marsilio meloni

“IO CONTRO D’AMICO? E’ COME JUVENTUS-FROSINONE. E PUÒ FINIRE ANCHE CON LA VITTORIA DEL FROSINONE” – IL MELONE MARSILIO, DOPO L’ULTIMO SONDAGGIO RIVELATO DA DAGOSPIA CHE LO DA’ IN VANTAGGIO SOLO DELL’1,2% SUL RIVALE DEL CAMPO LARGHISSIMO D’AMICO (APPENA QUATTRO MESI FA IN ABRUZZO LA DESTRA GODEVA DI UN VANTAGGIO DI BEN 20 PUNTI), ORA TEME LA “REMUNTADA” E L’EFFETTO VALANGA PER IL GOVERNO: “QUESTA È LA REGIONE DOVE È STATA ELETTA GIORGIA MELONI, LA PRIMA REGIONE D’ITALIA GOVERNATA DA UN ESPONENTE DI FRATELLI D’ITALIA, È OVVIO CHE…” - DAGOREPORT

Tommaso Labate per corriere.it - Estratti

 

marsilio meloni

Le elezioni in Abruzzo sono imminenti. Il governatore uscente Marco Marsilio, di Fratelli d'Italia, si mostra sicuro. Dei suoi avversari dice: «Loro insieme ma divisi»

 

«È già da un po’ che pascolano avanti e indietro per l’Abruzzo, vanno e vengono perché sperano di conquistare Camelot, di abbattere il fortino che butta giù il governo Meloni». Chi pascola? «I leader dell’opposizione, tutti insieme per il mio rivale, anche se non tanto appassionatamente. Non possono neanche salire sullo stesso palco perché appena uno attacca a parlare c’è un altro che lo “cecherebbe”. Poveretto, D’Amico… Se parla Conte, lo senti argomentare che in realtà non è alleato con Calenda, poi senti che Calenda si arrabbia, poi Renzi si camuffa e la sua lista l’ha dovuta chiamare Abruzzo vivo invece che Italia viva. Hanno riesumato pure Bersani, che ha dismesso i panni del commentatore televisivo ed è tornato a fare campagne elettorali…».

 

marsilio meloni

La macchina con a bordo Marco Marsilio macina centinaia di chilometri al giorno. Soltanto ieri è andato da L’Aquila a Silvi Marina, poi a Pescara, poi a Sulmona, poi di nuovo a L’Aquila, con un paio di tappe intermedie e zero soste. A cinque anni dal momento in cui è diventato il primo esponente di Fratelli d’Italia presidente di una regione, il governatore dell’Abruzzo, amico strettissimo di Giorgia Meloni, sente sul collo il fiato del campo larghissimo che sogna il bis dopo il miracolo di Alessandra Todde in Sardegna.

 

 

Paura eh? «Juventus-Frosinone può finire con la vittoria del Frosinone. E la Juventus non farebbe un buon servizio a sé stessa se non temesse anche il Frosinone, se sottovalutasse l’avversario», dice Marsilio, che da buon tifoso bianconero legge la disfida abruzzese come se il suo centrodestra fosse la Juventus e il centrosinistra allargatissimo il Frosinone. Certo col segno 2 in schedina sarebbero guai seri, l’ululato del lupo marsicano provocherebbe una sorta di tempesta sopra Palazzo Chigi, in questa sorta di rivisitazione abruzzese dell’effetto del battito d’ali della farfalla presente nella teoria del caos. «È la regione dove è stata eletta Giorgia Meloni, la prima regione d’Italia governata da un esponente di Fratelli d’Italia, è ovvio che…».

marco marsilio

 

Dice che i fatti parlano per lui, Marsilio. Sostiene che dopo gli ultimi cinque anni di governo gli abruzzesi stanno meglio di prima. «Mezzo miliardo di fondi per la sanità erano fermi dal 1998, l’unico modo per prenotare una visita specialistica era tentando la fortuna con una telefonata, sempre se dall’altra parte del telefono qualcuno rispondeva. Adesso è cambiato tutto, per fortuna. Idem con la velocizzazione della tratta ferroviaria Roma-Pescara: con i governi Conte e Draghi si è perso un sacco di tempo, pensi che Conte aveva annunciato 620 milioni di euro per realizzare quattro lotti e Rete ferroviaria italiana aveva risposto che non sarebbero bastati neanche per farne due. Per fortuna è arrivato il governo Meloni, siamo pronti per fare sul serio».

 

meme su marsilio e i tre mari

Classe ’68, romano di origini abruzzesi, laureato in filosofia, autore di un saggio intitolato Razzismo. Un’origine illuminista, Marsilio è cresciuto a pane e conflitto, allenandosi all’asprezza del confronto politico sin da quando, da ragazzo, frequentava la casa dei nonni materni a Tocco Da Casauria, poco più di duemila anime arroccate su un colle della Val Pescara. La sua vita familiare è stata una sorta di Checkpoint Charlie: famiglia paterna di destra; nella famiglia materna, più che comunisti e basta, erano «comunisti così», come il personaggio interpretato da Mario Braga in Un sacco bello di Verdone.

 

«Quando crollò il Muro di Berlino, mia nonna diceva che dall’altra parte della cortina di ferro sarebbero stati peggio, avrebbero fatto la fame. A casa dei genitori di mia mamma si sostenevano panzane tipo “Cuba è un Paese libero”, “in Cina c’è la libertà di pensiero”, “l’Unione Sovietica è un modello da imitare”. Li frequentavo da solo perché, per esempio, mio papà non potevano vederlo, lo consideravano un bieco fascista. Mia mamma era di sinistra ma un po’ meno dei nonni e degli zii; era socialista ma mi ha sempre sostenuto fino all’ultimo».

marsiliomarsilio abruzzo

 

marsilio

(…)

meme abruzzo tre mari

Articoli correlati

TRATTENETE IL RESPIRO. GOVERNATE LO SHOCK. AVVISATE I CITTADINI ABRUZZESI: IL CICLONE SARDO AVANZA

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO