savona merkel

“NO AL PIANO MERKEL E MACRON” - PAOLO SAVONA METTE A PUNTO LA LINEA PER IL VERTICE UE: L'ITALIA CHIEDERA’ MENO RIGIDITÀ NEI MECCANISMI DI CONTROLLO SUI CONTI PUBBLICI - IL GOVERNO DIRA’ SÌ ALLA CONDIVISIONE DEL RISCHIO, MA NO ALLA PROPOSTA DI UN FONDO MONETARIO EUROPEO CHE, NELLA VISIONE DI FRANCIA E GERMANIA, PORTEREBBE LA TROIKA A METTERE MANO AI NOSTRI CONTI PUBBLICI

Giusy Franzese per “il Messaggero”

 

paolo savona col suo libro (2)

Non farà parte della delegazione del governo che oggi affiancherà il presidente Conte al summit del Consiglio europeo. Ma il ministro degli Affari europei, Paolo Savona, ha contribuito in modo sostanziale al documento che farà da base alla linea italiana nella parte che riguarda le modifiche da apportare all'architettura istituzionale della Ue.

 

E per renderlo evidente a tutti, nonostante a Savona il consiglio dei ministri nemmeno ieri abbia conferito le deleghe che gli avrebbero consentito di avere voce ufficialmente nella discussione sul bilancio europeo, il premier Conte ha voluto proprio lui al suo fianco (insieme al ministro Tria alla Camera e insieme al vicepremier Salvini al Senato) mentre faceva le comunicazioni in Parlamento in vista del vertice europeo.

 

giovanni tria

C'è un punto - ha spiegato il premier - sul quale l'Italia punterà i piedi quando si parlerà di riforma della governance: in Europa serve meno rigidità nei meccanismi di controllo sui conti pubblici. Perciò l'Italia dirà sì alla condivisione del rischio, ma no alla proposta di un Fondo monetario europeo «che, lungi dalloperare con finalità perequative, finisca per costringere alcuni paesi verso percorsi di ristrutturazione predefiniti, con sostanziale esautorazione del potere di elaborare, in autonomia, politiche economiche efficaci». Insomma Merkel e Macron se lo possono scordare di fare con noi quello che hanno fatto con la Grecia. In Italia non ci sarà la troika a decidere al posto nostro.

 

merkel macron

IL LIMITE

«Siamo contrari - ha sottolineato il premier - ad ogni rigidità nella riforma del Meccanismo europeo di stabilità, soprattutto perché nuovi vincoli al processo di ristrutturazione del debito potrebbero contribuire, proprio essi, all’instabilità finanziaria anziché prevenirla». D'altronde, come Conte ha accennato, «il debito pubblico italiano è oggi pienamente sostenibile. Dobbiamo certamente puntare alla sua riduzione, ma in una prospettiva di crescita economica».

 

spread

Ai partner europei l'Italia ricorderà - ha aggiunto successivamente Savona - che il nostro debito pubblico «ha dietro un ingente patrimonio pubblico e privato, nell'ordine dei settemila miliardi di euro, una propensione al risparmio delle famiglie comparativamente elevata rispetto all'Europa e una solida economia, con una componente di rilievo capace di affermarsi nella competizione internazionale».

 

Gli attacchi sui mercati finanziari, con lo spread sul rendimento dei nostri titoli di Stato rispetto ai Bund tedeschi in poco tempo schizzato di 100 punti, secondo Savona non dipendono dalla sostenibilità del debito ma «dalle gravi lacune» dell'architettura europea. A partire dalla mancanza di «strumenti consueti per una Banca centrale».

 

spread btp bund

Draghi «ha fatto un ottimo lavoro», ha chiarito il ministro, ora però i poteri della Bce andrebbero rafforzati. Invece «gli strumenti alternativi finora proposti per ovviare all’assenza di un prestatore di ultima istanza che contrasti la speculazione e per dotare l'Ue di un assetto istituzionale che affronti le crisi strutturali, non appaiono adeguati nei tempi di reazione, sempre lenti, e nella dimensione necessaria, sempre scarsa».

 

Gli stessi concetti il ministro Savona li aveva espressi anche nel messaggio inviato a Confindustria a commento della parte europea del rapporto del Centro studi presentato ieri. Per gli industriali «l'Europa rappresenta una opportunità e c'è bisogno di più Europa sebbene non di questa Europa». Di qui alcune proposte di interventi «ambiziosi ma realizzabili» con cui superare la visione tedesca. «Sono un'ottima agenda delle scelte che devono essere fatte» ha detto Savona, precisando di esser d'accordo sugli obiettivi, ma non su tutte le iniziative suggerite.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...