alexey navalny vladimir putin

PER LA MORTE DI NAVALNY IL MONDO ACCUSA PUTIN CHE NON HA ANCORA DETTO NULLA (MENTRE IL SUO PORTAVOCE PESKOV DEFINISCE “INACCETTABILI” LE REAZIONI DEI LEADER OCCIDENTALI). MA LA FINE DELL’OPPOSITORE DEL REGIME, COME DAGO DIXIT, È LA PEGGIORE NOTIZIA CHE POTESSE CADERE SULLA TESTA DI "MAD VLAD": AL CREMLINO SI FA NOTARE COME LA SCOMPARSA DI NAVALNY CHE ARRIVA A UN MESE DALLE ELEZIONI PRESIDENZIALI SIA UNA ROGNA PER PUTIN CHE CONTAVA SU UNA RICONFERMA NOIOSA (SENZA AVVERSARI VERI) MA TRANQUILLA – COSA POTREBBE FARE ORA IL CREMLINO - CAZZULLO: “CERTO, NAVALNY NON ERA UN LIBERALE. TANTO MENO UN UOMO DI SINISTRA, ERA UN…” – IL VIDEO-TESTAMENTO DI NAVALNY

DAGOREPORT

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/morte-nbsp-alexey-navalny-mondo-punta-dito-accusatorio-385108.htm

 

 

IL VIDEO-TESTAMENTO DI NAVALNY

https://video.corriere.it/esteri/video-testamento-navalny-ecco-cosa-dovete-fare-se-mi-uccideranno/dd5c970e-ccdb-11ee-a4a5-a1d1655a4ad2

 

 

Estratti dell’articolo di Fabrizio Dragosei per corriere.it

navalny sfida a putin 4

 

(...) Putin è stato subito informato della scomparsa di Navalny, ma non ha detto nulla. Il suo portavoce se l’è presa con tutti i leader occidentali per le loro reazioni «inaccettabili», visto che ancora non si sa cosa sia accaduto esattamente.

 

E negli ambienti vicini al Cremlino si fa notare come questa morte che arriva a un mese dalle elezioni presidenziali sia un bel grattacapo per Putin che contava su una riconferma noiosa (senza avversari veri) ma tranquilla. In tante città sono stati deposti dei fiori. E la procura ha subito avvisato tutti che manifestazioni sarebbero contro la legge.

 

vladimir putin

 

NAVALNY

Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera - Estratti

 

 

Ora tenteranno di infangarlo, già lo stanno facendo, la disinformazione russa è molto organizzata e articolata. Diranno che era uno sciovinista, mica un santo. Un estremista, un matto, che aveva pure lui i suoi scheletri nell’armadio, in fondo li hanno tutti, no? Ma non lasciatevi ingannare.

 

Alexei Anatolevic Navalny è un eroe.

Da eroe ha vissuto, e da eroe è morto.

NAVALNY E LA MOGLIE YULIA

 

(..) Poi Putin ha aggredito l’Ucraina, ai confini dell’Europa, imprimendo una drammatica escalation a un confitto che esisteva già. Di Navalny diceva: «Se l’avessi fatto avvelenare io, sarebbe morto». Ora è stato accontentato.

 

Intendiamoci: Navalny era un nazionalista russo. Non era un liberale, tanto meno un uomo di sinistra. Era un patriota che, a differenza del criminale di guerra Putin, voleva il bene del suo Paese, per cui ha messo in gioco il suo patrimonio, i suoi cari, la sua stessa vita.

vladimir putin

 

Navalny aveva passato oltre un anno agli arresti domiciliari. È stato avvelenato, è finito in coma, ha rischiato di morire. La Germania l’ha accolto. Ma Navalny non voleva vivere in esilio; tanto meno diventare una pedina dello scontro tra Putin e Angela Merkel. Navalny voleva combattere e, se necessario, morire in patria.

 

Così è tornato a Mosca, dove sapeva che l’avrebbero atteso le manette e la cella per chissà quanto tempo, dimostrando un coraggio anche fisico d’altre epoche, degno di un eroe risorgimentale. Garibaldi però era al suo tempo l’uomo più famoso del mondo. Purtroppo non possiamo dire lo stesso di Navalny. Il suo arresto, la persecuzione dei suoi collaboratori – tutti in esilio o in galera -, la brutale repressione dei manifestanti scesi in piazza a sua difesa non hanno suscitato nell’opinione pubblica globale l’emozione che meriterebbero.

alexei navalny vladimir putin

 

Poi, certo, molte idee di Navalny erano discutibili, come emerse dall’intervista a Paolo Valentino sul Corriere, otto anni fa. Nei suoi occhi Enzo Bettiza aveva intravisto quel «lampo di follia» che secondo lui balenava «nello sguardo dei russi bianchi». Ma Navalny non è del tutto isolato. L’ultima volta che poté presentarsi alle elezioni, quando nel 2013 si candidò sindaco di Mosca, raccolse il 27%. Le sue denunce sulla corruzione del regime sono state confermate dai fatti.

ultimo video di alexei navalny dal carcere 3

 

Di solito le dittature cadono quando perdono le guerre. Sconfiggere la Russia è molto difficile, probabilmente impossibile. Un negoziato andrà aperto, un compromesso andrà trovato. Ma non si può chiudere questa guerra senza trovare una soluzione duratura che garantisca la sicurezza delle frontiere orientali dell’Europa. È un errore fatale non capire che se Putin vince tutti noi perdiamo, se il dittatore avrà campo aperto ognuno di noi è in pericolo.

 

Se capiremo questo, il sacrificio di Navalny non sarà stato vano; per il suo popolo, e per il mondo.

VLADIMIR PUTIN VI OFFRE UNA TAZZA DI TE'ultimo video di alexei navalny dal carcere 2ultimo video di alexei navalny dal carcere 1ALEKSEI NAVALNYJ OPPOSITORE PUTINalexei navalny e la moglie yulia 2IL BLOGGER ANTI-PUTIN NAVALNY

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…