SALARIO MINIMO, MASSIMO SCAZZO – LA PREMIER HA CONVOCATO PER DOMANI A PALAZZO CHIGI LE OPPOSIZIONI PER DISCUTERE DELLA MISURA. MA IERI, NELLA SUA DIRETTA SOCIAL, HA STRONCATO NETTAMENTE LA PROPOSTA: “RISCHIEREBBE DI DIVENTARE UN PARAMETRO SOSTITUTIVO E NON AGGIUNTIVO” – IL PD: “MELONI CERCA L'INCIDENTE PER FAR SALTARE L'INCONTRO?” – CONTE: “CERCHERÒ DI FARLE CAPIRE MEGLIO COME STANNO LE COSE CON I GRAFICI...”
Estratto dell'articolo di Guido Tortorelli per www.corriere.it
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Che sia un’occasione di vero dialogo, altrimenti meglio non perdere tempo e discuterne direttamente in Parlamento. È questa la risposta di una parte dell’opposizione al pensiero espresso oggi sul salario minimo (la discussione sulla proposta di legge delle opposizioni, tranne Italia viva, riprenderà a settembre alla Camera) dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella sua rubrica social “Gli appunti di Giorgia”.
In vista dell’incontro (fissato domani agosto a Palazzo Chigi) tra la premier e i partiti di opposizione per approfondire la proposta, la leader di FdI si è chiesta: «Perché se il salario minimo legale è la soluzione, non lo hanno introdotto? Probabilmente perché si è consapevoli che non è una soluzione efficace».
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[…] il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha manifestato i suoi dubbi sull’esito del meeting: «A questo punto si comprende come l’incontro si preannunci in salita. Il Governo non sembra volersi smuovere dai suoi pregiudizi. Vorrà dire che nel corso dell’incontro proverò a spiegare come stanno le cose con dei grafici», ha commentato il leader pentastellato.
Dello stesso avviso anche i parlamentari dell’Alleanza Verdi Sinistra, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni: «Cosa ci ha convocato a fare?», hanno esordito i due deputati, secondo cui il video «sembra una provocazione». […]
Non c’è soddisfazione nemmeno nel Partito democratico. «Qual è la strategia di Meloni, convocare l’incontro e poi cercare l’incidente per farlo saltare?». È quanto hanno reso noto i dem. Poi il capogruppo in commissione Lavoro della Camera, Arturo Scotto, ha accusato la premier di non aver letto la proposta e poi ha rilanciato: «Il salario minimo va fatto per legge, nessuno deve lavorare sotto i 9 euro l’ora e la contrattazione collettiva va rafforzata. Questo c’è scritto nel testo e questo le ribadiremo con forza a Palazzo Chigi».
Resta, invece, fiducioso il segretario di Azione, Carlo Calenda, che invita «a tenere i toni bassi» prima dell’incontro. «Capisco che sedersi intorno ad un tavolo insieme — ha esordito su Twitter —, senza pregiudizi e preconcetti, è per tutti difficile; capisco che la tentazione di restare chiusi nelle rispettive trincee è rassicurante; comprendo che “l’area di conforto” della politica è lo scontro e non l’incontro» […]
Garantire a tutti i lavoratori dipendenti ma anche a chi ha un contratto di collaborazione una retribuzione minima oraria di 9 euro lordi, dando così attuazione all’articolo 36 della Costituzione che prescrive di assicurare al lavoratore una paga «sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa». È questo il fine della proposta di legge annunciata nei giorni scorsi e depositata alla Camera da tutti i partiti di opposizione, esclusa Italia viva[…]
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