marra laboccetta

NATALE A REGINA COELI: IL CINEPANETTONE DI MARRA E LABOCCETTA - IL BRACCIO DESTRO DELLA RAGGI E L'EX PARLAMENTARE DI AN DIVIDONO LA CELLA: ''FA TROPPO FREDDO LA NOTTE'', DICE MARRA A GIACHETTI, CHE COME OGNI ANNO PASSA IL NATALE COI DETENUTI - MARRA SI PROFESSA INNOCENTE (MA LA CONFESSIONE DI SCARPELLINI LO INGUAIA), LABOCCETTA INTERAGISCE CON GLI ALTRI

Concetto Vecchio per la Repubblica

 

RAFFAELE MARRARAFFAELE MARRA

«Lo dica là fuori: io mi farò la galera da innocente».

Raffaele Marra, l’ex braccio destro di Virginia Raggi, si sta lavando la faccia quando il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti si affaccia nella sua cella di Regina Coeli. Mezzogiorno di Santo Stefano, ma in galera non è mai veramente festa. Marra gli stringe la mano: «Buongiorno presidente, mi fa piacere incontrarla».

LABOCCETTA a LABOCCETTA a

 

«Come sta?» gli domanda Giachetti, che a giugno sfidò la Raggi e fu sconfitto.

«Bene, compatibilmente con le condizioni qui», risponde secco Marra.

Le condizioni sono un minuscolo ambiente con due letti a castello e il bagno, «tutto in appena tre metri » misura lo spazio Giachetti. Da dieci giorni il capo del Personale del Comune di Roma vi è detenuto accusato di essersi fatto corrompere con un super attico dall’imprenditore Sergio Scarpellini.

LABOCCETTA jpegLABOCCETTA jpeg

 

Le celle sono aperte, risuona un gran frastuono, voci e grida si rincorrono nel corridoio. Marra indossa una maglietta bianca a maniche corte e dei pantaloni scuri. «Regge l’impatto?», gli domanda Giachetti. «Sì, perché sono innocente. Non farò nessuna richiesta di scarcerazione al giudice, sia chiaro: non ho commesso alcun reato». Dei 940 detenuti che affollano un carcere che al massimo potrebbe ospitarne 750, Marra è in questo momento forse il più illustre. La sua situazione, dopo la confessione di Scarpellini, da venerdì scorso agli arresti domiciliari, si è, se possibile, aggravata: la detenzione preventiva rischia di essere lunga, un paio di mesi almeno.

FINI, ELI, GIANCARLO TULLIANI, LABOCETTA, FINI, ELI, GIANCARLO TULLIANI, LABOCETTA,

 

Ha 44 anni. Lo hanno messo nel sesto raggio, quello dei detenuti comuni. Con lui, a dividere la cella, a sorpresa c’è Amedeo Laboccetta, 68 anni, fino al 2013 deputato del Pdl, arrestato il 13 dicembre insieme al re delle slot Francesco Corallo per una storia di riciclaggio su cui indaga la Direzione distrettuale antimafia. Quindi le loro traiettorie, trascorse a destra - Marra a fianco di Alemanno e Polverini, Laboccetta con Forza Italia dopo un passato nel Msi - si intersecano in questi giorni natalizi nello storico penitenziario della Capitale. Di cosa discutono per la gran parte del giorno sdraiati sulle brande questi due uomini che fino all’altra settimana erano potenti e riveriti?

 

RAFFAELE MARRARAFFAELE MARRA

Laboccetta si attarda in corridoio a chiacchierare con gli altri carcerati, Marra invece non oltrepassa la soglia della cella. «La notte si muore dal freddo, bisognerebbe aumentare i fondi per i riscaldamenti. Può riferire la nostra richiesta alla direzione?» chiede l’ex parlamentare campano. Giachetti prende nota. È il primo Natale senza Pannella.

 

Per il resto è un colloquio furtivo, non si possono affrontare i temi inerenti alle inchieste, l’esponente del Pd allunga verso le altre sezioni, Marra e Laboccetta attendono che venga servito il pasto in cella. Come ogni 26 dicembre la comunità di Sant’Egidio, rappresentata dal portavoce Mario Marazziti, offre il pranzo a cento detenuti raccolti in una sala. «È una struttura in continua manutenzione, andrebbe chiusa, il personale si prodiga tantissimo, ma devono fare i conti con una carenza di organico di 120 unità», è il bilancio di Giachetti, colpito dal gran numero di detenuti extracomunitari. «Molti di loro non parlano nemmeno una parola di italiano».

 

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