miccichè schifani

MINCHIA, CHE CASINO IL CENTRODESTRA IN SICILIA! LA MAGGIORANZA GIA’ SCRICCHIOLA, SCHIFANI SI APPECORONA A FRATELLI D’ITALIA: IN GIUNTA I NON ELETTI. FORZA ITALIA BALCANIZZATA SI DIVIDE IN 2, MICCICHÈ SI FA IL SUO GRUPPO E FANNO FILTRARE L’IPOTESI DI FARE OPPOSIZIONE:  “SENZA NOI, SCHIFANI HA 35 DEPUTATI SU 70”. DOMANI LA PRIMA PROVA DI TENUTA SULLE VICEPRESIDENZE DELL'ARS

Claudio Reale per repubblica.it

 

miccichè schifani

La legislatura è appena cominciata, ma Renato Schifani rischia già di rimanere senza maggioranza: nel giorno in cui nasce la sua giunta, con la resa incondizionata alle richieste di Fratelli d’Italia e uno sgarbo ai deputati meloniani Giusi Savarino e Giorgio Assenza, esclusi dalla lista degli assessori, Forza Italia assiste a uno scisma, con la nascita di due gruppi distinti, uno dei quali con il governatore, e l’elezione di altrettanti capigruppo.

 

La giornata inizia però con il via libera anche alle ultime richieste di FdI: i meloniani — sospinti dai ministri Francesco Lollobrigida e Nello Musumeci — ottengono l’inserimento in giunta di due esterni, Francesco Scarpinato, che prende la delega al Turismo, e “lady Razza” Elena Pagana, che invece incassa quella all’Ambiente. Esclusi all’ultimo istante Savarino e Assenza, la lista meloniana si completa così con Alessandro Aricò (Infrastrutture) ed Elvira Amata (Beni culturali): FdI, dunque, ottiene tutto quello che aveva chiesto, inclusa la delega al Turismo reclamata anche dal forzista Edy Tamajo.

 

 

Quest’ultimo è a sua volta assessore, ma alle Attività produttive: avrà al fianco Marco Falcone, che viene incaricato di seguire l’Economia e incamera a sorpresa la competenza sulla Programmazione, cioè sui fondi europei, che invece Musumeci aveva incluso fra le prerogative dirette della presidenza della Regione. Fra i berlusconiani arriva poi anche l’unica tecnica in senso proprio: la nomina di Giovanna Volo alla Salute, però, non è di certo una novità delle ultime ore.

miccichè schifani

 

 

Il resto, d’altro canto, è tutto come da programma: alla presentazione in programma dpmani alle 10 a Palazzo d’Orléans ci saranno il leghista Luca Sammartino nella parte del vicepresidente con delega all’Agricoltura, l’altro salviniano Girolamo Turano come assessore all’Istruzione e poi l’autonomista Roberto Di Mauro (Energia) e i democristiani Nuccia Albano (Lavoro) e Andrea Messina (Enti locali). Alle 11 gli assessori traslocheranno all’Ars per il giuramento che segnerà l’inizio ufficiale della loro attività al governo della Regione.

 

renato schifani

Lì, però, troveranno un’Assemblea già balcanizzata. Perché l’ultima sorpresa è quello che succede in Forza Italia: Falcone convoca una riunione del gruppo, ma il coordinatore del partito Gianfranco Miccichè ne contesta la legittimità e con altri quattro deputati (Tommaso Calderone, Nicola D’Agostino, Riccardo Gennuso e Michele Mancuso) dà vita a una formazione scissionista e si fa eleggere alla sua guida. Gli altri otto, incluso Schifani, scelgono invece Stefano Pellegrino: il problema è che entrambi i soggetti reclamano il simbolo, e i miccichiani fanno anche filtrare l’ipotesi di fare opposizione. «Senza noi — ragiona un forzista fedele all’ex ministro — Schifani ha 35 deputati su 70. Chissà, però, se Assenza e Savarino saranno ancora convinti di sostenere questo governo dopo essere stati trattati così». A sera inoltrata, però, Gennuso passa nel gruppo di Pellegrino.

 

In questo clima domani l’aula deve eleggere i vicepresidenti: una partita sulla quale potrebbe riverberarsi lo scontro forzista, visto che fra i candidati ci sono il miccichiano Mancuso e la falconiana Luisa Lantieri. Il braccio di ferro, però, è previsto anche all’opposizione: il Movimento 5Stelle, che ieri ha eletto capogruppo Antonio De Luca, reclama per Nuccio Di Paola un posto da numero 2 che vuole anche il Pd. La Lega, che ha chiamato alla guida Marianna Caronia, potrebbe invece offrire a Vincenzo Figuccia, escluso last minute dal toto-assessori, un premio di consolazione da deputato questore. Ma le sorprese, in quest’inizio di legislatura, sono sempre dietro l’angolo.

miccichè schifani

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...