MI MANDA LETTA (O RENZI?) – ALL’ORIZZONTE NUOVA TORNATA DI NOMINE PUBBLICHE - SCARONI, CONTI E CATTANEO SONO IN CARICA PER VOLERE DI BERLUSCONI, CHE ADESSO CONTA COME IL DUE DI PICCHE - SARMI ALLE POSTE DAL 2002

Gianni Dragoni per il "Sole 24 Ore"

Il rinnovo del vertice Alitalia è solo l'antipasto di quella che si annuncia come un'abbuffata. Il 2014 sarà infatti l'anno delle nomine nelle grandi società pubbliche.
Sono in scadenza gli incarichi più importanti. In primavera si completa il mandato triennale dei consigli di amministrazione dell'Eni, la prima società italiana per valore di Borsa (circa 64 miliardi di euro), dell'Enel, di Finmeccanica e Terna, solo per citare le quotate e le più importanti, ma anche di Poste Italiane.

Che ci fa Alitalia-Cai in mezzo alle società pubbliche? Può sorprendere che il dossier della compagnia aerea privatizzata nel 2008 da Silvio Berlusconi attraversi l'arena pubblica, come riferito in un altro articolo in questa pagina, ma questo è l'effetto del piano di salvataggio che ha visto, per volontà del premier Enrico Letta, l'ingresso di Poste tra gli azionisti di Alitalia.

Il governo è in ritardo su una nomina importante, quella di un commissario della Consob, la commissione di controllo sulle società quotate. Dal 15 dicembre la Consob è ridotta a solo due componenti (su tre totali), il presidente Giuseppe Vegas e il commissario Paolo Troiano, perché è scaduto il mandato di Michele Pezzinga. In questo assetto la Consob è di fatto un organo monocratico.

Vegas, ex viceministro all'Economia approdato alla Consob tre anni fa per volontà di Berlusconi e Giulio Tremonti, è il monarca perché nelle sedute "collegiali" con Troiano, che si parli di Telecom, di Mps, di UnipolSai o di altro, in caso di divergenze prevarrebbe il presidente. Cè da immaginarsele queste sedute.

Le altre grandi nomine pubbliche saranno decise dalle assemblee degli azionisti previste in maggio, ma le liste dei candidati vanno presentate con circa tre settimane di anticipo. Questa tornata per le società principali vedrà per la prima volta, salvo imprevisti, le nomine fatte da un governo nel quale non c'è la presenza di Berlusconi, perché molti vertici in scadenza sono entrati in carica con un esecutivo guidato da Berlusconi: sono in carica dal 2005 gli amministratori delegati dell'Eni Paolo Scaroni, dell'Enel Fulvio Conti, di Terna Flavio Cattaneo.

Tutti confermati da due successivi governi Berlusconi, fa eccezione Cattaneo nell'aprile 2008 fu confermato dal governo Prodi. Massimo Sarmi addirittura è alla guida delle Poste dal 2002, arrivò con il sostegno di Gianfranco Fini. E con l'adesione all'invito di Letta a salvare l'Alitalia si è gudagnato un posto nel paradiso delle prossime nomine.
Letta non ha fatto quasi nessun cambiamento nelle nomine pubbliche l'anno scorso.

Questo spinge alcuni a pensare che dal premier delle larghe intese non ci si devono aspettare ribaltoni nella prossima primavera, ma andrà valutato anche l'effetto Matteo Renzi, nuovo segretario del Pd. Scaroni, 67 anni, non ha fatto mistero di puntare a un quarto mandato all'Eni fin da settembre, alla festa del Fatto Quotidiano.

Il manager vicentino è anche nel cda delle Generali, dove presiede il comitato remunerazioni (che fa le proposte al cda sullo stipendio e i premi azionari dell'a.d., Mario Greco). Alla fine del governo Monti era corsa voce anche di una candidatura di Corrado Passera come a.d. dell'Eni e di Antonio Catricalà (ora però viceministro) come presidente.

Anche Fulvio Conti punta al quarto mandato all'Enel. Il manager, che è anche nel cda di Rcs Mediagroup, conosce il premier da tempo, l'Enel è il principale sponsor di VeDrò, il pensatoio fondato nel 2005 da Letta. Anche l'Eni è un finanziatore importante dei "vedroidi". All'ultima manifestazione estiva della fondazione di Letta, nel 2012, ha debuttato Franco Bernabè, allora presidente di Telecom: ora, sbalzato di sella, è un candidato alla presidenza operativa di Finmeccanica.

La società dell'aerospazio e difesa non è ancora uscita dai travagli dopo l'èra di Giuseppe Orsi, che fu nominato nel 2011 da Berlusconi e Tremonti. Se Letta dovesse decidere di sostituire il tandem composto dall'a.d. Alessandro Pansa (nominato 11 mesi fa dal governo Monti) e dal presidente Gianni De Gennaro (nominato in luglio dal governo Letta su indicazione del presidente della Repubblica), Bernabè dovrebbe comunque vedersela con uno stuolo di pretendenti, tra i quali sono accreditati Giuseppe Bono, a.d. di Fincantieri con trascorsi in Finmeccanica e Francesco Caio, in uscita come a.d. di Avio Aero.

Tra i cda da rinnovare anche quelli di Fintecna (presidente Maurizio Prato, a.d. Massimo Varazzani) e della Consap, la società dove è riparato l'ex d.g. della Rai Mauro Masi, presieduta da Andrea Monorchio, l'ex ragioniere generale dello Stato che guida anche il collegio sindacale di Fintecna. Da rinnovare il vertice Enav, guidato dall'amministratore unico Massimo Garbini. A fine anno scadrà il mandato del presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua: per questa poltrona un candidato è l'ex ministro del Lavoro Tiziano Treu.

 

 

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