SUDARIO MONTI IN CDM: CON MERKEL E SARKÒ PER ASSICURARE LA STABILITÀ DELL’EURO - MARONI: PRIMA LA MACELLERIA SOCIALE POI PASSERA PREMIER - LABOCCETTA DÀ L’OK ALL’AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE: “NULLA DA NASCONDERE” - CALDEROLI CONTRO ROMA CAPITALE: “ORGOGLIOSO DI AVERLO FERMATO” - AUGELLO SFOTTE: “AMNESIA, ERA PARTE DEL FEDERALISMO” - L’IDEA DI CULATELLO SULLE PENSIONI: FLESSIBILITÀ TRA 62 E 68 ANNI - GHEDINI: BERLUSCONI SEGUIRÀ I SUOI PROCESSI…

1. MONTI,CON MERKEL E SARKOZY LINEE PER STABILITA' EURO...
(ANSA) - Mario Monti ha illustrato - nel corso del cdm- i contenuti dei prossimi incontri internazionali con le istituzioni europee, con la cancelliera Merkel ed il presidente Sarkozy, nonché le possibili linee che possano trovare efficace condivisione ed attuazione da parte degli Stati membri al fine di assicurare la stabilità della zona euro.

2. MARONI, ORA MACELLERIA SOCIALE, POI PASSERA PREMIER...
(ANSA) - Dietro il governo tecnico guidato da Mario Monti c'é "un progetto politico preciso: primo, durare fino al 2013; secondo, fare subito macelleria sociale; terzo, lanciare il post-berlusconismo e il multi-polarismo". Così l'ex ministro dell'Interno, Roberto Maroni, in una intervista su Oggi in edicola da mercoledì, secondo il quale si vuole in realtà "smantellare il bipolarismo", "marginalizzare la Lega, ma pure Vendola e Di Pietro" e portare a Palazzo Chigi Corrado Passera nel 2013.

3. BPM. LABOCCETTA , IL DEPUTATO INDAGATO A RADIO 24 : "OK ALL'AUTORIZZAZIONE, NULLA DA NASCONDERE"...
"Non ho nulla da nascondere, che la Camera voti pure per l'autorizzazione. Sono sereno". Amedeo Laboccetta, deputato Pdl, commenta così con Radio 24 la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Milano, nell'inchiesta sui finanziamenti della Bpm. Laboccetta è accusato di favoreggiamento, per aver portato via un computer durante le perquisizioni. "Sono tranquillo, perché non ho commesso alcun reato: sono andato via col mio pc", spiega Laboccetta, smentendo la versione data dal coindagato Francesco Corallo, secondo cui il computer era di una signora sudamericana.

"Quello che dico io è la verità. Durante la perquisizione, avevo dato la disponibilità a prendere atto del contenuto in quella sede, come aveva fatto l'amico Corallo, ma - dice Labocetta a Radio 24 - visto che mi era stato detto che si doveva portare via per forza, allora no. C'era una violazione formale e sostanziale del diritto. Bisognava chiamare la neuro". Se la Procura manderà la richiesta di autorizzazione alla Camera per la perquisizione, il deputato dice di "essere disponibile a tutto. Non ho nulla da nascondere. Ok all'autorizzazione", commenta, aggiungendo a Radio 24 che dentro al pc "c'è la mia normale attività parlamentare. Nessun mistero, solo un equivoco".

4. FINMECCANICA - GIOVANARDI A RADIO 24 : "MI VANTO DI AVER FATTO QUEL NOME"...
"Mi vanto, mi onoro come uomo delle istituzioni di aver fatto ciò che un uomo delle istituzioni deve fare, cioè dare, a chi nel governo è preposto alle nomine pubbliche, il nominativo di una persona che ho controllato prima non avesse carichi pendenti e che aveva professionalità ed esperienza per ricoprire un certo incarico". Così a Radio 24 Carlo Giovanardi, ex sottosegretario del governo Berlusconi, in merito ai nomi dei politici, fra cui il suo, emersi nelle carte dell'inchiesta Finmeccanica in relazione a nomine e favori.

"Per le nomine - chiede il senatore - bisogna rivolgersi agli amici degli amici, alla massoneria, ai faccendieri, o chi è che nel governo deve dare un nome, visto che è il governo che fa la nomina?". E aggiunge a Radio 24 : "Al capo dello Stato chi ha segnalato i ministri che fan parte del governo? Al Presidente Monti chi sta segnalando i sottosegretari? Nascono spontaneamente nella testa del Presidente Monti o qualcuno, le forze politiche, i partiti, i gruppi parlamentari, gli segnalano dei nomi?".

A chi parla di "spartizione politica delle nomine" Giovanardi risponde: "Se ragionano così, i magistrati mandino un avviso di garanzia al Capo dello Stato e al Presidente del Consiglio". E conclude a Radio 24: "Si perseguano i reati e non i sospetti. Sui giornali vengono spese decine di nomi, mescolando eventuali reati con comportamenti istituzionali ineccepibili. E' un sistema barbaro".

5. CALDEROLI, ONORATO AVER BLOCCATO DECRETO SU ROMA CAPITALE...
(ANSA) - "Sono onorato di aver bloccato nelle ultime due sedute del Consiglio dei Ministri il decreto legislativo sulle funzioni di Roma Capitale, perché quel decreto era impresentabile ed inaccettabile, come testimoniato, peraltro sia dalla contrarietà della Governatrice del Lazio, Renata Polverini, che aveva revocato in forma scritta l'intesa già sottoscritta a riguardo con il sindaco Gianni Alemanno, che dalla non condivisione di numerosi dicasteri": lo afferma, in una nota l'ex ministro Roberto Calderoli.

"Stupisce - prosegue il coordinatore delle segreterie leghiste - che un Governo che a parole nasce per mettere in sicurezza i conti dello Stato e per promuovere la crescita del Paese approvi, come suo primo atto legislativo, un decreto che servirà soltanto a promuovere la spesa pubblica a vantaggio di una cicala che ha creato il più grande debito pubblico assoluto di un Comune nella storia, una cicala che ha già ricevuto troppo. Basta soldi a Roma!".

6. AUGELLO, LEGA COLTA DA AMNESIA COLLETTIVA...
(ANSA) - "Dispiace che così tanti colleghi della Lega siano stati colti, nel commentare l'approvazione del secondo Decreto su Roma Capitale, da uno stravagante caso di amnesia collettiva". Lo afferma, in una nota, il senatore del Pdl Andrea Augello. "Il decreto nasce dall'azione di governo dell'esecutivo di Silvio Berlusconi e anche - aggiunge - dalla illuminata capacità del collega Calderoli di segnare consapevolmente quell'esperienza con le norme sul federalismo con il quale si sono ribadite le prerogative di Roma Capitale e di cui il decreto di oggi costituisce soltanto l'inevitabile attuazione. Tra l'altro, il Decreto solo per ragioni tecniche non è stato approvato nel corso dell'ultimo Consiglio dei Ministri, ed è quindi un risultato di cui può ben essere orgoglioso l'intero centrodestra. Comunque ne è orgogliosa la città di Roma - conclude - a prescindere da ogni credo e appartenenza politica".

7. GHEDINI, BERLUSCONI CONTINUERA' AD ASSISTERE AI SUOI PROCESSI...
(ANSA) - Silvio Berlusconi continuerà ad assistere ai suoi processi in Tribunale a Milano, quando ci saranno udienze "significative" per la difesa. Lo ha spiegato il suo storico difensore, l'avvocato Niccolò Ghedini, al termine dell'udienza del processo con al centro i diritti Tv Mediaset, nel quale l'ex premier è imputato per frode fiscale. Ai cronisti che gli chiedevano come si comporterà ora il leader del Pdl con riferimento ai suoi processi dopo le dimissioni da presidente del Consiglio, Ghedini ha risposto: "verrà, come è sempre venuto ad assistere prima, quando ci saranno udienze che meritano la sua presenza".

8. BERSANI, SU PENSIONI PD PER FLESSIBILITA' 62-68 ANNI...
(ANSA) - "Sulle pensioni il Pd, al di là delle sfumature, ha una sua linea. Siamo disponibili a considerare un'area flessibile di uscita dal lavoro tra i 62 e i 68 anni con meccanismi di incentivazione e disincentivazione e tutto quel che si ricava deve essere portato a sostegno della previdenza dei giovani". Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani illustra, a 'Baobab', la posizione del Pd sulla riforma delle pensioni.

"Noi siamo pronti a discutere - afferma Bersani - secondo questo criterio. Il governo non farà il 100 per cento di quello che faremmo noi, ma certamente le nostre idee saranno al confronto nella sede parlamentare". Il Pd è pronto a discutere il tema delle pensioni "in una logica volontaria di flessibilità con meccanismi di convenienza in uscita". Il segretario Pd ha poi apprezzato il fatto che il presidente del Consiglio Mario Monti "ha inteso riaprire un confronto con le parti sociali sull'accordo del 28 giugno dopo anni in cui si è puntato sulle divisioni".

 

Mario Monti SARKOZY MERKEL Passera e Maroni Amedeo Laboccetta CARLO GIOVANARDI Calderoli AugelloPIERLUIGI BERSANI

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…