
LA VENDETTA DEL MARZIANO - L’EX SINDACO MARINO TIFA RAGGI E DEMOLISCE L’ARCINEMICO RENZI (“UN CASO PSICHIATRICO”) E GIACHETTI: “VIVE SOLO DI POLITICA, IL PREMIER LO MANOVRA - HA GOVERNATO 10 ANNI CON RUTELLI MA NON SI E’ ACCORTO DI MOLTE COSE, IL DEBITO E’ ANCHE COLPA SUA”
Giovanna Vitale per “la Repubblica - Roma”
HA fatto male i conti chi pensava che dopo la rinuncia a candidarsi per un bis in Campidoglio, Ignazio Marino avrebbe deposto le armi.
Reduce da un lungo “silenzio stampa”, a dieci giorni dal voto l’ex sindaco di Roma entra a gamba tesa nella campagna elettorale. Contro il suo nemico n.1: il premier Renzi. E il designato Roberto Giachetti.
«Io ho rinunciato a 20mila euro al mese di stipendio, quando mi sono candidato a sindaco di Roma, mentre lui non ci pensa proprio a rinunciare al seggio alla Camera», ha attaccato Marino, partendo lancia in resta contro il candidato alla sua successione. «Ora ha scelto diverse persone che facevano parte della mia squadra e io non posso che essere soddisfatto», ha proseguito ai microfoni di Radio Cusano Campus.
«Ha scelto gli stessi membri della mia giunta, ma il problema non è il sesso o il colore dei capelli di chi si ha in squadra, bensì sapere qual è il programma che si propone alla città e io risposte dal Pd e da Giachetti non ne vedo».
Un affondo micidiale. «Giachetti non lo conosco, ma dagli anni ‘80 vive solo di politica», ha rincarato Marino. «Ha avuto stipendi molto superiori, perché negli anni ‘90 ha fatto il capo di gabinetto in Campidoglio, da quattordici è parlamentare e alcune cose fondamentali non le ha viste. Come mai non ha aperto i varchi al mare a Ostia?
Come mai ha lasciato che il sistema dei rifiuti fosse nelle mani di un monopolista privato? Come mai non si è accorto che i macchinisti della metro non timbravano il cartellino? Proporsi come figura nuova avendo governato per 10 anni con Rutelli, che ha creato parte di quei 22,5 miliardi di debito accertati subito dopo la fine della giunta Veltroni, credo sia un elemento che vada considerato », ha tagliato corto.
Per poi prendersela con il suo arcinemico: «Renzi ha detto che Giachetti risponderà solo ai cittadini di Roma e sarà un candidato indipendente, criticando il fatto che la Raggi risponda a Grillo? Certo, io non posso entrare nella diagnosi dei disturbi della personalità perché sono specializzato in chirurgia e non in psichiatria », la stoccata.
«Nel 2015 il capo del governo, che da un anno si rifiutava di parlare con il sindaco della capitale, all’improvviso disse che io non dovevo stare tranquillo, perché probabilmente anche a Roma si sarebbe votato nel 2016. Io non so come la chiamate voi, ma questa è una valutazione che spetta agli elettori e non a un premier che tra l’altro non è neanche stato eletto».
Facendo infine chiaramente intendere a chi andrà il suo voto: «Né in Giachetti né in Fassina vedo una prosecuzione della mia idea di città», ha spiegato Marino. Mentre «Virginia Raggi ha un temperamento molto severo », ha concluso. «Io all’inizio chiesi al M5s di entrare in giunta, loro si dichiararono favorevoli ma aggiunsero che dovevano chiederlo alla rete. Il 70% dei loro elettori dissero di sì, ma poi Grillo fermò tutto». Ora, forse, l’ex sindaco potrà prendersi la sua rivincita.