trump putin

MI METTI LE SANZIONI? ED IO TI TOLGO LA DACIA – LA REAZIONE DI MOSCA AL VOTO DEL SENATO USA – WASHINGTON INVITATA ANCHE A RIDURRE A 455 IL NUMERO DEI DIPLOMATICI NELLA FEDERAZIONE RUSSA – TOLTO ANCHE L’USO ALL’AMBASCIATA DI ALCUNI MAGAZZINI - LE NUOVE SANZIONI PENALIZZANO ULTERIORMENTE L'ECONOMIA RUSSA

 

Da La Stampa

 

donald trump e vladimir putin si stringono la mano con juncker photobombdonald trump e vladimir putin si stringono la mano con juncker photobomb

Mosca risponde all’approvazione delle sanzioni da parte del Senato Usa riducendo il numero dei diplomatici americani in Russia e togliendo agli Stati Uniti l’uso di alcuni immobili. Lo riferisce il ministero degli Esteri russo precisando di riservarsi la possibilità di ulteriori misure di risposta «in base al principio di reciprocità».

 

La Russia intima agli Usa di ridurre dall’1 settembre a 455 persone «il numero totale del personale diplomatico e consolare americano nella Federazione russa» in «piena conformità al numero dei diplomatici russi e del personale tecnico russo che si trova negli Usa». 

 

Mosca precisa che «in caso di nuove misure unilaterali per ridurre il numero dei diplomatici» russi «negli Stati Uniti seguirà una risposta simmetrica». Inoltre, dall’1 agosto «sospende l’uso da parte dell’ambasciata americana in Russia di tutti i magazzini in via Dorozhnaia a Mosca e della dacia a Serebrianij Bor». Nel comunicato, il ministero degli Esteri russo definisce le sanzioni «un ricatto mirato a limitare l’interazione dei partner stranieri con la Russia» che «contiene in sé minacce per molti paesi e per l’imprenditoria internazionale».

AMBASCIATA USA A MOSCAAMBASCIATA USA A MOSCA

 

Il Senato americano ha approvato quasi all’unanimità il nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia, mettendo il presidente Donald Trump in una posizione difficile, costringendolo o ad adottare una linea dura contro Mosca o a porre il veto sul voto creando forti tensioni all’interno del suo partito.

 

Nello stessa votazione, il Senato ha sostenuto il disegno di legge che impone nuove sanzioni all’Iran e alla Corea del Nord con 98 voti a 2. Il progetto di legge, che include una disposizione che consente al Congresso di stoppare qualsiasi sforzo del presidente di alleviare le sanzioni a Mosca, sarà ora inviato alla Casa Bianca perché Trump lo trasformi in legge o ponga il veto. Anche se però dovesse porre il veto, il progetto di legge ha abbastanza sostegno in entrambe le camere perché si superi la posizione del presidente e si trasformi in legge. La misura è infatti passata già alla Camera con 419 voti a favore e 3 contrari. 

LAVROV TILLERSONLAVROV TILLERSON

 

Sia repubblicani sia democratici da tempo spingevano per rafforzare le sanzioni a Mosca, soprattutto dopo le rivelazioni su un possibile coinvolgimento russo nelle elezioni presidenziali di novembre. Accuse che lo stesso Trump e il Cremlino hanno sempre negato. Si tratta della prima legge importante di politica estera approvata dal Congresso nell’amministrazione Trump. “Gli Stati Uniti devono inviare un forte messaggio a Vladimir Putin e a ogni altro aggressore che non tollereremo attacchi alla nostra democrazia”, ha dichiarato il senatore Gop John McCain. 

 

Le nuove sanzioni vanno a colpire una serie di industrie russe rischiando di danneggiare ulteriormente l’economia di Mosca già indebolita dalle sanzioni ricevute dopo l’annessione della Crimea. Per quanto riguarda l’Iran e la Corea del Nord le sanzioni sono state adottate per le loro attività nei programmi di sviluppo missilistico e per le violazioni reiterate dei diritti umani, soprattutto da parte di Pyongyang.

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…