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“LA CINA CONTRATTACCHERÀ CON FORZA SE LA PRESIDENTE DI TAIWAN, TSAI ING-WEN, FARÀ SCALO NEGLI USA DURANTE LA MISSIONE IN CENTROAMERICA” - LA MINACCIA DI ZHU FENGLIAN, PORTAVOCE DELL'UFFICIO PER GLI AFFARI DI TAIWAN DEL GOVERNO CINESE: “L'IPOTESI DI INCONTRO CON LO SPEAKER DELLA CAMERA USA, KEVIN MCCARTHY, SARÀ UN'ALTRA PROVOCAZIONE IN VIOLAZIONE DEL PRINCIPIO DELLA 'UNICA CINA', MINANDO LA SOVRANITÀ E L'INTEGRITÀ TERRITORIALE DELLA CINA, E LA PACE E LA STABILITÀ"  

Zhu Fenglian

(ANSA) - PECHINO, 29 MAR - La Cina "contrattaccherà con forza" se la presidente di Taiwan Tsai Ing-wen farà scalo negli Usa durante la missione in Centroamerica. Lo ha detto Zhu Fenglian, portavoce dell'Ufficio per gli affari di Taiwan del governo centrale, secondo cui le autorità del Partito democratico progressista "hanno trovato scuse e sfruttato varie opportunità per perseguire interessi politici di indipendenza". L'ipotesi di incontro con lo speaker della Camera Usa, Kevin McCarthy, "sarà un'altra provocazione in violazione del principio della 'Unica Cina', minando la sovranità e l'integrità territoriale della Cina, e la pace e la stabilità" regionali.

Tsai Ing-wen, presidente Taiwan

 

Il transito "dei leader delle autorità di Taiwan è essenzialmente un atto provocatorio di affidarsi agli Stati Uniti per cercare l'indipendenza - ha aggiunto Zhu - con eventi che violano il principio della 'Unica Cina' a favore di 'una Cina, una Taiwan' e di 'due Cine'. Il doppio transito di Tsai negli Usa "non significa rimanere in aeroporto o in hotel, ma usare vari pretesti per contattare funzionari del governo americano e membri del Congresso, impegnarsi in scambi ufficiali tra Stati Uniti e Taiwan, collegandosi con forze esterne anti-cinesi". Si tratta di attività alle quali la Cina "si oppone con determinazione" e verso le quali "prenderemo risolute contromisure". Pertanto, ha concluso la portavoce, "esortiamo gli Usa a rispettare il principio della 'Unica Cina' e ad astenersi da visite di transito o persino contatti di Tsai con funzionari statunitensi", evitando azioni a sostegno dell'indipendenza di Taiwan.

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