1- LA VERITÀ DI RENZI ("MARPIONNE HA PRESO IN GIRO OPERAI E POLITICI DICENDO UNA COSA CHE NON AVREBBE FATTO”) FA RODERE IL CULO ALL’IMPULLOVERATO CHE PAGA LE TASSE IN SVIZZERA: “RENZI È LA BRUTTA COPIA DI OBAMA, MA PENSA DI ESSERE OBAMA" 2. ED HA AGGIUNTO UN INSULTO A FIRENZE: "E' IL SINDACO DI UNA PICCOLA, POVERA CITTÀ" 3- VUOI VEDERE CHE MARPIONNE PARLAVA A RENZI PER FARSI SENTIRE DA DELLA VALLE? 4- RENZI: "DOV'ERA D'ALEMA QUANDO SI MANDAVA A CASA IL GOVERNO PRODI? A FARE L'INCIUCIO CON COSSIGA E MASTELLA CHE È STATO L'ORIGINE DI TUTTI I GUAI DELL'ULIVO. GLI ATTUALI DIRIGENTI DEL PD CI HANNO REGALATO VENT'ANNI DI BERLUSCONISMO" 5- "A PRANZO CON BERLUSCONI PER PARLARE DI FIRENZE. C'È QUALCUNO DEL PD CHE SCRIVE LIBRI PUBBLICATI MONDADORI. IO AL MASSIMO HO VINTO ALLA ‘’RUOTA DELLA FORTUNA"”

1- MARPIONNE SCLERA: "RENZI PENSA DI ESSERE OBAMA, MA E' IL SINDACO DI UNA PICCOLA E POVERA CITTA'"
da Repubblica.it

Matteo Renzi "è la brutta copia di Obama". Non ha atteso molto Sergio Marchionne per replicare, evidentemente piccato per le dichiarazioni del sindaco di Firenze nel videoforum odierno su Repubblica.it. Interpellato dai cronisti a margine di una tavola rotonda a Bruxelles sulla mobilità, l'amministratore delegato di Fiat e presidente di Acea ha detto che Renzi "è la brutta copia di Obama, ma pensa di essere Obama". Ed ha aggiunto: "E' il sindaco di una piccola, povera città".

Ripresa ancora lontana. Dismessa la polemica con il 'rottamatore', l'ad di Fiat si è concentrato su temi economici e ha ribadito di "non vedere nel 2013-2014 una ripresa dagli attuali livelli, probabilmente abbiamo toccato il fondo del mercato quest'anno". In ogni caso in Europa sono stati persi, dal 2007 al 2012, 3 milioni di vetture, "La situazione non può andare avanti così, c'è bisogno di un aggiustamento".

Ue, basta accordi di libero scambio. "L'Unione europea deve smettere di firmare accordi di libero scambio" - ha precisato Marchionne - non è il momento per abbracciare questo tipo di politiche". Ciò che serve in questa fase è una "politica europea per ristrutturare il settore dell'auto".

Fiat e taglio del rating. Marchionne non è sorpreso per il declassamento della Fiat da parte di Moody's: "Ce lo aspettavamo - commenta- ed è comprensibile se consideriamo lo stato del mercato italiano, ma non riflette le condizioni finanziarie della società".

2- RENZI: "SE VINCO, RIVOLUZIONO LA POLITICA. DA D'ALEMA LINGUAGGIO INTIMIDATORIO"
Monica Rubino per "Repubblica.it"

Un migliaio di mail, centinaia di commenti. Non mancano gli argomenti, ma la prima risposta è dedicata a Massimo D'Alema. "Ha detto che mi farò male. E' un linguaggio intimidatorio che non mi piace e che non mi aspettavo dal presidente del Copasir (Comitato parlamentare sui servizi segreti, ndr)".

Matteo Renzi risponde così - in un videoforum su Repubblica.it e Repubblica Tv - 1 all'attacco di Massimo D'Alema il quale, in un retroscena su La Stampa, ha dichiarato che non si farà "rottamare" tanto facilmente dal sindaco di Firenze. Che si difende anche da un'altra accusa mossagli dall'ex ministro degli Esteri del governo Prodi a proposito del famoso camper, simbolo della sua campagna elettorale: "D'Alema ha detto che a Sulmona la settimana scorsa ci sono arrivato in jet privato e sono salito in camper solo alle porte della città? Sì, è vero, l'ho fatto per andare al funerale di Pier Luigi Vigna che è un pezzo di storia di Firenze, e non avevo altra possibilità che fare 40 minuti di volo, ma me lo sono pagato di tasca mia. In camper ci vado per incontrare la gente".

E rilancia: "I gerarchi del Pd non sono riusciti a intervenire su conflitto di interessi, ambiente, asili: non possono criticarmi. Se D'Alema si ricandida non fa un buon servizio a Bersani. La sua occasione per cambiare il Paese l'ha avuta. Se vinco le primarie a questi signori dico grazie e arrivederci". E conclude: "Dov'era d'Alema quando si mandava a casa il governo Prodi? A fare l'inciucio con Cossiga e Mastella che è stato l'origine di tutti i guai dell'Ulivo. Gli attuali dirigenti del Pd ci hanno regalato vent'anni di berlusconismo".

La portavoce di Massimo D'Alema ha però smentito il contenuto dell'intervista alla Stampa: "Le parole che Federico Geremicca attribuisce a Massimo D'Alema in colloqui con amici, colleghi o collaboratori, non sono state mai pronunciate. Risponde, invece, al vero, la notizia che D'Alema è amareggiato per gli attacchi personali che gli sono rivolti e determinato ad impegnarsi nella campagna delle primarie".

Le regole delle primarie. Renzi è convinto che la sua candidatura faccia solo del bene al Pd: "Se non fossi sceso in pista, non avrebbero mai cambiato le regole delle primarie. Ho alimentato la dialettica interna, il partito sta crescendo". Proprio oggi si apre il tavolo degli "sherpa" democratici, che dovrà chiarire alcuni punti spinosi, a partire dalla possibilità di partecipare al ballottaggio solo per chi ha votato al primo turno.

Altra questione da sciogliere riguarda la registrazione: avverrà in un luogo diverso dal gazebo oppure no? Sull'argomento "regole" Renzi taglia corto: "Mi sono messo il cuore in pace -dice sbrigativo - Bersani fai te, decidi tu. Non capisco però perché si debba cambiare il meccanismo che aveva funzionato nelle precedenti primarie. A Napoli le infiltrazioni le hanno fatte i capibastone del centrosinistra".

Il pranzo con Berlusconi. "Sono andato a pranzo da Berlusconi per parlare di Firenze - precisa Renzi rispondendo alla domanda di un lettore sul famoso incontro ad Arcore nel 2010 - non vado alle sue cene, non ho il 'physique du role'. Non c'era il menù tricolore, ma un risottino".

"Ho incontrato anche Monti in una sede che non è palazzo Chigi, e lo stesso farò se Bersani sarà premier" aggiunge Renzi. "Per parlare della mia città con chi è presidente del Consiglio vado anche all'area di servizio di Bettolle se necessario". "Rapporti con Berlusconi? C'è qualcuno del Pd che scrive libri pubblicati Mondadori. Io al massimo ho vinto alla Ruota della fortuna" conclude.

No al Monti-Bis. "Ho grande stima e rispetto per gli elettori del centrodestra. Ma non ci voglio governare assieme", spiega Renzi a Giannini, che gli chiede la sua opinione su un eventuale Monti-Bis. "La marmellata indistinta non mi piace. Se continuiamo a sostenere un governo tecnico allargato, restiamo a governare con la destra".

"Trovo umiliante - continua il sindaco di Firenze - che il mio partito non sia stato capace di impostare un ragionamento nuovo, un'alternativa al fallimento di Berlusconi. Però, in quel momento, Bersani non ne ha avuto la forza perchè a livello internazionale, anche dopo la 'foto di Vasto', aveva un'immagine poco autorevole". "Se dovessi vincere le elezioni - conclude - Monti avrebbe bisogno di un ruolo più importante che una semplice poltrona da ministro dell'Economia".

"Marchionne ha tradito gli operai". Alla domanda di Giannini se non fosse pentito di aver espresso giudizi positivi su Sergio Marchionne, Renzi risponde: "Non ho cambiato idea io, è Marchionne che ha preso in giro lavoratori e politici dicendo una cosa che non avrebbe fatto". "Non ho mai immaginato Marchionne come modello di sviluppo per l'economia - continua - andava ai congressi Ds dove c'erano D'Alema e Bersani, e Bertinotti ne parlava come del borghese buono".

Imu e Chiesa. Renzi risponde poi alle domande di alcuni lettori di Repubblica.it sui temi connessi alla laicità. "E' giusto che la Chiesa paghi l'Imu - spiega- nelle forme che sono state dette: il convento che fa turismo deve pagare, ma non la Caritas". E parlando dell'otto per mille, precisa: "Ci sono tante realtà di volontariato religioso che funzionano bene. Ma se non viene espressa nessuna preferenza, è giusto che questi soldi rimangano allo Stato". Quanto al testamento biologico, ammonisce: "Guai ad avere uno sguardo ideologico su queste questioni. Personalmente, al momento opportuno, mi piacerebbe che fossero i miei cari a decidere per me".

Immigrazione. Renzi, nelle sue "Cento proposte" lanciate alla Leopolda ad ottobre 2011, a proposito di immigrazione parla di "permesso veloce" per chi è regolare. Ma una lettrice di Repubblica gli fa giustamente notare che un immigrato per lavorare regolarmente deve già avere un permesso di soggiorno: "E' vero, è una contraddizione - ammette il sindaco di Firenze - e infatti la legge Bossi-Fini va cambiata, perchè pone dei paletti troppo rigidi". E continua: "Un bambino che nasce in Italia è italiano: questo è un principio di buona educazione civica da dare agli italiani e sono contento che, dopo che lo abbiamo detto alla Leopolda, lo abbiano ripreso anche Bersani e Vendola".

"Mio padre? Speriamo mi voti". Il videoforum si conclude con un richiamo di Giannini all'ironico faccia a faccia, pubblicato sul settimanale "berlusconiano" Chi, tra Matteo Renzi e suo padre Tiziano, classe 1951 (coetaneo di Bersani), segretario Pd a Rignano sull'Arno: "Mio padre è uno di quelli che dice che la parola 'rottamazione' è sbagliata -spiega scherzando il sindaco di Firenze- alle ultime primarie lui ha votato Bersani e io Franceschini. Vediamo se stavolta riesco a convincerlo a votare per me".

 

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