OGNI MALEDETTO GOVERNO - MONTI: “ABBIAMO FATTO COSE MOLTO SGRADEVOLI, EPPURE QUESTO MALEDETTO GOVERNO HA UN LIVELLO DI GRADIMENTO PIÙ ALTO DEI PARTITI” (DOVE, A BERLINO?) - COL BANANA CHE HA MESSO LE CARTE (FALSE) SUL TAVOLO, IL PREMIER NON HA NIENTE DA PERDERE, E SA CHE PER ORA IL PDL NON INTENDE DAVVERO FARLO CADERE: SE SI VOTA A FEBBRAIO COL PORCELLUM, VINCE IL PD - E POI CI SONO I POTERI INTERNAZIONALI E LO SPREAD…

1 - MONTI, POLITICHE GIUSTE NON FANNO PERDERE CONSENSI
(ANSA) -
C'é un messaggio "importante per i politici che governeranno il paese: non crediate che non potete fare le politiche giuste perché altrimenti perdereste consensi". E' un passaggio dell'intervenendo del premier Mario Monti oggi ad un incontro del World Economic Forum a Roma.

2 - MONTI,GRADIMENTO GOVERNO NON ALTO MA MEGLIO DI PARTITI
(ANSA) -
"Abbiamo fatto cose molto sgradevoli e spiacevoli, sia per chi le ha subite che per chi le ha fatte. Eppure la percezione del popolo di questo maledetto governo non é rosea, ma il livello di gradimento è molto più elevato di quello dei partiti". Lo ha detto il premier Mario Monti ad un convengo del World Economic Forum.

3 - MONTI NON VUOLE PIEGARSI A B. E PROVA A RESISTERE
Stefano Feltri per "il Fatto Quotidiano"

Mario Monti ostenta indifferenza davanti all'ipotesi del voto anticipato, della chiusura improvvisa della sua esperienza a Palazzo Chigi. Ma gli seccherebbe parecchio che si finisse per votare a febbraio: la fine imprevista del governo tecnico, per mano proprio di quel Silvio Berlusconi che lo ha reso necessario, manderebbe il messaggio sbagliato all'Europa. Il ritorno della politica coinciderebbe col ritorno della solita, inaffidabile, Italia, invece che con un nuovo inizio.

"I mercati hanno dimostrato anche ieri che non sono proprio indifferenti alle parole di Berlusconi", dice un membro del governo. "Però non possiamo mica mandare i carri armati in strada", scherza rassegnato un sottosegretario.

Da Madrid, dopo un vertice con il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, Monti è gelido come solo lui sa essere sulla prospettiva che Berlusconi sfiduci l'esecutivo: "Non posso chiamare minaccia una cosa che a noi non toglierebbe niente, se non un'attività di governo che non è stata da noi ricercata".

Ce ne possiamo andare quando volete, è il senso. Passano poche ore e il segretario del Pdl, Angelino Alfano, annuncia in una conferenza stampa: "Per quanto ci riguarda il governo Monti va avanti". Non si sa se Alfano possa ancora parlare a nome di tutto il Pdl, dopo le uscite di Berlusconi e la disfatta in Sicilia, ma la crisi è almeno rimandata. Per diverse ragioni che a Palazzo Chigi sono ben chiare.

La prima sta nei mercati: lo spread ieri è salito, non moltissimo ma in modo evidente: un rialzo del 5,7 per cento fino a 356 punti. Un rialzo che nel governo attribuiscono alle parole di Berlusconi che hanno aggravato la principale fragilità dell'Italia rispetto agli investitori, cioè l'incertezza politica. Monti ne ha discusso anche con Rajoy, ieri a Madrid: la condizione di tregua sui mercati non può essere messa a rischio, perché il prezzo di un rialzo dei tassi sul debito pubblico in questo momento finisce per scaricarsi subito sui cittadini con nuove tasse o tagli.

Grazie alla protezione della Bce, la Spagna conta di non chiedere aiuti al-l'Europa e l'Italia di non dover fare altre manovre. E questo Monti è pronto a spiegarlo pubblicamente, se la politica continuerà a fare danni. Il secondo segnale di sostegno a Monti è arrivato dall'ambasciatore americano a Roma David Thorne: "L'America apprezza molto la nuova direzione dell'Italia, gli sforzi per far crescere l'economia, per aiutare l'unificazione della zona europea. Perciò noi vogliamo sostenere questa direzione". Fuori dall'Italia, insomma, non c'è alcuna fretta di liberarsi di Monti.

E il premier scommette che non ci sia neppure in patria: nessuno dei partiti pare intenzionato a creare incidenti sulla legge di Stabilità che imposta il bilancio del prossimo anno. Anche perché il governo ha fatto capire da subito di accettare qualunque modifica, purché non tocchi i saldi finali. Non si vede nell'immediato alcun pericolo parlamentare. Se la crisi ci dovesse essere, sarà fuori da Camera e Senato. Ma anche il Pdl può avere interesse a prendere tempo.

Monti, in privato come in pubblico, non ammette alcuna ambizione personale, ma le elezioni anticipate a febbraio significano che poi a Palazzo Chigi ci sarà Pier Luigi Bersani (è ormai certo che si voterà con il Porcellum, il Pd avrà quindi il premio di maggioranza e il 54 per cento dei seggi alla Camera). Il professore potrebbe trasferirsi al Quirinale a maggio, ma con un margine di incertezza non piccolo (in una nuova fase potrebbero esserci altri concorrenti).

Molto meglio con il voto ad aprile: in quel caso si eleggerà prima il capo dello Stato (e Monti sarebbe favorito di gran lunga), il quale poi darebbe l'incarico al presidente del Consiglio. Questo è lo scenario progettato dal presidente Giorgio Napolitano. Ma i risultati della Sicilia dimostrano che ormai è impossibile fare previsioni sul comportamento degli elettori. E che, perfino Monti e Napolitano, potrebbero trovarsi spiazzati. Sempre che dai mercati finanziari non arrivino messaggi particolarmente persuasivi.

 

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