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“MESTIZIA” SE NE FACCIA UNA RAGIONE: LA LEGA NON VUOLE MOLLARE SULLA CANDIDATURA DI FONTANA – IERI SALVINI E GIORGETTI SONO ANDATI AL PIRELLONE PE RASSICURARE IL GOVERNATORE USCENTE E LANCIARE UN MESSAGGIO AGLI ALLEATI: LA LOMBARDIA È DEL CARROCCIO E NON SI TOCCA -  BERLUSCONI È D’ACCORDO CON LA RICANDIDATURA, E ANCHE LA MELONI È POSSIBILISTA. MA CHE FARE CON LA MORATTI? LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE UN TANDEM CON IL GOVERNATORE. DI SICURO CON L’AUTOCANDIDATURA HA CREATO UN’ALTRA BELLA ROGNA AL “CAPITONE”

 

Francesco Moscatelli per “la Stampa”

 

MATTEO SALVINI FABRIZIO CECCHETTI ATTILIO FONTANA GIANCARLO GIORGETTI

Un'immagine, si sa, vale più di mille parole. E così la cosa più importante del vertice di ieri nell'ufficio del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana sono i quattro big lombardi della Lega seduti tutti insieme attorno a un tavolo come quattro amici: il governatore è l'unico con la grisaglia istituzionale, Matteo Salvini e il coordinatore regionale del partito Fabrizio Cecchetti hanno le maniche della camicia arrotolate, il ministro Giancarlo Giorgetti indossa addirittura una polo blu che, sebbene sia lunedì pomeriggio, fa molto «casual friday».

 

Uniti e compatti, alla faccia di chi parla di una imminente resa dei conti interna al partito dopo le amministrative, per ribadire che «la Lega, forte di 235 sindaci, 2 mila amministratori locali e 10 mila militanti in tutta la regione, ha confermato la volontà di preservare l'unità del centrodestra e ha sottolineato l'orgoglio per l'ottimo lavoro fatto negli ultimi anni nonostante drammatiche difficoltà».

 

luca zaia matteo salvini massimiliano fedriga attilio fontana

Ma soprattutto che «Fontana è il candidato naturale, così come già confermato dagli altri leader della coalizione».

 

Un solo clic, dunque, contiene tre messaggi: che la Lombardia è della Lega, e che se un passaggio con gli alleati è logico e doveroso anche in vista dei voti in Sicilia e nel Lazio, chi prova a immaginare scenari diversi sta sbagliando i suoi calcoli (nonostante la natura «politica» dell'incontro come sfondo è stato scelto Palazzo Lombardia e non la sede del partito in via Bellerio), che non c'è nessuna ipotesi Letizia Moratti, sebbene la vicepresidente nei giorni scorsi abbia detto di essere a disposizione del centrodestra, e che dentro la Lega non c'è nemmeno nessuna idea di sostituire Fontana con qualcun altro, tantomeno con Giorgetti.

letizia moratti e matteo salvini

 

Aggiungiamoci che in mattinata, dopo essere passato da Sesto San Giovanni per festeggiare la riconferma del leghista Roberto Di Stefano (vincere nell'ex Stalingrado d'Italia conta sempre, a maggior ragione in tempi di magra), Salvini si è sentito anche con Silvio Berlusconi che si è detto d'accordo con la ricandidatura di Fontana. E che ieri anche Daniela Santanché, coordinatrice lombarda di Fratelli d'Italia, ha fatto una mezza apertura al Fontana-bis.

attilio fontana matteo salvini mariastella gelmini

 

A uscire più soddisfatto di tutti dall'incontro (in cui si è parlato anche della sconfitta di Monza e di alcuni dossier comuni: siccità, energia, infrastrutture e Olimpiadi) è stato sicuramente Fontana, che nelle ultime settimane ha ritrovato un certo entusiasmo dopo gli anni durissimi del Covid e la spada di Damocle dell'inchiesta sui camici, poi archiviata.

 

LETIZIA MORATTI E ATTILIO FONTANA

E così, per dare ancora più consistenza al cambio di passo, il governatore e il leader della Lega hanno già fissato per lunedì prossimo una riunione con assessori e consiglieri regionali leghisti, per cominciare ad abbozzare il programma elettorale e per trasmettere un'idea di operatività.

 

Tutto risolto allora? Fino a un certo punto. Quello al trentacinquesimo piano del grattacielo di Regione Lombardia non è stato l'unico faccia a faccia di ieri. Arrivando nel garage del palazzo, infatti, Matteo Salvini ha incontrato anche la vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti. «Uno entrava e l'altra usciva, pura casualità - racconta chi li ha visti - Però si sono salutati con affetto, nonostante le tensioni di questi giorni. E si sono detti che si sentiranno presto».

 

ATTILIO FONTANA GIANCARLO GIORGETTI MATTEO BIANCHI MATTEO SALVINI MASSIMO GARAVAGLIA VARESE

In effetti sono molte le cose che vanno ancora chiarite. «Moratti si è messa a disposizione del centrodestra con grande lealtà, dopo aver dato il suo contributo nel momento di grande difficoltà della pandemia - ragiona un osservatore vicino all'ex sindaco di Milano-. In base a cosa e a come le risponderanno valuterà cosa fare nel 2023». E se qualcuno dalle parti della Lega pensa di riproporle un tandem proprio con Fontana («squadra che vince non si cambia») dentro e fuori dal centrodestra c'è chi si sfrega le mani perché la mossa della Moratti, da qualunque parte la si guardi, «per Salvini è comunque una bella rogna». Che difficilmente si potrà archiviare con una foto.

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