LE BALLE SUL DEBITO PUBBLICO - NELL’ULTIMO ANNO REGIONI, PROVINCE E COMUNI HANNO TAGLIATO IL ROSSO DI 8,6 MILIARDI - SOLO GOVERNO E MINISTERI NON SI METTONO A DIETA: IL BUCO NELLE FINANZE PUBBLICHE È SALITO DI 65,1 MILIARDI ARRIVANDO A QUOTA 2134 MILIARDI
(AdnKronos) - Finanza pubblica italiana a doppia velocità: profondo rosso per i conti dello Stato; mentre gli enti locali virtuosi sono riusciti a ridurre il buco nei bilanci di 8,6 miliardi di euro tra settembre 2013 e settembre 2014. Nello stesso arco di tempo l'amministrazione centrale ha peggiorato l'andamento delle finanze aumentando il passivo di ben 65,1 miliardi.
E' quanto emerge da un rapporto del Centro studi di Unimpresa. L'analisi, basata su dati della Banca d'Italia, prende in esame l'andamento delle finanze statali negli ultimi 12 mesi. Complessivamente gli enti locali (categoria nella quale la Banca d'Italia include anche il settore della previdenza) hanno visto diminuire il debito di 8,6 miliardi (-7,9%) da 110,5 miliardi a 101,8 con un risparmio mensile di 724 milioni.
matteo renzi pier carlo padoan
Il debito pubblico dello Stato centrale è invece cresciuto, nello stesso arco di tempo, di 65,1 miliardi (+3,1%) con una crescita mensile media di 5,4 miliardi, cifra che ha portato la montagna del debito da 2.068,9 miliardi a 2.134,01 miliardi. Analizzando nel dettaglio i comparti sani della pubblica amministrazione, spiccano anzitutto i risultati delle regioni: dai 37,9 miliardi di settembre 2013, il deficit di bilancio è sceso di 4,06 miliardi (-10,7%) raggiungendo quota 33,9 miliardi a settembre 2014 con un risparmio mensile medio di 338 milioni.
Bene l'andamento dei conti anche per le province: da 8,5 miliardi del 2013, il debito è sceso a 8,1 miliardi, con una riduzione di 379 milioni (-4,4%) pari a un risparmio medio mensile di 32 milioni. Il ''rosso'' dei comuni, poi, è diminuito del 4,7% calando da 48,4 miliardi a 46,1 miliardi con una riduzione di 2,2 miliardi. In media, ogni mese, sui bilanci degli oltre 8mila comuni del nostro Paese sono stati risparmiati 191 milioni. Positivo il trend anche per gli enti di previdenza con il disavanzo complessivo calato (-13,7%) di 2,1 miliardi (media mese: 179 milioni) passando da 15,5 miliardi a 13,4 miliardi.
"Dalla nostra rilevazione - spiega il presidente di Unimpresa Paolo Longobardi - emerge che le amministrazioni territoriali sono più virtuose, in media, rispetto allo Stato centrale. Ciò vuol dire che si criminalizzano i sindaci, i governatori regionali e i presidenti delle province ma si sbaglia bersaglio".
"L'analisi assume un rilievo importante proprio ora che sta per entrare nel vivo la riforma del catasto con la creazione delle commissioni censuarie; i nostri dati non sono da sottovalutare, va considerata la possibilità di dare maggior spazio al ruolo delle amministrazioni locali nel sistema impositivo. Il federalismo - conclude - non sembra trovare spazio nell'agenda del Governo di Matteo Renzi e invece non va messo in soffitta".