I CENTRO-IMPRESENTABILI DI BERSANI - NEL PARTITINO “SALI & TABACCI” SONO STATI ‘ESTERNALIZZATI’ PERSONAGGI COME CARMELO LO MONTE, CONDANNATO A 4 MESI PER OLTRAGGIO A PUBBLICI UFFICIALI, E GIOVANNI PALADINI (INDAGATO PER CORRUZIONE, TRUFFA E ABUSO D’UFFICIO) - IN LISTA ANCHE GAETANO PORCINO, FINITO NELL’INCHIESTA “MINOTAURO” SULLE COSCHE CALABRESI IN PIEMONTE E L’AVVOCATO DI GIOVANNI BRUSCA…

Sara Nicoli per il "Fatto quotidiano"

L'importante non sempre è vincere. Si può anche correre per perdere. Anzi, per conquistare l'ambito alloro di "miglior perdente". Il Porcellum regala anche questo agli elettori. Che chi arriva ultimo, conquista un pugno di parlamentari sulla base della percentuale "più bassa" ottenuta. Un podio, questo, che sembra cucito addosso al Centro Democratico del duo Bruno Tabacci e Massimo Donadi.

Basta vedere come sono costruite le liste per capire che l'obiettivo è (ri) portare in Parlamento, con il sistema della "sconfitta", alcuni personaggi che mai sarebbero potuti entrare nelle liste Pd, ma neppure in quelle Idv-Ingroia. Forse nemmeno nel Pdl.

L'elenco è nutrito. E si parte da Carmelo Lo Monte, secondo in lista in Sicilia per la Camera, ex Mpa, vicino prima a Sasà Cuffaro, poi a Raffaele Lombardo, figura storica della politica messinese, condannato a 4 mesi di reclusione per oltraggio a pubblici ufficiali. In una lite con dei vigili urbani che lo avevano fermato con la moglie, se ne uscì duro: "Sgombrate! Siete inesistenti! Non siete nessuno! Via! Via! Adesso chiamo i carabinieri!... Io sono l'onorevole Carmelo Lo Monte! Se non capite andate a farvi un corso di lingua italiana!".

In Parlamento si sente il bisogno di persone così. Come di Giovanni Paladini, candidato il Liguria e marito di Marylin Fusco, entrambi indagati (corruzione, truffa ai danni dello Stato, abuso d'ufficio) per una serie di sponsorizzazioni gonfiate al Pontedecimo calcio, ma soprattutto, negli ultimi giorni, di nuovo alla ribalta per denaro pubblico utilizzato impropriamente dal gruppo in regione Liguria: mutandine da donna, giocattoli, cibo per cani, cravatte.

Che dire, poi, di Gaetano Porcino, ex Idv, il cui nome - oltre che nell'ultima operazione della Procura di Milano sul clan Lampada-Valle - compare nell'inchiesta Minotauro della Procura di Torino che ha svelato la presenza delle cosche calabresi in Piemonte. Porcino, ex capogruppo in Consiglio comunale a Torino, seppur non indagato, è tra i politici che risultano aver avuto rapporti con Salvatore "Giorgio" Demasi, boss della "locale" di Rivoli . È capolista alla Camera in Piemonte.

Chissà come faranno questi personaggi, se eletti, a convivere con uno come Claudio Mungivera Fardella Mazzarese, temuto colonnello dei Carabinieri a Napoli esperto d'arte e, soprattutto, scrittore. A metterli d'accordo ci potrà pensare Gregorio Donnarumma, abituato ai lavori complicati. Donnarumma, candidato alla Camera in Sicilia, è infatti l'avvocato dei boss, di Giovanni Brusca ma anche del clan Nuvoletta.

Ed è anche cugino di Gregorio De Falco, il capitano che ordinò a Schettino di tornare "a bordo, cazzo!" e per questo passato alla storia. Per David Favìa, candidato nelle Marche, berlusconiano della prima ora, poi passato prima da Mastella, quindi all'Idv e adesso alla "costola" del Pd, tutto sarà invece più semplice.

A cambiar casacca c'è fin troppo abituato, così come quell'inossidabile democristiano di Pietro Fuda, candidato al Senato in Calabria, amministratore unico delle Sogas che fa commesse per lo Stato. Intervistato da Report qualche tempo fa, disse di non essere incompatibile con l'incarico parlamentare perchè devolveva tutto "ad un istituto di beneficenza", la fondazione calabrese Padre Catanoso. Di cui, per altro, è il presidente. Certo, essere eletti al Senato sarà più complesso.

Non a caso Tabacci e Donadi hanno inserito in quelle liste i nomi di maggior richiamo come l'ex ministro Giovanni Maria Flick (Piemonte) Gianni Rivera (Friuli) Pamela Villoresi (Toscana) e Cinzia Dato (ex Api, Sicilia), ma poi quelli che avranno più chance di elezione saranno proprio i candidati alla Camera.

Come Valentina Pappacena, ex collega di Stefano Pedica, che per lei si spese facendo pressione sul presidente del Tribunale dei minori, Melita Cavallo, per farle togliere un provvedimento restrittivo guadagnato durante una burrascosa separazione coniugale. La Pappacena è candidata nel Lazio.

 

 

tabaccilapresse massimo donadiPorcino-GaetanoPIER LUIGI BERSANI Carmelo Lo Monte

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