smart working

FORZA, TORNATE A CONTAGIARVI IN UFFICIO - NEL SETTORE PUBBLICO LO SMART WORKING SCADE IL 31 GENNAIO: SENZA UN NUOVO DECRETO, RIPRENDERANNO LE ATTIVITÀ IN PRESENZA - I PRIVATI POSSONO SCEGLIERE IL LAVORO AGILE FINO AL TERMINE DELLO STATO DI EMERGENZA, E COMUNQUE NON OLTRE IL 31 MARZO - RESTA IL DIRITTO PER CHI HA FIGLI MINORI DI 14 ANNI E LE TUTELE PER QUELLI CON DISABILITÀ GRAVE - "BISOGNA EVITARE CHE UNO STRUMENTO DALLE GRANDI POTENZIALITÀ VENGA CONFUSO CON IL TELE-LAVORO E SI RIDUCA AL LAVORO DA CASA"...

Isidoro Trovato per www.corriere.it

 

La formula semplificata vale fino a marzo

smart working

I datori di lavoro privati potranno scegliere lo smart working semplificato fino al termine dello stato di emergenza e comunque non oltre il 31 marzo 2021. Fra i numerosi rinvii del consueto decreto Milleproroghe, (entrato in vigore lo scorso 31 dicembre), c’è anche un esplicito riferimento alla disciplina riferita al lavoro agile introdotto in chiave di contenimento del contagio e che, ai sensi del DPCM 18 ottobre 2020, è in scadenza al 31 gennaio.

 

«È necessario introdurre quanto prima una regolamentazione più chiara e trasparente di questa forma di flessibilità, anche facendo tesoro dell’esperienza maturata durante la pandemia - commenta il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca -. Bisogna infatti evitare che uno strumento dalle grandi potenzialità venga confuso con il tele-lavoro e si riduca al lavoro da casa. È invece necessario un cambiamento di mentalità e un’organizzazione produttiva fortemente innovativa per massimizzarne gli effetti».

 

lavoratori in smart working

Cosa succede nel settore privato

La procedura semplificata di lavoro agile potrà dunque essere applicata dai datori di lavoro privati a ogni rapporto di lavoro subordinato, anche in assenza degli accordi individuali.

 

Fino al già citato 31 marzo, dunque, i datori di lavoro potranno comunicare in via telematica al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali i nominativi dei lavoratori e la data di cessazione della prestazione di lavoro in modalità agile semplificata.

 

Gli obblighi di informativa sono posso essere svolti in via telematica anche ricorrendo alla documentazione resa disponibile sul sito internet dell’Inail. I lavoratori potranno svolgere la prestazione in lavoro agile anche utilizzando il proprio computer.

 

smart working in pigiama 5

Resta il diritto per chi ha figli minori di 14 anni

Invariato fino al termine dello stato di emergenza, ai sensi del comma 1 dell’art. 90 del decreto Rilancio, il diritto dei genitori lavoratori dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio minore di anni 14 di lavorare in smart working accedendo alla procedura semplificata.

 

Occorre però che nel nucleo familiare non vi sia un altro genitore beneficiario di cassa integrazione o disoccupato e che la modalità sia compatibile con il proprio lavoro. Gli obblighi informativi previsti dalla legge n. 81/2017 dovranno comunque essere assolti.

 

smart working in pigiama 2

Le tutele per i lavoratori fragili e con disabilità grave

In questo caso, è la Legge di Bilancio 2021 ad introdurre l’estensione fino al 28 febbraio 2021 delle misure a tutela dei lavoratori fragili e dei lavoratori con disabilità grave introdotte dal decreto «Cura Italia».

 

Lo stesso «Cura Italia» prevede sia l’equiparazione del periodo di assenza dal servizio al ricovero ospedaliero, che la possibilità di lavorare in smart working anche svolgendo una diversa mansione ricompresa nella medesima categoria. Questa opzione è riconosciuta sia ai lavoratori privati che pubblici.

smart working in pigiama 3

 

E nel settore pubblico? Scade il 31 gennaio

Insieme al Milleproroghe, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre 2020 anche il Decreto del 23 dicembre 2020 del Dipartimento della Funziona Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri che dispone la proroga al 31 gennaio 2021 delle previsioni contenute nel DM 19 ottobre 2020 in merito al lavoro agile nel comparto pubblico.

 

Dunque, se il ministro per la PA, Fabiana Dadone, non firmerà un nuovo decreto, solo fino alla fine del mese di gennaio le amministrazioni dovranno assicurare su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale lo svolgimento a rotazione del lavoro agile semplificato almeno al 50% del personale impegnato in attività che possono essere svolte secondo questa modalità.

 

Nella programmazione delle presenze l’amministrazione, oltre a considerare i lavoratori fragili, terrà conto della volontarietà, delle condizioni di salute dei dipendenti e dei componenti il loro nucleo familiare, della presenza di figli minori e della distanza tra sede di lavoro e abitazione privata.

smart working in pigiama 4SMART WORKING ROOMSMART WORKING ROOMSMART WORKING ROOMsmart working 1smart working 3smart working 2smart working 6smart working 4smart working 5smart working in pigiama 6smart working in pigiama 1

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…