MOTORE…CIAK…PRESCRIZIONE! - IL PROCESSO SULL’ACQUISTO DI FILM IN CUI FININVEST È ACCUSATA DI FRODE FISCALE, RISCHIA DI “SCADERE” COME TANTE ALTRE ACCUSE AL BANANA - I PM HANNO CHIESTO CONDANNE PER TUTTI SULLA BASE DEI “370 MILIONI GONFIATI GRAZIE A INTERMEDIARI FITTIZI E INQUINAMENTO DI PROVE TRA BAHAMAS, SVIZZERA, HONG KONG, MALTA” - PER LONGO&GHEDINI, NEL PROCESSO GEMELLO MEDIATRADE SILVIO È GIÀ STATO ASSOLTO. MA CONFA E PIERSILVIO SONO STATI RINVIATI A GIUDIZIO…

Luigi Ferrarella per il "Corriere della Sera"

FABIO DE PASQUALE

L'esame dei «13mila passaggi contrattuali nei quali è stata spezzettata la negoziazione dei diritti di trasmissione tv di 3.000 titoli di film» porta i pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro a calcolare «in 368 milioni di dollari in quattro anni dal 1994 al 1998 le maggiorazioni» per Mediaset, cioè i costi «gonfiati lungo la catena di intermediari fittizi» che l'accusa considera invece sponde del Biscione.

SILVIO BERLUSCONI

Ma lo scorrere del tempo, che in 6 anni di processo (due volte congelato dalle leggi ad personam poi bocciate dalla Consulta come incostituzionali) ha perso per morte un imputato e alcuni testi, con la prescrizione ha già morso gran parte di queste imputazioni.

Sicché ora a carico di Silvio Berlusconi resta un'accusa di frode fiscale per 7,3 milioni di euro (nelle dichiarazioni 2002-2003) a fondare ieri la richiesta di condanna dell'ex presidente del Consiglio a 3 anni e 8 mesi: la stessa del suo asserito «socio occulto» Frank Agrama, e 4 mesi più di quanto il pm chiede per il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, «di cui è un po' difficile quantificare la pena» visti da un lato «il ruolo apicale e il fatto che l'ultima parola potesse essere la sua», e dall'altro «il suo muoversi in modo defilato».

Frank Agrama

Le 6 ore di requisitoria non sono certo leggiadre, ma del resto è inevitabile in una storia fatta di «130.000 carte americane», di «altre decine di migliaia» da Olanda, Svizzera, Bahamas, Hong Kong, e anche di inquinamenti probatori come «i 45 scatoloni portati via da Londra il 24 novembre 1995, giorno del mandato di cattura firmato per il responsabile del comparto estero Fininvest Giorgio Vanoni; gli altri faldoni spostati nel gennaio 1996 a Malta; i 15 anni di contratti spediti con i camion in Lussemburgo e Svizzera a fine 1995; le carte di Universal One e Century One portate via dal banchiere Paolo Del Bue subito dopo la perquisizione a Londra di David Mills nell'aprile 1996».

FEDELE CONFALONIERI

«Dire che Berlusconi è un imputato come gli altri sarebbe irrealistico - afferma De Pasquale - e per questo è inutile negare che lo standard probatorio deve essere più alto»: come le «prove univoche» che il pm pensa mostrino le «impronte digitali di Berlusconi» sui proventi delle frodi sui diritti tv.

«Fininvest, interamente posseduta dalla famiglia Berlusconi e controllata da Silvio Berlusconi, fino a tutto il 1995 ha organizzato la frode tramite suoi veicoli operativi» offshore, di cui «Berlusconi nei documenti svizzeri compare come beneficiario economico».

David Mills

Allo stesso modo, «sono riconducibili a Berlusconi i conti bancari su cui sono stati riversati parte dei proventi della frode»: è il caso, per il pm, di Universal One e Century One (le società «i cui beneficiari economici risultavano i figli Piersilvio e Marina»); «dei conti alle Bahamas e in Svizzera gestiti dal banchiere Del Bue», che prelevò contanti per 103 miliardi di lire e per il quale il pm propone 6 anni per riciclaggio; e «dei conti svizzeri alla Sbs di Lugano riconducibili a Massimo Maria Berruti (l'avvocato del Milan e poi deputato pdl di cui in Cassazione si è prescritta una condanna per riciclaggio, ndr) e Danilo Pezzoni, fiduciario di Berlusconi nel 1993».

MARINA E PIERSILVIO medium

«Fino a tutto il 1998», aggiunge poi il pm, «Berlusconi è stato all'apice della catena di comando dei diritti tv», e «vicinissima a Berlusconi» era la guida

di «quell'"ufficio frodi" che in questo processo è la Fininvest Service».

La sentenza arriverà in autunno, quando finiranno le arringhe al via in luglio per gli 11 imputati, ma non è scontato sopravviva poi alla prescrizione a cavallo tra 2013 e 2014 (già nel 2007 si sono prescritti appropriazioni indebite e falsi in bilancio). «Una richiesta assurda per Silvio Berlusconi che in una nota ne censura in particolare un aspetto: «Basta chiedersi se durante il mio mandato da premier avessi potuto mai avere la voglia e il tempo di interferire in una società quotata in borsa inducendo i suoi dirigenti a eludere il fisco».

LONGO E GHEDINI big

Per i legali dell'ex premier, Ghedini e Longo, «le richieste del pm confliggono totalmente con i testi e i documenti, e non potevano trovare miglior risposta» nella conferma un mese fa in Cassazione dell'assoluzione nel gemello processo Mediatrade per annualità successive, dove la giudice Vicidomini ha però rinviato a giudizio Confalonieri e Piersilvio Berlusconi.

 

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