sala capuozzo

METODO CAPUOZZO (TONI) – IL GIORNALISTA PARLA DI CORONAVIRUS E METTE NEL MIRINO IL SINDACO SALA: "DOVE GLI INGLESI ORGANIZZAVANO PREVENZIONE, GLI ALTRI PREDICAVANO CONTRO UN RAZZISMO CHE IN GENERE SI ESPLICAVA NEL DISERTARE I RISTORANTI CINESI"

Claudio Cartaldo per il Giornale

 

toni capuozzo

Toni Capuozzo non le manda a dire. E dopo aver messo all'angolo i "buonisti" che sottovalutavano il Coronavirus, pasteggiando allegri con cibi cinesi urlando alla xenofobia, ora mette nel mirino il sindaco di Milano Beppe Sala.

 

"A me della lotta politica interessa nulla - scrive Capuozzo sulla sua pagina Facebook - Mi interessa un giornalismo che non sia guardia del corpo del potere. Ieri sera in tv, e ora qui, sostengono che il record negativo dei contagi in Italia (terzo paese al mondo) è dovuto al fatto che noi i controlli li facciamo, gli altri no (lasciamo perdere che in Lombardia mancano tamponi, ora).

 

Dunque siamo i migliori, in Europa ? Non lo so, magari hanno ragione. Però mai un dubbio, mai un po' di umiltà, sempre tutto ben madama la marchesa, e in nome della politica".

 

Il riferimento è alle scelte politiche fatte nei giorni scorsi, soprattutto poco dopo la diffusione delle notizie provenienti dalla Cina in merito allo sconosciuto virius che ha messo in ginocchio il Dragone.

 

BEPPE SALA CON LA MAGLIETTA DELLA NAZIONALE INGLESE

Capuozzo condivide la fotografia di un articolo di Repubblica che riportava il "viaggio" di Sala alla Chinatown meneghina contro la psicosi Coronavirus. Il primo cittadino era andato a "portare solidarietà" ai cinesi, sopratutto quelli che gestiscono dei locali, auspicando una ripresa rapida dei voli dalla Cina dopo il blocco disposto dal governo. "Il sindaco di Milano 15 giorni fa riteneva il razzismo il nemico da battere", ricorda Capuozzo.

 

Che poi mette a confronto la scelta di Sala con le "normative sulla prevenzione della salute" prese dalle autorità inglesi "quaranta giorni fa". "Il 10 febbraio - si legge - il Segretario di Stato per la salute e l'assistenza sociale, Matt Hancock, ha annunciato il rafforzamento dei poteri legali per proteggere la salute pubblica.

 

CORONAVIRUS A MILANO BY SPINOZA

I regolamenti 2020 per la protezione della salute (Coronavirus) sono stati messi in atto per ridurre il rischio di ulteriori trasmissioni da uomo a uomo in questo paese mantenendo le persone in isolamento dove i professionisti della salute pubblica ritengono che esista un rischio ragionevole che un individuo possa avere il virus". Il commento di Capuozzo è duro: "Poi ci lamentiamo della psicosi. Fortuna che gli inglesi se ne sono andati dall'Europa. Sorrido amaramente". Il senso è: "Dove gli uni organizzavano prevenzione, gli altri predicavano contro un razzismo che in genere si esplicava nel disertare i ristoranti cinesi".

 

tampone coronavirus

Intanto i casi in Italia continuano ad aumentare. L'ultimo bollettino, letto di fronte ai giornalisti dal capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, parla di 213 i casi positivi, di cui 99 sono ricoverati, 23 in terapia intensiva e 91 in isolamento domiciliare. I morti oggi sono saliti a 5, con due nuovi decessi uno a Bergamo e l'altro sempre nel Lodigiano. Fino ad ora sono stati effettuati 2,5 milioni di controlli, numero che nel corso della giornata dovrebbe arrivare a 3 milioni. Certo, ha spiegato Borrelli, i controlli "sono utili ma c'è un periodo di incubazione con cui fare i conti". Resta il fatto, per ora positivo, che i focolai registrati per il momento sono solo due, quello dei Comuni intorno a Lodi e quello nel Padovano, anche se sono stati registrati sette nuovi contagi in Emilia Romagna.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…