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MERKEL KAPUTT! BATOSTA ELETTORALE PER IL BLOCCO DEI PARTITI MODERATI CDU-CSU CHE RISCHIANO DI NON ESPRIMERE PIU' IL PROSSIMO CANCELLIERE - AVANZA LA MAGGIORANZA "SEMAFORO" FRA SPD, VERDI E LIBERALI MENTRE LA CDU, TRAVOLTA DAGLI SCANDALI, BRANCOLA NEL BUIO. UNICA CERTEZZA: ANGELONA NON SI RICANDIDERA’. IL GOVERNATORE DELLA BAVIERA, MARKUS SOEDER, LEADER DEL PARTITO CRISTIANO SOCIALE (CSU) ALLEATO STORICO DELLA CDU, METTE IN DUBBIO LA...

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/aria-fine-regno-cdu-angela-merkel-scandali-dimissioni-263781.htm

 

Daniel Mosseri per "il Giornale"

 

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E se il prossimo cancelliere tedesco non fosse più espressione del blocco dei partiti moderati Cdu-Csu? A porre la domanda il giorno dopo le elezioni in Baden-Württemberg e in Renania-Palatinato non è stato un esponente dei Verdi, il partito uscito vittorioso soprattutto nel ricco Baden-Württemberg dove ha raggiunto un lusinghiero 32,6% dei consensi.

 

Il dubbio è venuta al governatore della Baviera Markus Söder, che della Csu (il partito cristiano sociale presente solo in Baviera) è anche presidente. Commentando il cattivo risultato elettorale dei fratelli della Cdu - nei due Länder il partito ha toccato il minimo storico - Söder ha ricordato che per la formazione del prossimo governo federale «sono possibili maggioranze senza i moderati».

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Un accenno alla maggioranza «semaforo» fra Spd Verdi e Liberali che si prospetta in Renania-Palatinato e che appare possibile anche al Parlamento regionale di Stoccarda.

 

Più che un grido di allarme con il suo appello Söder ha voluto dare una scossa al partito guidato da Angela Merkel dal 2000 a tutto il 2018. «Non si deve creare l' impressione che dopo 16 anni al governo Cdu e Csu non abbiano più prospettive per il futuro». Scuro in volto, Söder ha aggiunto il proprio partito nel novero dei responsabili ma è evidente che parlasse solo alla Cdu. Il partito di maggioranza relativa pare avere smarrito la bussola.

merkel soeder

 

Le elezioni di domenica hanno dimostrato che per vincere occorre puntare su programmi chiari e candidati forti. Così ha fatto Winfried Kretschmann in Baden-Württemberg. Il popolare governatore uscente dei Grünen ha stravinto proponendo un programma in tre punti: «Ambiente, ambiente e ambiente».

 

Anche la socialdemocratica Malu Dreyer ha vinto con il 35,7% in Renania-Palatinato mettendo in campo il proprio carisma. La Cdu al contrario ha puntato su candidati insipidi, come l' ex ministra dell' Istruzione al governo di Stoccarda Susanne Eisenmann, che ha fatto notizia per aver fatto litigare scuole, presidi e famiglie nel Land.

 

Anche a livello federale la sinistra appare più pronta: i socialdemocratici hanno trovato la quadra mettendo in campo la candidatura a cancelliere del ministro delle Finanze, il «migliorista» Olaf Scholz, affidandogli un programma di recupero dei temi cari alla sinistra. Forti della crescente popolarità del duo Robert Habeck e Annalena Baerbock, anche i Verdi stanno mettendo a punto il programma in vista del voto del 26 settembre.

ARMIN LASCHET ANGELA MERKEL 2

La Cdu brancola ancora nel buio. L' unica certezza è che Angela Merkel non si ricandiderà.

 

Il candidato naturale per la successione alla cancelliera dovrebbe essere Armin Laschet, il governatore del Nord-Reno Vestfalia da poche settimane eletto alla guida della Cdu. In molti si domandano però se il placido Laschet, politico molto vicino alla cancelliera, abbia la stoffa per guidare il paese. Laschet da parte sua ha risposto a Soder ricordandogli che a fine marzo il partito inizierà a elaborare il programma e che il candidato cancelliere dei moderati sarà scelto fra Pasqua e Pentecoste (entro fine maggio).

 

angela merkel

Söder, che nel suo ruolo di rappresentante dei Länder si è molto messo in mostra negli ultimi mesi partecipando a tutte le conferenze stampa della cancelliera sulle misure antipandemia, punta a soffiargli la candidatura. Attento a non esporsi troppo, il bavarese parla ancora dei moderati come di un' unica squadra: «È importante che l' intero esecutivo ricominci da capo a Berlino».

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