MINUTI CONTATI PER SDE-RENATA POLVERINI: IL GOVERNATORE DEL LAZIO HA CHIESTO E OTTENUTO UN INCONTRO CON MONTI - "TUTTI I CONSIGLIERI REGIONALI DEL PD LAZIO HANNO RASSEGNATO LE PROPRIE DIMISSIONI IRREVOCABILI PER LO SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE" - ANCHE I CINQUE CONSIGLIERI DI IDV E I DUE DI SEL SI SONO DIMESSI - UDC NEI CASINI - ALE-DANNO ALL'ATTACC: AZZERARE IL CENTRODESTRA…

Ansa.it

Il governatore del Lazio Renata Polverini ha chiesto e ottenuto un incontro che si è svolto in serata a Palazzo Chigi con il premier Mario Monti per una "valutazione della situazione nella Regione Lazio". E' quanto apprende l'ANSA da fonti governative.

E' la presidente del Lazio a informare poi dei contenuti del colloquio: '"Ho chiesto al presidente del Consiglio, Mario Monti, un breve incontro per informarlo della situazione che si è verificata in Regione; mi sembrava corretto farlo considerato che il Lazio è una realtà certamente non marginale sotto il profilo economico e istituzionale del nostro Paese", si legge nella nota diffusa da Polverini. "Il colloquio è stato cordiale come sempre e ringrazio il Presidente per avermelo accordato".

Adesso però Polverini deve fare i conti con la valanga di dimissioni in consiglio regionale presentate dai consiglieri d'opposizione. In serata circola voci di addii anche nella maggioranza, ma una nota congiunta dei capigruppo arriva in nottata ad affermare compattezza e smentire possibili dimissioni tra le proprie fila. "La maggioranza è orgogliosamente al fianco di una presidente di Regione onesta e determinata, incitandola a proseguire nell'incisiva azione di governo fin qui svolta", si legge nella nota della maggioranza alla Pisana, compresi Udc e Mpa.

Come annunciato, invece, in serata "tutti i consiglieri regionali del Pd Lazio hanno rassegnato le proprie dimissioni irrevocabili per lo scioglimento del Consiglio regionale". La decisione è giunta al termine di una riunione svoltasi presso la sede del partito.
Anche i cinque consiglieri di Idv e i due di Sel si sono dimessi.

"Anche la Federazione della Sinistra e la Lista Civica dei Cittadini hanno aderito alle dimissioni", annuncia il capogruppo Pd Esterino Montino a SkyTg24. E i due consiglieri radicali affermano: "Se domani mancheranno solo due firme per far decadere il Consiglio, allora le metteremo".

Montino fa un primo calcolo: "Per far cadere il Consiglio bisogna raggiungere 36 consiglieri, cioé maggioranza assoluta, siamo a quota 29. Ne mancano ancora sette. C'è un tema che riguarda anche altre forze politiche, quindi anche altri consiglieri nelle prossime ore potrebbero aderire".

Montino arriva a quota 29 considerando la disponibilità a dimettersi e le dimissioni già arrivate di: Pd, Idv, Sel, Verdi, Radicali, Lista Civica dei Cittadini, Federazione della Sinistra, Mpa (che però smentisce). La firma numero 29 dovrebbe essere quella dei Socialisti. L'Udc ha sei consiglieri.

"Montino sbaglia, io sto con la presidente Polverini. La mia posizione è quella espressa dalla nota di tutti i capigruppo della maggioranza", sottolinea però Rocco Pascucci, consigliere Mpa alla Regione Lazio, dopo che il capogruppo Pd lo ha incluso tra i consiglieri di maggioranza pronti a lasciare insieme all'opposizione.

ALEMANNO ALL'ATTACCO, AZZERARE CENTRODESTRA -
"Dobbiamo guardarci in faccia e aprire un dibattito serio, non dilatorio. Credo serva un azzeramento totale all'interno del centrodestra. Dobbiamo rifondare una realtà che ha bisogno non solo di valori, che ci sono, o di riferimenti politici ma anche di comportamenti che rendono credibili questi valori di fondo come persone, famiglia, nazione e merito. Non possiamo continuare a vivere di espedienti". Lo afferma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, commentando lo scandalo dei fondi Pdl.

Il sindaco critica però chi, come il Pd, chiede le dimissioni della presidente Renata Polverini e ricorda i tempi di Tangentopoli dicendosi convinto che "nulla è cambiato". "Non dobbiamo fare il facile gioco del capro espiatorio - afferma in un video pubblicato sul suo blog - Quando vedo per esempio il Partito democratico che chiede le dimissioni della presidente Polverini mi viene quasi da sorridere se la situazione non fosse drammatica. Ogni partito, ogni gruppo nella Regione Lazio sapeva come venivano ripartiti i fondi. Forse quello che meno sapeva era il presidente della Regione che non era direttamente dentro il consiglio".

FIORITO DA PM VITERBO - In mattinata Franco Fiorito, ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio, indagato per peculato dalla procura della Repubblica di Roma nell'ambito delle indagini sulla gestione dei fondi del gruppo consiliare, sarà interrogato a Viterbo dal Pm Massimiliano Siddi per 'reato connesso''.

Fiorito, assistito dall'avvocato Carlo Taormina, allo stato, sarà sentito in qualità di testimone. L'ex sindaco di Anagni, in particolare, sarà chiamato a dare spiegazioni sulle fatture depositate alla Pisana per i relativi rimborsi dal consigliere regionale viterbese, suo successore alla guida del gruppo e nemico giurato Francesco Battistoni.

Fatture che secondo lo stesso Battistoni e almeno due società con sede a Viterbo, la Panda Cz e la Majakovskij Comunicazioni, sarebbero state falsificate, aumentando di decine di volte il loro importo. Il fascicolo di cui è titolare il Pm Siddi è scaturito da tre diversi esposti: uno di Battistoni e gli altri due delle stesse società. Tutte e tre sono stati presentati dopo la pubblicazione sui giornali delle copie delle fatture ritenute gonfiate.

FIORITO: 'GESTITO CON LEGGEREZZA MA NON SONO LADRO' - "Io non sono un ladro, non si scoprirà mai che sono un ladro. Ho avuto una responsabilità gestendo una mole di denaro forse con leggerezza e impropriamente ma come i miei colleghi". Lo ha detto Fiorito a 'In onda' su La7.

SOTTO LA LENTE SPESE CON SISTEMA 'RICHIEDO-RICEVO' - Continuano le indagini degli inquirenti di Roma per accertare la regolarità delle fatture, ma in particolar modo delle autocertificazioni "richiedo e ricevo" che i consiglieri regionali del Pdl del Lazio consegnavano all'ex capogruppo di partito Franco Fiorito per ottenere i fondi previsti per il gruppo. Oltre ad essere al setaccio tutti i conti, i riflettori sono puntati su eventuali rendiconti delle spese sostenute attraverso le autocertificazioni. Gli investigatori chiederanno conto ai beneficiari dei fondi richiesti con il metodo "richiedo e ricevo" delle spese effettuate una volta incassati gli assegni.

BUTTIGLIONE: 'CONSIGLIERI UDC DOVREBBERO LASCIARE' - "La Polverini farebbe bene a lasciare, non può far finta di nulla. Avrebbe fatto meglio a dimettersi per la dignità sua e di tutta la politica". E "se fossi al posto dei nostri consiglieri, mi dimetterei", tuttavia "rispetto l'autonomia e le idee dei nostri esponenti politici locali". Lo afferma Rocco Buttiglione, presidente dell'Udc, in un'intervista a Repubblica.

CASINI, POLVERINI? NON MI PERMETTO CONSIGLI - "Non posso dire io. Certo la situazione e' tale e la Polverini avra' elementi seri per valutare. Io non mi permetto di dare nessun consiglio". Così Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, ospite di Sky tg 24 e rispondendo ad una domanda su cosa farebbe al posto della Polverini.

Quella di Buttiglione "è un opinione personale che coglie alla radice un malessere profondo. C'é un disagio profondo, noi siamo stati l'unico partito a spiegare che il federalismo non avrebbe risolto i problemi anzi, rischiava di aggravarli. Se la presidente Polverini con sua iniziativa personale forte è riuscita a far risparmiare una cifra come 20 milioni di euro al consiglio regionale, questo significa che c'é uno spreco che sfugge ai partiti nazionali. Che cosa fanno i consiglieri regionali è una cosa impossibile sapere", aggiunge Casini.

"Io voglio dire - prosegue - che non sono tutti ladri e tutti uguali che ci sono episodi vergognosi ma non di deve gettare discredito su chi fa politica veramente".
"La polemica del Pd mi fa scappare da ridere e da piangere. Si sono accorti ora che ci sono sperchi? Perché non se ne sono accorti quando hanno votato in ufficio di presidenza? Se noi vogliamo essere seri, vediamo lo schifo e cerchiamo di porre rimedio. Se vogliamo strumentalizzare allora ognuno fa quello che ritiene", afferma il leader dell'Udc parlando della decisione del Pd di avviare la raccolta delle firme per la dimissione dei consiglieri democratici dalla Regione.

CIOCCHETTI, UDC IN MAGGIORANZA, NON DEVE DIMETTERSI - "Noi facciamo parte della maggioranza, non dell'opposizione. Il nostro compito non è dimetterci perché qualcuno ha rubato, o ha usato impropriamente i fondi. Quelli sì, si dovrebbero dimettere. Secondo me tutti i consiglieri che avessero usato i fondi in modo improprio dovrebbero dimettersi, anche quelli del Pdl". Lo dice all'ANSA il vicepresidente della Regione Lazio Luciano Ciocchetti (Udc), sulla possibilità che i consiglieri centristi si possano dimettere, sulla scia di quelli dell'opposizione.

 

 

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