MISTERO BUFFO-N - IL PORTIERONE NON FA A TEMPO A MAZZUOLARE I PM CHE TUTTO GLI SI RITORCE SUBITO CONTRO - IL PORTIERE AVREBBE VERSATO PIÙ DI 1,5 MLN € NELLE CASSE DEL TITOLARE DI UNA RICEVITORIA, CHE POI AVREBBE USATO QUEI SOLDI PER SCOMMETTERE - PRANDELLI D’ITALIA: BONUCCI È INDAGATO DAL 3 MAGGIO, PROPRIO COME CRISCITO, CHE PERÒ È STATO RISPEDITO A CASA DALLA NAZIONALE CON IGNOMINIA…

Gian Marco Chiocci e Massimo Malpica per "il Giornale"

Guai a sfidare, e criticare, i pm. Ne sa qualcosa il portiere della Juve e della nazionale Gigi Buffon, protagonista di un duro braccio di ferro con la ciarliera procura lombarda, immediatamente «sputtanato» da un documento della procura di Torino allegato agli atti dai pm di Cremona, che lo etichetta come incallito giocatore d'azzardo: un milione e mezzo di euro scommessi in 9 mesi. Tiè.

Sul portierone (non indagato) sta infatti lavorando il pm di Torino Cesare Parodi che a fine 2011 ha inviato al collega Di Martino una «richiesta copia atti» per avere l'intercettazione ambientale in cui l'ex portiere Santoni parla delle puntate di Buffon. E motiva la richiesta «in quanto questo ufficio ha in corso accertamenti al riguardo, relativi a ingenti somme di denaro che lo stesso Buffon avrebbe utilizzato per scommesse presentate avvalendosi di soggetti terzi».

ASSEGNI E CONTI SOSPETTI
L'indagine parte da una nota della Gdf attivata da una «segnalazione di operazioni sospette» di Buffon. Uno dei suoi conti «ha registrato un'anomala movimentazione caratterizzata dall'emissione», tra gennaio e settembre 2010 «di 14 assegni (...) per 1.585.000 euro, a favore di Alfieri Massimo (titolare di tabaccheria a Parma, abilitata alle scommesse calcistiche)». L'avvocato di Buffon, prosegue la nota, «a tutela della privacy non ha voluto dettagliare le ragioni dell'operatività segnalata», limitandosi a descrivere il tabaccaio «come persona di assoluta fiducia», e motivando i flussi con la tutela di «parte del patrimonio personale di Buffon».

Il legale ha, inoltre, accennato «a una società fiduciaria ed all'acquisto di immobili a Parma», senza specificare «l'esistenza o meno di scritture private o atti di compravendita». Mentre «l'istituto di credito segnalante ipotizza che le liquidità possano essere oggetto di scommesse vietate». A piè di pagina si ricorda come Buffon già nel 2004 sia uscito archiviato per accuse simili.

L'SOS DI BANKITALIA
I pm riportano l'esito degli approfondimenti di Bankitalia che ha accertato l'accredito al tabaccaio di «un ulteriore titolo» di 75mila euro, evidenziando poi «come a fronte dei rilevanti fondi trasferiti da Buffon, sono puntualmente identificabili addebiti di importo abbastanza comparabile tramite Rid a favore» di Lottomatica Spa e Lis Finanziaria Spa. I trasferimenti all'amico (la madre del tabaccaio ha smentito siano amici) cessano a luglio 2010, in coincidenza «con la richiesta di chiarimenti avanzata» dalla banca. Per la Gdf, considerato che quel denaro «confluisce attraverso terzi nella disponibilità di Lottomatica», non si può escludere che Buffon«abbia posto in essere un'intensa attività finanziaria legata al mondo delle scommesse sportive».

I SOLDI ALLA SEREDOVA
E mentre il presidente della Juve Andrea Agnelli denuncia come sia alquanto «singolare che questa informativa esca oggi» insieme alla notizia «he Bonucci è indagato a Cremona» c'è da notare l'assai poca delicatezza della pubblicità data ai 10mila euro girati mensilmente a Buffon «sul conto della moglie, Alena Seredova».

TRE PESI E DUE MISURE
Col deposito di tutte le carte processuali c'è la prova provata che «mancava» alla Federcalcio per mettere sullo stesso piano Criscito (indagato, e rispedito a casa) e Bonucci (indagato, ma rimasto in nazionale). Entrambi sono iscritti dal 3 maggio 2012 insieme ad altri 33 indagati: sul registro, al numero 8, c'è l'ex genoano, al 15 lo juventino.

Alla faccia del «nuovo corso» azzurro è quantomeno sconcertante continuare a sostenere - come hanno sostenuto il presidente Abete e il tecnico Prandelli (addirittura «infastidito» dall'accostamento dei due casi) - che le situazioni siano diverse. Eppure il capo delegazione Demetrio Albertini ancora ieri negava l'evidenza. Se, e ci auguriamo di no, emergesse che Buffon ha violato l'articolo 6, comma 1, del codice sportivo scommettendo sul calcio, Abete e Prandelli chiederebbero per caso al procuratore Palazzi di squalificarlo dopo gli Europei?

 

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