giorgia meloni silvio berlusconi matteo salvini renzi carlo calenda enrico letta giuseppe conte

“LE FORZE CON LE QUALI MELONI DOVRÀ CONFRONTARSI SONO DENTRO LA SUA STESSA MAGGIORANZA” – MASSIMO FRANCO: “SI TROVA DI FRONTE LA MIGLIORE OPPOSIZIONE, DAL SUO PUNTO DI VISTA. L'EVAPORAZIONE POLITICA DEL PD LE DÀ UN VANTAGGIO. E L'OPPOSIZIONE MORBIDA DEL TERZO POLO È LUNGI DALL'IMPENSIERIRLA. LA MAGGIORANZA SI RITROVA A FARE I CONTI SOPRATTUTTO CON UNA MINORANZA ESTREMISTA E VELLEITARIA COME QUELLA DEL M5S: FORMAZIONE CHE DIFFICILMENTE POTRÀ TORNARE PRESTO AL GOVERNO” – “SARÀ SULLA CAPACITÀ DI RESISTERE ALLE SPINTE DEMAGOGICHE CHE SI MISURERANNO LA TENUTA E L'EVENTUALE SOLIDITÀ DEL GOVERNO”

GIORGIA MELONI ALLA FESTA PER I DIECI ANNI DI FRATELLI D ITALIA

Massimo Franco per il “Corriere della Sera”

 

Probabilmente non si tratta di una strategia ma solo di una congiuntura favorevole. Di certo, la premier Giorgia Meloni si trova di fronte la migliore opposizione, dal suo punto di vista.

 

L'evaporazione politica del Partito democratico, tuttora in corso e verosimilmente destinata a continuare almeno fino al congresso, a breve le dà un vantaggio. E quella morbida, perfino intermittente, del cosiddetto Terzo polo di Carlo Calenda e di Matteo Renzi, è lungi dall'impensierire Palazzo Chigi.

 

enrico letta a che tempo che fa

In questa fase, la maggioranza di destra si ritrova a fare i conti soprattutto con una minoranza estremista e velleitaria come quella del Movimento 5 Stelle: formazione che difficilmente potrà tornare presto al governo; che sulla politica estera persegue un pacifismo anti Nato; che sul piano economico chiede misure tali da far saltare conti e rapporti con l'Ue; e che a livello di alleanze tenta di presentarsi da sola, nella speranza di assorbire pezzi dell'elettorato del Pd.

 

Il fatto che Meloni non si sia fermata nello smantellamento progressivo del reddito di cittadinanza è una scelta condannata a scontrarsi con il grillismo di Giuseppe Conte. Su una questione a dir poco controversa, però. Il reddito è l'unica vera bandiera sventolando la quale i 5 Stelle hanno preso voti al Sud.

 

natale con te i gadget natalizi delle bimbe di conte 5

Ma la sua «popolarità» lo rende di rimbalzo altrettanto «impopolare» nell'elettorato che la leader di Fratelli d'Italia ha scelto di rappresentare; e che l'ha premiata. La manovra finanziaria dice semmai che le forze con le quali Meloni dovrà confrontarsi sono dentro la sua stessa maggioranza.

 

Sono Forza Italia che insiste su un «miglioramento» della manovra; e una Lega a rischio di destabilizzazione della leadership di Matteo Salvini, impegnata a rilanciare sulle tasse e su un'autonomia regionale declinata in modo da recuperare i consensi persi al Nord. Sarà sulla capacità di resistere alle spinte demagogiche che si misureranno la tenuta e l'eventuale solidità del governo.

 

SILVIO BERLUSCONI MATTEO SALVINI

Sotto questo aspetto, la questione del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità che la premier rifiuta di utilizzare, è un segnale contraddittorio. Giorgia Meloni è sempre stata contraria, come la Lega e un M5S che pure, stando al governo, faceva dire a Conte di essere «agnostico» in materia.

 

Eppure, insistere sulle posizioni del passato ha un sapore vagamente ideologico, perché la situazione è cambiata. Le altre Nazioni europee lo hanno ratificato. E l'approvazione del tetto al prezzo del gas, deciso ieri dall'Ue, è anche una vittoria italiana, sebbene tardiva. Il «no» al Mes rischia invece di apparire il riflesso di un Paese restìo a offrire garanzie: un boomerang se nei prossimi mesi si chiederà una revisione del nostro Piano per la ripresa.

MATTEO RENZI CARLO CALENDA ISCHIATUTTO - GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI - MEME BY EMILIANO CARLI meloni salvini berlusconi al quirinale calenda meloni renzi meme by macondo meloni lupi berlusconi e salvini al quirinale GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI MEME BY GNENTOLOGO SALVINI MELONI BERLUSCONI 66

GIORGIA MELONISALVINI BERLUSCONI MELONI MEME NATALIZIO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

salvini romeo

DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…