manuela schwesig vladimir putin

MOSCA AL NASO DEI TEDESCHI - UN NUOVO SCANDALO METTE BERLINO ALLA BERLINA: LA MINISTRA PRESIDENTE DEL LAND ORIENTALE DEL MECLEMBURGO-POMERANIA, LA SOCIALDEMOCRATICA MANUELA SCHWESIG, HA CREATO (E RIVENDICATO) UNA FONDAZIONE AMBIENTALISTA CHE DOVEVA COMMISSIONARE I LAVORI PER IL GASDOTTO NORD STREAM 2 AL POSTO DEI RUSSI, COSÌ DA AGGIRARE LE SANZIONI. MA LA FONDAZIONE ERA ETERODIRETTA E FINANZIATA DA MOSCA - BERLINO CI VA PIANO CON PUTIN PERCHÉ È IL PAESE EUROPEO PIÙ ESPOSTO: L’INDUSTRIA TEDESCA NON PUÒ FARE A MENO DEL GAS RUSSO. CON TANTI SALUTI AGLI UCRAINI MASSACRATI DA "MAD VLAD"…

Elena Tebano per il “Corriere della Sera”

 

olaf scholz manuela schwesig

Quando sei mesi fa, dopo aver superato un tumore al seno, è stata riconfermata con una maggioranza schiacciante alla guida del Meclemburgo-Pomerania Anteriore, Manuela Schwesig è stata acclamata come simbolo della rinascita socialdemocratica in Germania.

 

Ora la ministra presidente del Land nordorientale è diventata l'incarnazione delle difficoltà della Spd e del cancelliere Olaf Scholz di fronte all'invasione russa dell'Ucraina. E si moltiplicano le richieste che si dimetta, anche dalle file locali dei Liberali, a livello nazionale alleati della Spd nella «coalizione semaforo», mentre il co-leader federale degli altri partner di maggioranza, il verde Omid Nouripour, chiede di chiarire «l'intreccio tra il governo del Land e la corporazione statale russa Gazprom».

 

manuela schwesig nord stream 2

Schwesig, 47 anni, è finita al centro di uno scandalo che riguarda il colosso moscovita dell'energia e il tentativo di aggirare le sanzioni americane contro il gasdotto Nord Stream 2 che doveva portare in Germania il gas russo.

 

All'inizio del 2021 il Meclemburgo-Pomerania Anteriore ha creato una «Fondazione per il clima MV» che sotto il velo ambientalista doveva commissionare i lavori per il gasdotto al posto della società russa Nord Stream 2 AG e proteggere le aziende che lo costruivano dalle ritorsioni economiche degli Stati Uniti. Schwesig lo ha rivendicato.

 

VLADIMIR PUTIN E IL GAS

Inchieste giornalistiche hanno però rivelato che la fondazione era in gran parte eterodiretta e finanziata da Nord Stream 2 AG, di Gazprom. Che, scrive il settimanale Zeit , ha dettato ai ministri socialdemocratici e a Schwesig gli argomenti a favore del gasdotto, tramite un suo «Communications Manager Germany».

 

olaf scholz vladimir putin

Schwesig ha ammesso che «dalla prospettiva odierna» la costruzione del gasdotto è stata «un errore», ma finora ha evitato ogni chiarimento e ha ribadito che intende rimanere al suo posto. I suoi elettori continuano a sostenerla, anche in nome della «vicinanza» particolare alla Russia di molti tedeschi dell'Est, che la stessa ministra presidente ha riconosciuto.

 

manuela schwesig olaf scholz

Una vicinanza considerata sempre più problematica dalla maggioranza dell'opinione pubblica tedesca, che guarda con sospetto ai tentennamenti di tutta la Spd nei confronti della Russia. Anche il cancelliere Scholz è sotto pressione per la sua riluttanza a inasprire le sanzioni economiche contro Mosca e a mandare armi pesanti all'Ucraina. È solo l'ultimo di una serie di «incidenti».

 

frank walter steinmeir vladimir putin

Alla vigilia dell'invasione ha suscitato polemiche e scherno l'annuncio del governo tedesco di voler inviare a Kiev «cinquemila elmetti» per difendersi dai russi. Poi c'è stato il rifiuto del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di incontrare quello tedesco Frank-Walter Steinmeier, anche lui della Spd, considerato troppo vicino alla Russia per le posizioni prese quando era ministro degli Esteri dei governi Merkel.

 

Infine la cautela di Scholz sulle forniture di armi pesanti agli ucraini. Quest' ultima è stata superata ieri grazie a una «triangolazione» annunciata dalla ministra della Difesa socialdemocratica Christine Lambrecht: la Slovenia consegnerà a Kiev vecchi carri T72,di produzione sovietica, e riceverà dalla Germania panzer Marder e blindati Fuchs.

 

merkel putin

Rimangono le motivazioni alla base della «prudenza» tedesca: prima della guerra il 55% del gas importato dalla Germania proveniva dalla Russia, come il 50% del carbone e il 35% del petrolio. L'industria tedesca non vuole rinunciare a quell'energia. E il Joint Economic Forecast realizzato per il ministero dell'Economia stima che un bando totale sui combustibili russi causerebbe una forte recessione e la perdita di 400 mila posti di lavoro.

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