"GIGGINO BBBELLO, GIGGINO CARO". MOLTI GRILLINI SOGNANO DI PASSARE CON DI MAIO" – RONCONE: "LA POLITICA È SANGUE, MERDA E POLTRONA. ASCOLTANO PAOLA TAVERNA CHE DETTA LA LINEA A GIUSEPPE CONTE E PENSANO DI VENIR VIA. DIECI SENATORI E ALMENO VENTI DEPUTATI DEL M5S – DI MAIO SI SENTE OGNI GIORNO PURE CON DAVIDE CRIPPA, IL CAPOGRUPPO GRILLINO A MONTECITORIO, E CON RICCARDO FRACCARO, CHE SU INSTAGRAM HA POSTATO IL FOTOMONTAGGIO DI CONTE AL PAPEETE" – “CRIPPA E FRACCARO… BELLA COPPIA DE ’NFAMONI” (INDOVINATE DI CHI E’ QUESTA VOCE…)
Fabrizio Roncone per corriere.it
Giggino bbbello, Giggino caro. Giggino? E quello, Giggino, per me è come un fratello. Giggino, allora, io mi sarei deciso. Mollo il Movimento e vengo con te.
Obbediscono a un vecchio richiamo dell’istinto.
Quando Rino Formica (un grande socialista) disse che la politica è sangue e merda, il Movimento 5 Stelle ancora non era nato. Se no, Formica avrebbe probabilmente aggiunto la parola «poltrona».
La politica è sangue, merda e poltrona.
Molti grillini vogliono restarci aggrappati. Vogliono portarsela dietro insieme al conto corrente. Sognano di passare con «Insieme per il futuro».
Ascoltano Paola Taverna che detta la linea a Giuseppe Conte, capiscono che Conte non controlla nemmeno i suoi tre ministri, non sentono più Beppe Grillo e sentono invece le urla isteriche di Casalino e la risata cimiteriale di Ricciardi: poi vedono lo sguardo grifagno della Castellone, l’eccitazione di Gubitosa, l’oscena allegria di Castaldi.
Qui — pensano — viene giù tutto.
Meglio andare via.
Dieci senatori e almeno venti deputati. Almeno: il numero aumenta dopo ogni assemblea. Escono e mandano messaggi a Di Maio. Whatsapp, sms, vocali. I vocali sono imbarazzanti. Si umiliano. Lo implorano. Giurano fedeltà eterna evocando una nuova candidatura (dovete immaginare cosa possono provare molti di loro, diventati parlamentari per uno sfizio del destino, talvolta eletti solo con i voti di un condominio: arrivati in Parlamento furiosi e con gli occhi di fuori, ma poi subito comodi dentro il potere che avevano promesso di combattere. La prospettiva di dover rinunciare non solo allo stipendio, ma ai velluti rossi e ai commessi che si alzano in piedi al loro passaggio — letteralmente — gli fa orrore).
Di Maio ascolta queste richieste di trasloco: quindi blandisce, promette, ma a tutti chiede di avere ancora pazienza. La sua idea — per adesso, perché qui si naviga a vista — è che i “governisti” vadano fatti salire a bordo solo dopo mercoledì. Il suo auspicio (non dichiarato esplicitamente) è che sia possibile varare un Draghi bis. A quel punto, il nuovo partito — già 53 deputati e 11 senatori — potrebbe aumentare e lui, legittimamente, chiedere per Ipf anche qualche incarico di governo in più.
Cronaca spicciola.
Si sente ogni giorno pure con Davide Crippa, il capogruppo grillino a Montecitorio, e con Riccardo Fraccaro, che su Instagram ha postato il fotomontaggio di Conte al Papeete, a torso nudo e con un moijto in mano.
«Crippa e Fraccaro… Bella coppia de ’nfamoni» (indovinate di chi è questa voce).