MINZO ALLA SBARRA PER AVER RIMOSSO DAL VIDEO DOPO 28 ANNI TIZIANA FERRARIO - L’ACCUSA, DUNQUE, QUAL E’? QUELLA DI AVER ESERCITATO IL PROPRIO RUOLO?

Maria Giovanna Maglie per "Liberoquotidiano"

Qualche domanda obbligata agli attori della triste vicenda, senza voler per questo prendere le difese del senatore Augusto Minzolini, cronista di razza; non solo perché il Minzo si difende bene da solo, vedi alla voce spese e carta di credito aziendale cominciata con squilli di trombe dello scandalo e finita con assoluzione, ma anche perché all'ex direttore del Tg1 gli sta bene, così impara a credere che un giornalista (...) molto bravo e non antiberlusconiano abbia qualche chance di sfangarla una volta entrato nel corpaccione molle della Rai. Premessa per i lettori: Augusto Minzolini attualmente senatore del Pdl che ha inutilmente chiesto il reintegro al posto scippatogli in Rai, è stato rinviato a giudizio per abuso d'ufficio.

L'imputazione si riferisce alla sua decisione di sollevare la giornalista Tiziana Ferrario dalla conduzione del telegiornale delle 20, nel marzo del 2010, senza attribuirle, così almeno riferiscono agenzie di stampa e siti dei quotidiani, colleghi spesso molto giovani ma evidentemente ugualmente compiaciuti di scrivere notizie non verificate, un incarico equipollente che tenesse conto della sua qualifica di caporedattore con mansioni di inviata speciale. Il processo prenderà il via il prossimo 8 aprile davanti alla quarta sezione penale del tribunale.

Tradotto in soldoni: in questo Paese diventa penalmente rilevante l'attività di un direttore che esercita le funzioni di direttore, naturalmente solo se questo direttore è della Rai e non è espressione o emanazione o di gradimento del partito Rai, e questa aberrazione viene accettata serenamente, perfino con soddisfazione, dalla corporazione, a meno di smentite che attendo con ansia ma senza soverchia speranza. La prima domanda riguarda tutti i direttori di giornali e telegiornali prima durante e dopo Minzolini. Hanno esercitato le loro prerogative sostituendo capi servizio redattori capo e vice, vice direttori e conduttori?

Naturalmente si, è del tutto normale, come è normale che il gradimento a un direttore si esprima con volto palese che so a La Stampa, non con voto segreto come capita alla Rai. Alla Rai c'è un direttore che giustamente si rifiuta di obbedire a una direttiva fessa del geniale attuale direttore generale, Gubitosi, che vieta ai direttori di condurre tg e approfondimenti, pena la rimozione.

Lei se ne infischia, tutti zitti. Com'è questa storia? È che ci sono figli e figliastri, vallo a dire a Gubitosi, disinvoltamente scivolato dalle nomine montiane a quelle di larghe intese con volo di colomba, come l'ultima infornata. La seconda riguarda le prerogative di un conduttore. Può cambiare mestiere uno, una in questo caso, che sia stata attaccata alla sedia per ventotto, dico ventotto, anni, o succede come per i ministri, che piuttosto che dimettersi fondano una bella corrente moderata? La terza domanda è collegata.

Può un direttore che non voglia fare il passacarte, e creda alle balle sul rinnovamento e largo ai giovani, assumere diciotto precari senza tener conto del loro orientamento politico, tutti scelti dai direttori precedenti che non si erano preoccupati di dar loro una prospettiva futura, e metterne qualcuno in video, magari al posto di Tiziana Ferrario, che ci stava incollata da 28 anni, cioè più o meno da quattro generazioni di giornalisti?

Quali sono le prerogative di un direttore, i suoi diritti? Facciamo una bella indagine sulle nomine e le sostituzioni degli ultimi anni, magari concludiamo che quel che è concesso a quasi tutti non è concesso a quelli come Minzolini, considerati dei corpi estranei, dei venduti al perfido Cav?

Infine, chi ha detto, e scritto, che a Tiziana Ferrario non sono state offerte opportunità, che è stata parcheggiata? Non userò più di tanto l'argomento corrente in Rai sul cosiddetto cimitero degli elefanti, una serie di uffici dedicati a chi non fa niente ma non sta a casa, il tutto senza scandalo da decenni.

Forse però il giudice dovrebbe verificare, o sapere, che la Ferrario è stata promossa da vice a caporedattore proprio dal cattivone Minzolini, che le ha offerto di seguire grandi eventi internazionali, poi di diventare corrispondente a Madrid, infine di dirigere le edizioni del mattino, che sono notoriamente indipendenti, e seguite, ricevendone continui grazie no, sono in ferie o non mi interessa.

Se il giudice sa queste cose, ci spiega dove ha ravvisato l'abuso d'ufficio? Piuttosto al Minzo che vuol tornare a fare il giornalista servirebbe un medico, di quelli bravi; se pensa così perché fare il senatore è perfino peggio, mi arrendo. Ps. L'ultima domanda, fuori contesto ma mica tanto, andrebbe rivolta agli italiani, pronti a lamentarsi quotidianamente ma poi poco inclini a passare all'azione pubblicamente e non occultamente, ostentando una disobbedienza civile che ritengano giusta e giustificata, come smettere di pagare una tassa inutile.

Pare che ci vogliano bipartisanamente aumentare di sei euro il canone Rai. Il balzello che si paga in Italia non è alto rispetto ad altri, per esempio alla Germania, ma lì la scelta è vasta, la pubblicità cessa dalle 18 alle 23, cultura e arte in quantità, informazione sottratta alle grinfie della politica. Per dire, non per caso è un Paese che ce le suona ogni giorno.

Qui il prodotto è sotto gli occhi di tutti, un direttore non passacarte finisce a processo, e veniamo a sapere di un recente sontuoso finanziamento al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini. Evento importante, per carità, ma uno dovrebbe poter decidere liberamente e direttamente se vuole finanziarlo, o no?

 

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