toti salvini

“TOTI NON DEVE DIMETTERSI, ALTRIMENTI TUTTI SIAMO PRESUNTI COLPEVOLI” – MATTEO SALVINI INSISTE CON IL SOSTEGNO AL GOVERNATORE DELLA LIGURIA, AI DOMICILIARI PER CORRUZIONE, PERCHÉ TEME PER SÉ: “IO RISCHIO FINO A 15 ANNI DI CARCERE PER AVER CONTRASTATO GLI SBARCHI. IN UN PAESE CIVILE UNO È COLPEVOLE DOPO UNA CONDANNA. NON È CHE SE FINISCI SU UN GIORNALE COME UN DELINQUENTE SEI UN DELINQUENTE" – IL CARROCCIO, PRIMO PARTITO PER CONTRIBUTI DI PRIVATI, TREMA: SE ANCHE LE SOMME REGOLARMENTE RENDICONTATE FINISCONO NEL MIRINO, POTREBBERO ARRIVARE GUAI…

VIDEO: SALVINI A "ZONA BIANCA"

https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/zonabianca/parla-il-ministro-delle-infrastrutture-matteo-salvini_F313091201014C05

 

 

 

SALVINI, 'TOTI NON DEVE DIMETTERSI, IO RISCHIO 15 ANNI'

MATTEO SALVINI A ZONA BIANCA

(ANSA) - "Toti non si deve dimettere perché altrimenti diventiamo uno Stato dove siamo tutti presunti colpevoli. Io sono a processo e rischio fino a 15 anni di carcere per avere contrastato gli sbarchi di esseri umani.

 

Mi ritengo innocente. Ma un giudice in autunno deciderà se da ministro bloccare gli sbarchi è stato un mio diritto o se ho commesso un sequestro di persona. Se pensano che la condanna porterà a deprimermi dico: in quel caso lavorerò ancora con più grinta di prima perché difendere i confini di un paese è dovere di ogni italiano, soprattutto se fa il ministro". Così il segretario della Lega Matteo Salvini a Zona Bianca su Rete 4.

 

SALVINI TOTI 3

SALVINI, 'TOTI? UNO COLPEVOLE DOPO CONDANNA, NON PER ARTICOLI'

(ANSA) - Inchiesta a orologeria in Liguria su Toti? "Non lo so, a me interessa che in un paese civile uno sia colpevole dopo una condanna in tribunale e non per un articolo di giornale. E questo non vale solo per i politici, ma per tuti i lavoratori. Vale per tutti gli italiani. Non è che se finisci su un giornale come un delinquente sei un delinquente". Così il segretario della Lega Matteo Salvini a Zona Bianca su Rete 4.

 

TOTI E LE VOCI DI DIMISSIONI I NO LEGHISTI, L’ATTESA DEGLI ALTRI

Estratto dell’articolo di Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

GIOVANNI TOTI - VIGNETTA BY MANNELLI PER IL FATTO QUOTIDIANO

La domenica è nervosa. L’Associazione magistrati boccia la riforma della Giustizia, ma è soltanto lo sfondo per un clima politico che si è fatto, come minimo, variabile. Una buona notizia, certamente per i leghisti, è stata la smentita arrivata ieri sulla possibilità che Giovanni Toti dia le dimissioni prima del nuovo interrogatorio con i magistrati: «Voci infondate e strumentali» per Mario Savi, l’avvocato del governatore della Liguria. L’idea è quella già espressa: dato che le dimissioni sono un atto politico, prima di deciderle è necessario un confronto tra Toti e la sua maggioranza.

 

Ma per farlo, sarebbe ovviamente necessaria la revoca degli arresti domiciliari. Di certo, il governatore una cosa la sa: Matteo Salvini è del tutto contrario alle sue dimissioni. Lo aveva detto all’indomani dell’arresto («Sarebbe una resa») e lo ha ribadito in diverse occasioni.

giovanno toti sale sullo yacht di spinelli

 

L’atteggiamento […] è di «assoluta garanzia nei confronti del governatore». Sarà forse vero che la postura leghista nei confronti della vicenda giudiziaria di Giovanni Toti non sia stata improntata al sostegno più caloroso. Del resto, i rapporti tra il partito di Matteo Salvini e l’ex consigliere politico di Silvio Berlusconi sono sempre stati un po’ così, tra luci e ombre. Ma la Lega, sull’argomento è granitica: «Nessuno può dire che abbiamo avuto incertezze. Siamo solidali». Da Forza Italia Antonio Tajani dice che parlare di dimissioni al momento «è prematuro». E anche Fratelli d’Italia sembra avere un atteggiamento attendista.

 

arianna polgatti matteo salvini giovanni toti al papeete 1

Ma il fatto che il presidente Toti sia stato arrestato nonostante alcune somme a lui destinate fossero state rendicontate apre però una pagina diversa, in cui i rapporti tra politici e imprenditori devono trovare un assetto più chiaro: la differenza tra finanziamento ai partiti e mazzetta appare forse meno definita di quel che si pensasse.

 

La Lega, al tema, è interessata. Non soltanto perché il ministero dei Trasporti guidato da Salvini è un colossale ripartitore di fondi pubblici, e nemmeno perché il nuovo codice degli appalti […] è un cavallo di battaglia del leader leghista. Il capogruppo leghista Riccardo Molinari, a In mezz’ora , la dice così: «Al netto della vicenda in sé» l’inchiesta su Toti «pone un grande interrogativo alla politica: come vogliamo andare avanti sul finanziamento alla macchina della democrazia, dal momento in cui il finanziamento legale diventa foriero di sospetti?».

 

TOTI MELONI SALVINI

Il fatto è che oggi «un’azienda privata deve stare attenta a finanziare un politico. Ma così si crea un cortocircuito». Secondo Molinari, «questa vicenda deve porci interrogativi. O si sceglie la strada tedesca con il finanziamento pubblico o seguiamo il sistema che c’è oggi in Italia, per cui ci sono regole per prendere finanziamenti privati. Ma poi questo non può essere foriero di sospetti». […]

MATTEO SALVINI A ZONA BIANCA flavio briatore giovanni toti SALVINI MELONI TOTIgiovanni toti marco bucci edoardo rixi matteo salvini MATTEO SALVINI A ZONA BIANCA aldo spinelli flavio briatore giovanni toti 1giovanni toti marco bucci matteo salvini

Ultimi Dagoreport

nicola calipari giuliana sgrena nicolo pollari

DAGOREPORT – PIENONE DI AUTO BLU STASERA ALL’AUDITORIUM DI ROMA: DA MELONI E MANTOVANO A GIULI E BERNINI, TUTTI IN FILA PER ASSISTERE ALLA PRIMA DE “IL NIBBIO”, IL FILM ISPIRATO ALLA MORTE IN IRAQ DELL’AGENTE DEL SISMI, NICOLA CALIPARI, UCCISO NEL 2005 MENTRE STAVA RIPORTANDO IN ITALIA LA GIORNALISTA DEL “MANIFESTO”, GIULIANA SGRENA - A VENT’ANNI DALLA TRAGEDIA, RENDE OMAGGIO A CALIPARI ANCHE SERGIO MATTARELLA: “LE SPIEGAZIONI DELLA SUA MORTE PERMANGONO TUTTORA NON ESAURIENTI” - ESSÌ, LA VERITÀ NON È MAI VENUTA FUORI. SE IL SOLDATO AMERICANO HA SPARATO PER ERRORE, È ALTRETTANTO VERO CHE NESSUNO L’AVEVA AVVERTITO DEL PASSAGGIO DELLA TOYOTA - QUINDI, LA DOMANDA: COME MAI LA NOTTE DEL 4 MARZO 2005 LA TOYOTA SU CUI VIAGGIAVANO CALIPARI E SGRENA NON ERA STATA SEGNALATA DALL’INTELLIGENCE ITALIANA AGLI ALLEATI AMERICANI? LA RAGIONE PIÙ PROBABILE È QUESTA….

donald trump giorgia meloni vertice europeo

DAGOREPORT - ADDIO ALLA LOVE-STORY CON TRUMP, MELONI DOVRÀ ACCONTENTARSI DI UN POSTO DI SECONDA FILA DIETRO A MACRON E STARMER - COME NELLA FOTO UFFICIALE DEL SUMMIT DI LONDRA: SBATTUTA IN UNA POSIZIONE "PERIFERICA" (MA GIÀ ALL’INSEDIAMENTO DI TRUMP ROSICO' PER ESSERE STATA RELEGATA IN FONDO ALLA SALA, ACCANTO AL BOSS ARGENTINO JAVIER MILEI) -E QUANDO, PRIMA DEL SUMMIT DI LONDRA, LA DUCETTA HA TELEFONATO A KING DONALD PER UN INCONTRO ALLA CASA BIANCA (AL PARI DI MACRON E STARMER) E' STATA RIMBALZATA CON UN "SE VEDEMO": IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, CHE HA IN MENTE DI MOLLARE NATO E ONU, SE NE FOTTE DI ASCOLTARE PIPPE SUL "TENERE UNITA LA NATO" E "MANTENERE IL DIALOGO USA-UE” - SE PER L’UCRAINA SI FA DURISSIMA DOPO LO STOP AI RIFORNIMENTI DI ARMI, ANCHE PUTIN HA I SUOI GUAI: I GIOVANI RUSSI SONO SEMPRE PIÙ RESTII A FARSI AMMAZZARE PER IL DONBASS...

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…