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NEL DUBBIO, LA MELONI LA BUTTA SUL COMPLOTTO GIUDIZIARIO – LA DUCETTA, DOPO AVER NEGATO CHE PALAZZO CHIGI FOSSE COINVOLTO NELLO SPIONAGGIO CON IL SOFTWARE DELLA “PARAGON”, FA CIRCOLARE LA PISTA DELLE TOGHE: I “SERVER” DELLA SOCIETÀ ISRAELIANA "SONO IN MANO ANCHE ALLE PROCURE” – L’ALTRA IPOTESI: FUNZIONARI INFEDELI, CANI SCIOLTI CHE CERCANO DI ACCREDITARSI VERSO LA FIAMMA MAGICA METTENDO NEL MIRINO I “NEMICI” DEL GOVERNO? – MANTOVANO DOVRÀ RIFERIRE AL COPASIR, I RENZIANI CHIEDONO: "CI SONO CONNESSIONI CON EQUALIZE E SQUADRA FIORE?”
1. SPYWARE PARAGON, IL GUARDIAN E HAARETZ: “FORZE DELL’ORDINE E SERVIZI ITALIANI LO USAVANO”. L’AZIENDA RESCINDE IL CONTRATTO
Estratto dell’articolo di Flavia Amabile e Grazia Longo per “La Stampa”
Si complica il giallo degli italiani spiati attraverso il software Paragon. La vicenda si infittisce con un nuovo elemento. Il quotidiano The Guardian rilancia infatti la notizia che il governo italiano ha smesso di usare Paragon.
E anche l’israeliano Haaretz rilancia: «Forze di polizia e servizi italiani sono tra i clienti di Paragon». […] E da Toronto, John Scott Railton, senior researcher di Citizen Lab che sta indagando sul caso afferma: «La notizia che è stata diffusa da The Guardian mette il governo italiano in una posizione scomoda visto che ha negato di essere a conoscenza di questa vicenda.
alfredo mantovano giorgia meloni
È chiaro che gli italiani meritano un'indagine approfondita su quello che è accaduto. Noi ricercatori andiamo avanti nel nostro lavoro. Non è insolito che i governi inizino negando quando emergono scandali che riguardano lo spyware. Sono molto curioso di sapere quale sarà il loro prossimo passo».
[…]
La vicenda scatena una serie di reazioni politiche da parte dell’opposizione. In un post su Facebook, il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva e componente del Copasir, annuncia: «Chi sono gli utilizzatori italiani di “Paragon Solutions”, il software di hacking di livello militare che sarebbe stato utilizzato per spiare 90 persone in due dozzine di paesi tra cui l'Italia?
E' vero, come sostiene la stampa internazionale, che la società di software che lo ha prodotto avrebbe concluso il suo rapporto con suoi clienti italiani? La situazione è sotto il controllo delle nostre autorità? Sono tutti interrogativi che come Italia Viva tradurremo in una specifica interrogazione […]».
Poi aggiunge: «Un software di questa natura rientra o meno nelle disponibilità dei nostri apparati? Ci sono connessioni tra queste vicende e quelle che stanno emergendo da alcune inchieste giornalistiche e giudiziari che hanno fatto affiorare alcune attività di spionaggio private a Milano e a Roma, conosciute come Equalize e Squadra Fiore?
LO SPIONAGGIO SUI GIORNALISTI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
Le autorità italiane preposte hanno compiuto, o stanno compiendo, i necessari approfondimenti circa l'esistenza sul territorio nazionale di contratti per l'utilizzo di questo genere di strumento? Italia Viva chiederà al governo per il tramite del sottosegretario Mantovano di informare il Parlamento, attraverso atti di sindacato ispettivo, informative in Aula e audizioni al Copasir». […]
2. CASO PARAGON, PALAZZO CHIGI SI TIRA FUORI E SCARICA SULLE PROCURE: “ANCHE LORO HANNO I SERVER”
Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”
Scacciare i sospetti da Palazzo Chigi. Il più in fretta possibile. A questo è servita la nota diffusa la sera di mercoledì dagli uffici della premier Giorgia Meloni, che a poche ore dallo scoppio del caso Paragon escludevano subito, categoricamente, qualsiasi «controllo da parte dell’intelligence e quindi del governo» sui giornalisti.
Come dire: l’esecutivo con questa storiaccia di spionaggio che aveva per bersaglio cronisti e attivisti sgraditi alla destra nulla c’entra. Però il clamoroso bug c’è stato. Innegabile. E il software d’intercettazione Graphite, per stessa ammissione della società che lo produce, viene fornito solo ai governi, non a privati. Dunque la domanda resta intatta: chi è stato?
BRUNO FRATTASI CON LA MAGLIETTA DI FRATELLI D ITALIA ALLA CONVENTION DI PESCARA - APRILE 2024
Da Palazzo Chigi spiegano che questo è l’obiettivo primario dell’indagine affidata all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, da marzo del 2023 diretta dal prefetto Bruno Frattasi.
Fino all’esito di questa verifica ogni ipotesi sarà scandagliata, è l’assicurazione. Anche se dagli uffici della premier […] filtra nelle ultime ore una pista in particolare. Che conduce ancora una volta alla magistratura.
I server di Paragon, viene raccontato, sono in mano «anche alle procure». Circostanza che l’autorità delegata ai servizi segreti, cioè il sottosegretario Alfredo Mantovano, non può confermare, se non eventualmente a porte chiuse, in sede di Copasir, il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Però è questo il sospetto che trapela da Chigi e giunge all’orecchio anche di alcuni ministri.
In una fase così delicata, con l’indagine alle battute iniziali, nessuno però, nemmeno nella cerchia della premier, può scartare a priori anche un’altra ipotesi: dietro quest’attività di spionaggio illegale, potrebbe esserci qualche funzionario infedele dei nostri apparati d’intelligence, cani sciolti ma magari particolarmente solerti col nuovo potere?
Anche perché tra le vittime di cui si conoscono a oggi le generalità, per loro stessa ammissione, c’è in un caso un bersaglio dei giornali di destra, l’attivista Luca Casarini, nell’altro un giornalista, Francesco Cancellato, che con la sua Fanpage ha indagato a lungo su episodi di razzismo e antisemitismo nelle file di FdI.
[…] Sarà Mantovano a riferire al Copasir, dopo l’audizione di due giorni fa sul caso Caputi. Quando? Appena arriverà la convocazione, attesa nei prossimi giorni. Anche se nel giro di Meloni c’è chi spera che l’audizione bis non venga calendarizzata a strettissimo giro, per dare modo agli esperti della cyber […] di chiudere l’indagine. […]