QUARTOROSA CAPUOZZO SINDACO DI QUARTO

Per questo, il reggente mette in cantiere anche un' exit strategy, da mettere in atto se la pressione mediatica e politica dovesse farsi talmente insostenibile da mettere a repentaglio la corsa delle amministrative. Prevede le dimissioni concordate di Nogarin, considerato un "soldato" nel Movimento. Perché va bene la svolta garantista, ma le elezioni sono pur sempre le elezioni.

Ultimi Dagoreport

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…