MINNITI IN SALSA TRUMP PIACE ALLA PLATEA DEL PD: PIU’ APPLAUDITO DI RENZI – SULL’IMMIGRAZIONE HA DETTO: “CHI NON RISPETTA LE REGOLE VERRÀ RIMPATRIATO NEL PAESE DI PROVENIENZA, È LA LEGGE DELLA REPUBBLICA ITALIANA” – “NON DOBBIAMO SUBIRE IL FENOMENO. DOBBIAMO GOVERNARLO"
Severità e integrazione, repressione e accoglienza. Sono le parola d'ordine del ministro dell'Interno Marco Minniti che all'assemblea degli amministratori locali del Pd ha parlato alla Trump. Ha parlato di un Italia che "non può subire" il problema migranti ma "deve governarlo. È più difficile ma è quello che dobbiamo fare. Dobbiamo intervenire sui flussi. Chi non rispetta le regole verrà rimpatriato nel Paese di provenienza, è la legge della Repubblica italiana".
Per farlo "proporrò che si arrivi a una significativa riduzione di tempo per definire lo status di rifugiato", perché "due anni di tempo producono uno stress nella capacità di accoglienza difficilmente gestibile. Servono modifiche legislative e un aumento di risorse per le commissioni che valutano ma i tempi vanno drasticamente abbattuti".
Detto questo, continua Minniti, "l'equazione tra immigrazione e terrorismo è sbagliata e inaccettabile, stiamo attenti, la cosa peggiore è fare di tutta un'erba un fascio, l'insoddisfazione e l'emarginazione diventano il terreno di coltura del terrorismo per una sorta di eterogenesi dei fini".
Marco Minniti - Copyright Pizzi
Quello che invece bisogna fare, secondo il ministro, è "mettere in campo un modello di sicurezza molto più flessibile, molto più intelligente di quello che siamo soliti mettere in campo. Abbiamo bisogno di intelligence e prevenzione" e come la vicenda Amri insegna "non c'è prevenzione se non c'è controllo del territorio. E noi abbiamo un modello di controllo del territorio che funziona". In secondo luogo non bisogna lasciare "mai e poi mai la parola sicurezza agli altri. È una vostra parola, non è una parola degli altri. Una grande forza di sinistra si occupa della sicurezza degli ultimi e degli emarginati".