AL GRAN BUFFET DEL “MEETING” NON MANCA NESSUNO: SIGNORI DEL GIOCO D’AZZARDO, LOBBY MASCHERATE, ENTI PUBBLICI E A PARTECIPAZIONE STATALE - TUTTI A FINANZIARE L’EVENTO DI “COMUNIONE E FATTURAZIONE” CHE MAI COME QUEST’ANNO È ZEPPO DI FIORENTINI, DA CARRAI A CUCINELLI

Emiliano Liuzzi per “il Fatto Quotidiano”

 

MARCO CARRAIMARCO CARRAI

Dai signori del gioco d' azzardo alle banche, dagli enti pubblici e quelli a partecipazione statale, dalle lobby mascherate da associazioni al corner del JobsAct, pagato dal ministero del Lavoro: il Meeting di Comunione e liberazione anche quest' anno è servito. Grazie agli sponsor, che in gran parte usano soldi pubblici. Nonostante la Compagnia delle opere, cassaforte di Cl, abbia dovuto abbassare le pretese.

 

Il "fatturato" del Meeting, che apre i battenti domani a Rimini, scende dai 7 milioni e 998 mila euro dello scorso anno ai 5 milioni e 407 mila euro di quest' anno, una flessione del 20 percento. Nonostante aiuti ce ne siano a profusione, a partire da quello del governo che, attraverso il ministero del Lavoro, ha acquistato uno spazio all' interno del quale promuoverà la riforma del lavoro. "Non è promozione della legge", spiegano dal ministero, "ma si tratta solo di un angolo dove verranno date informazioni. Chiunque potrà chiedere delle nuove regole sul contratto a tutele crescenti, sulla maternità, i nuovi ammortizzatori sociali e la semplificazione degli adempimenti burocratici".

Brunello  Cucinelli  Brunello Cucinelli

 

Oltre al corner istituzionale- nessuno si sbilancia ufficialmente sulla cifra, fonti del Fatto Quotidiano dentro a Cl dicono che la cifra è di poco inferiore ai 100 mila euro - ci sarà il ministro Giuliano Poletti al quale è stato cucito addosso come un abito sartoriale il dibattito: "La via italiana per sostenere lo sviluppo e l' occupazione". Poletti, oltre a Matteo Renzi che sarà a Rimini mercoledì prossimo, cercherà di convincere un esercito di spettatori indecisi, mai rimasto così a corto di riferimenti politici dopo le cadute di Roberto Formigoni e Maurizio Lupi, storici referenti del movimento.

 

Un'idea su dove andranno ce la si può fare, comunque: mai come quest' anno la partecipazione di fiorentini è stata così alta. C' è Marco Carrai, in qualità di presidente del Cambridge Management Consulting Labs, ma anche Andrea Simoncini, docente di Diritto costituzionale all' Università di Firenze che insieme a Fabio Pammolli, docente all'Institute for Advanced Studies di Lucca, che parleranno di tecnologia. Tra gli imprenditori non manca Nerio Alessandri, presidente e amministratore delegato Technogym, grande sponsor di Renzi, e Brunello Cucinelli, il re del cachemire e fan del giglio magico: loro, entrano al Meeting in quota renziana, non hanno bisogno di sborsare quattrini per lo stand.

renzi nerio alessandri technogymrenzi nerio alessandri technogym

 

Il programma non ha acuti, ma a Rimini arriveranno comunque 700 mila persone. Ci sarà Monica Maggioni, neo presidente Rai, ma già in programma da prima; Walter Veltroni, attraverso Sky, altro sponsor della rassegna, presenterà il suo I bambini sanno, film che non ha goduto di grandi successi. Tra i giornalisti ospiti anche Gianni Riotta, editorialista de La Stampa e, per fingere un contraltare, Piero Sansonetti, direttore del Garantista.

 

Resta paradossale come Lottomatica (nelle due pagine precedenti vi raccontiamo lo scontro in atto attorno al redditizio gioco del lotto) si metta a disposizione dell' evento di Rimini come partner ufficiale e contribuisca a far raggiungere i 3 milioni e 600 mila euro insieme a Intesa San Paolo, Ferrovie dello Stato, Finmeccanica, Eni, Autostrade e Poste italiane, i principali sponsor sui quali i ragazzi che furono di Roberto Formigoni possono contare. Uno stand, quello dell' azzardo legalizzato, che vale 200 mila euro.

 

claudio poletti e moglieclaudio poletti e moglie

dai 100 mila ai 150 mila euro come sponsorizzazione a fondo perduto. Quest' anno, con una cifra più che dimezzata, sono rimaste l' Emilia Romagna, costretta a pagare una sorta di dazio perché il meeting resti a Rimini, e la Lombardia che, nonostante il governo leghista si è allineata alla buona tradizione del Celeste, soprattutto perché il Meeting del futuro sarebbe un discreto sfogo per le aree attualmente occupate dall' Expo. Resta sponsor il Comune di Ascoli, ma capire la motivazione è molto difficile, così come l' aeroporto di Venezia che geograficamente è un po' distante, ma la giustifica come "promozione necessaria".

 

GRAZIANO DELRIOGRAZIANO DELRIO

Di interessi sul piatto, co IL MEETING è così: ha un prezzo a metro quadro, circa 500 euro. E il puzzle messo in piedi grazie all' architettura di potere di Formigoni faceva confluire soldi da tutta Italia. Le Regioni, quasi tutte, dal Veneto alla Sardegna, deliberavano Un 5Stelle andrà a casa del "nemico" me sempre, anche l' edizione 2015 abbonda: molti degli esperti chiamati ai dibattiti contribuiscono con soldi, attraverso enti o aziende, all' allestimento del Meeting. Come il dibattito "Scommettere e investire sull' Italia".

 

Guida Graziano Delrio, partecipano James Hogan, presidente di Etihad Airways e vicepresidente Alitalia (partner del Meeting) e Pierluigi Stefanini, presidente di Unipol (altro sponsor a Rimini). L' elenco può andare avanti: la Ferrero, per esempio, riempirà di Nutella i visitatori, poi l' amministratore delegato andrà a parlare di "aziende dal volto umano".

mauro moretti
mauro moretti

 

Non manca, tra i relatori, Mauro Moretti: gli anni passati parlava di trasporti come ad di Ferrovie, quest' anno entra in quota Finmeccanica, ma sempre un grande sponsor resta.

Meeting che, per i numeri uno di Eni e Ferrovie, arriva come una ventata di fiducia: essere sponsor e presenti potrebbe anche servire per mantenere due poltrone che traballano da tempo.

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…