giorgia meloni antonio tajani - matteo salvini - maurizio lupi - elena ugolini

GIORGIA MELONI SCENDE DAL CARRO DELLA PERDENTE - SAPENDO CHE LE ELEZIONI REGIONALI IN EMILIA ROMAGNA SONO UNA BATTAGLIA PERSA IN PARTENZA PER IL CENTRODESTRA, LA PREMIER SI È BEN GUARDATA DALL'ANDARE ALL'EVENTO DI CHIUSURA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE, A BOLOGNA, E SI È LIMITATA A UN SALUTO IN VIDEOCOLLEGAMENTO - LA MANCATA PARTECIPAZIONE DELLA PREMIER, CHE HA USATO LA SCUSA DI UN RITARDO DELLA RIUNIONE CON I SINDACATI, HA INNERVOSITO SALVINI E QUEL MERLUZZONE DI TAJANI, CHE INVECE SI SONO PRESENTATI A BOLOGNA PER SOSTENERE ELENA UGOLINI...

Estratto dell’articolo di T.CI. per "La Repubblica"

https://www.repubblica.it/politica/2024/11/12/news/sondaggi_assenza_meloni_bologna-423611724/

 

ANTONIO TAJANI - MATTEO SALVINI - ELENA UGOLINI

Non è un caso, ma una scelta consapevole. Giorgia Meloni evita di mettere la faccia sulla battaglia per l’Emilia Romagna. Nessuno, a Palazzo Chigi, crede nella rimonta. Nessuno prevede un clamoroso ribaltone, al massimo si punta a ridurre il divario col centrosinistra: si parte da -19%, sarebbe un successo perdere con un distacco a una cifra.

 

E così, la premier delude tutti — i fratelli d’Italia emiliani e romagnoli, i militanti accorsi fino all’hotel Savoia Regency, i due vicepremier — e si limita a un videocollegamento. Bisogna partire dall’unico dato incontestabile, quello dell’agenda, per sostanziare la premeditazione di quest’assenza. La lunghissima riunione con i sindacati a Palazzo Chigi finisce qualche minuto dopo le 16.

MAURIZIO LUPI - MATTEO SALVINI - ELENA UGOLINI - ANTONIO TAJANI

 

A quel punto, a Meloni basterebbero poco più di due ore per raggiungere Bologna in treno. E ci metterebbe lo stesso tempo in macchina, perché le auto di scorta possono derogare ai limiti di velocità. Ma la presidente del Consiglio decide di saltare comunque il comizio, a differenza di Matteo Salvini e Antonio Tajani. Un gesto che irrita anche Matteo Salvini e Antonio Tajani.

 

Ufficialmente la difendono — «non ci sono ragioni politiche dietro alla sua assenza», giura il ministro degli Esteri — ma sottovoce lasciano trapelare un po’ di disagio. E d’altra parte nessuno crede davvero nella vittoria, ad eccezione di un militante con il cappellino rosso trumpiano (“make America great again”) che attira quindici telecamere senza un perché: «Chi è questo?». «Uno che ama Trump». «Ah, ok». [...]

giorgia meloni - incontro con i sindacati a palazzo chigiGIORGIA MELONI INCONTRA I SINDACATI ANTONIO TAJANI - MATTEO SALVINI

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE STRATEGIA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E GIORGIA MELONI COL CAZZO CHE CE LO MANDA: HA CONFERMATO PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE GESTITO DA MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE FICHES CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER L’ASSOLUZIONE DI SALVINI: SE NE FREGANO DELLA LEGA E VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD…

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...