DITE A CONTE CHE A MATTARELLA GIRANO I "CABASISI" - IL FATTO CHE NON CI SIA STATA UNA TELEFONATA CON IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, DIMOSTRA QUANTO IL QUIRINALE SIA STIZZITO PER I TENTENNAMENTI DELL'"AVVOCATO DEL POPOLO" SUL CASO DELL'AMBASCIATORE FRANCESE - DA JUNCKER POTREBBE ARRIVARE UN ALTRO SEGNALE DI ISOLAMENTO DELL'ITALIA: MARTEDÌ NON PARTECIPERÀ AL DIBATTITO CON CONTE NELL'AULA DEL PARLAMENTO EUROPEO…
Marco Bresolin e Ilario Lombardo per “la Stampa”
SERGIO MATTARELLA PAOLO SAVONA GIUSEPPE CONTE
«In Italia c' è un presidente del Consiglio ed è il signor Giuseppe Conte. Io parlo con lui». Già diverse volte il presidente francese Emmanuel Macron aveva rimarcato questo concetto per tenersi il più possibile a distanza dai populisti grillini e i sovranisti leghisti che governano l'Italia. Ieri il capo dell' Eliseo lo ha ribadito per snobbare l' invito che Matteo Salvini aveva rivolto a Macron per un incontro. Niente da fare, da Parigi musi lunghi e toni sprezzanti confermano che i rapporti sono deteriorati e servirà ben altro per placare i nostri vicini.
E però Conte ancora non ha fatto quel gesto che Macron si attende. Alzare il telefono e chiamarlo. Se in questo momento di grave tensione diplomatici cristallizziamo a ieri le immagini dei protagonisti italiani,queste immortalano un governo spaccato, in cui ognuno fa per sé. Di certo tutti hanno una gran voglia di scrivere.
Luigi Di Maio scrive al quotidiano francese Le Monde per dire che il M5S flirta con i gilet gialli perché ce l' ha con Macron non con il popolo francese che è amico, o con la sua «democrazia millenaria» che non è tale perché la Rivoluzione francese è di 230 anni fa. Salvini manda una lettera al suo omologo, il ministro dell'Interno Chritophe Castaner, invitandolo in Italia per affrontare i dossier che hanno un interesse bilaterale. Ma si ritrova sbattuto in faccia un «no, grazie» e il fastidio per una convocazione al di fuori dalle vie diplomatiche ufficiali. Detto questo, resta chiaro il segnale che il leghista voglia approfittare del vuoto che si è creato in Italia, per sostituirsi come legittimo interlocutore anche all' estero.
casellati fico conte mattarella
Su tutti veglia dall' alto del Colle il presidente Sergio Mattarella, ancora gelido nei confronti di Conte. Il fatto che non ci sia stata una telefonata con il presidente del Consiglio dimostra quanto poco abbia apprezzato i suoi tentennamenti sul caso dell' ambasciatore. Oggi i due dovrebbero tornare a parlarsi, in occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria al Quirinale. Il premier sale e scende dall' aereo, dicono sia anche un po' provato fisicamente dai viaggi.
Intorno a lui c' è un assedio: la Farnesina è sotto choc, i consiglieri sono spiazzati. L'ultima volta che la Francia ha ritirato l' ambasciatore in Italia c' era il Fascismo e i nazisti avevano già occupato la Polonia. In Libano, per venti minuti, Conte si chiude in una stanza, prima di affrontare le domande dei cronisti. Cerca di mantenersi in equilibrio e prende tempo. Il giorno dopo, ieri, lo passa al telefono.
Sente continuamente il ministero degli Esteri. Le diplomazie, francesi e italiane, sono al lavoro per preparare il terreno adatto alla telefonata che ci sarà nel giro di 48 ore. Con il ministro Enzo Moavero Milanesi in Sudamerica, è il segretario generale della Farnesina Elisabetta Belloni a tenere i contatti e a mediare.
Conte sa che quella telefonata va fatta e presto. Anche per ristabilire ordine ed equilibrio nei rapporti con i partner europei. E perché, come gli fanno capire tutti, «se continuiamo così non possiamo alzare la voce sulle cose che ci interessano davvero». Libia, Fincantieri, migranti Il contraccolpo in Europa è immediato. Il leader dei popolari europei, il tedesco Manfred Weber ha chiesto all' Italia «di smettere di lamentarsi con Parigi, Berlino e Bruxelles dei propri problemi economici e di prendersi le proprie responsabilità».
sergio mattarella giuseppe conte
Weber è in lizza per sostituire Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione Ue. Ma proprio da Juncker potrebbe arrivare un altro segnale di isolamento dell' Italia. Martedì non parteciperà al dibattito con Conte nell' aula del Parlamento europeo. Dallo staff smentiscono che la assenza sia legata alle tensioni con la Francia e spiegano che Juncker non ci sarà «per motivi di agenda».
Dalla sua agenda pubblica, però, non risulta alcun appuntamento per il pomeriggio: certamente il numero uno dell' esecutivo Ue sarà a Strasburgo al mattino per presiedere la riunione dei commissari, ma poi lascerà al suo vicepresidente Jyrki Katainen il compito di «dialogare» con Conte.
L' assenza è abbastanza inusuale. Juncker partecipa quasi sempre ai dibattiti in Parlamento con i capi di Stato e di governo, appuntamento che ritiene estremamente importante. A gennaio non lo aveva fatto con lo spagnolo Pedro Sánchez, solo perché era dovuto tornare di corsa a Bruxelles a causa del voto inglese contro il piano sulla Brexit.