giorgia meloni - carlo nordio - ursula von der leyen - sergio mattarella

DAGOREPORT - IL NODO CREATO DALLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI ROMA, CHE HA AFFONDATO IL “MODELLO ALBANIA”, SI PUÒ SCIOGLIERE CON UN DECRETO LEGGE? NO, PERCHÉ I MAGISTRATI SI SONO ATTENUTI A UNA SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UNIONE EUROPEA DEL 4 OTTOBRE CHE NON PERMETTE DI DICHIARARE PAESE SICURO UNO STATO IN CUI I DIRITTI NON SIANO GARANTITI SULL’INTERO TERRITORIO (TIPO L’EGITTO DI AL SISI, CHE HA TORTURATO E UCCISO REGENI) - CHE FARA' MATTARELLA? PROMULGHERÀ IL DECRETO CHE SE NE FREGA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE? - CERCASI POI QUALCHE ANIMA PIA E SOPRATTUTTO SOBRIA CHE FACCIA PRESENTE AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, CARLO NORDIO, CHE NON PUÒ PERMETTERSI DI "ESONDARE" DEFINENDO LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI ROMA “ABNORME’’: NON BISOGNA ESSERE MINISTRI DELLA GIUSTIZIA PER SAPERE CHE LE LEGGI SI APPLICANO E NON SI DISCUTONO - EUROPA IN FIAMME: SE LA DUCETTA NON DORME TRANQUILLA, URSULA HA BISOGNO DI UNA OVERDOSE DI SONNIFERI...

ellekappa vignetta meloni albania

DAGOREPORT

Il nodo creato dalla sentenza del Tribunale di Roma, che ha affondato il “modello Albania” by Meloni, si può sciogliere con un decreto legge, previsto per le 18 di lunedì, che fisserà l’elenco dei paesi considerati dal governo “sicuri”? La risposta è no.

 

No, perché i magistrati del Tribunale di Roma si sono attenuti, applicandola, a una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea del 4 ottobre che non permette di dichiarare paese sicuro uno stato in cui i diritti non siano garantiti sull’intero territorio.

 

migranti in albania - vignetta by vukic

Se ne rende conto il governo Branca-Meloni che  legiferando che l’Egitto di Al Sisi, dove la polizia segreta ha torturato e ucciso Regeni, è un “paese sicuro”, scatenerebbe un conflitto con la Corte di Bruxelles che nelle sue regole in materia di immigrazione ha fissato i paesi considerati “sicuri”?

 

(Nemmeno a una Gran Bretagna fuori dall’UE riuscì  all’allora premier Sunak, caro alla Melona, a deportare i suoi migranti in Ruanda).

 

Cercasi poi qualche anima pia e soprattutto sobria che faccia presente al ministro della Giustizia Carlo Nordio, che non può permettersi di “esondare” (eufemismo) definendo la sentenza del Tribunale di Roma col termine “abnorme’’: perché, non bisogna essere ministri della Giustizia per sapere che le leggi si applicano e non si discutono.

 

MEME GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI

Ma il “bellum” deve ancora arrivare. Una volta licenziato dal Consiglio dei ministri, il decreto legge, che se ne frega della Corte di Giustizia Ue, da Palazzo Chigi atterrerà sul Quirinale per essere controfirmato dal presidente della Repubblica. Che farà Mattarella? Promulgherebbe un decreto che contenga ‘’grossolane violazioni delle regole costituzionali ed europee’’?

 

Per trovare la difficilissima quadra tra l’arrembante isteria della Ducetta e i magistrati che non hanno fatto altro che rispettare e applicare le leggi dell’Unione Europea, sono in corso tramite Alfredo Mantovano colloqui tra l’ufficio legislativo di Palazzo Chigi e l’omologo ufficio del Quirinale.

 

“In caso di dubbio, scrive Ugo Magri su ‘’La Stampa’’, ‘’come altre volte è accaduto, Mattarella potrà lasciare che sia la Consulta a scrivere la parola fine’’.

 

URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI - ILLUSTRAZIONE DI POLITICO

“Chi conosce bene il Capo dello Stato – scrive “Repubblica” -  è convinto che Sergio Mattarella stia osservando i fatti degli ultimi giorni con una certa preoccupazione. Il presidente della Repubblica ha sempre affermato la necessità di una cooperazione tra gli organi istituzionali, sempre nel rispetto della separazione dei poteri e delle loro prerogative. Per tutte queste ragioni l’attenzione è di sicuro molto alta”.

 

E continua: “Altrettanto escluso che il presidente condivida le aggressioni a suon di insulti contro i giudici del Tribunale di Roma colpevoli, agli occhi della premier Giorgia Meloni, di avere colpito e affondato il «modello Albania» su cui lei tanto contava”.

 

CARLO NORDIO GIORGIA MELONI

E conclude: “Come pure è evidente la ragione per cui il Colle non interviene a censurare gli eccessi verbali: qualunque bacchettata, in questo preciso momento, sarebbe controproducente. Avrebbe la conseguenza di esacerbare ancora di più gli animi; equivarrebbe a gettare ulteriore benzina sul fuoco; darebbe fiato alle fanfare della propaganda che non aspetta altro per agitare le piazze. Insomma, l’esatto contrario di quanto Mattarella certamente desidera. Ragion per cui resta silenzioso e nessuno dei collaboratori si espone in pronostici”.

ursula von der leyen giorgia meloni - foto lapresse

 

I vari Sechi e Cerno non perdono occasione per sottolineare gli applausi da parte della riconfermata presidente della Commissione EU Ursula von der Leyen al progetto meloniano da 800 milioni di ‘’deportare’’ i migranti nel lager d’Albania.

 

Non a caso la Melona, scortata nei mesi scorsi nei suoi tour africani da una Ursula a caccia di voti per la sua riconferma alla presidenza della Commissione, si è sempre riempita la boccuccia che l’immigrazione è una questione che riguarda tutta l’Europa e quindi deve essere gestita dall’Unione del 27 paesi europei, dato che gran parte dei disperati che approdano a Lampedusa e dintorni non ci pensano proprio a fermarsi in Italia e approdano in Francia e Germania, Spagna e Paesi Bassi.

 

GIORGIA MELONI - MEME BY EDOARDO BARALDI

Oggi, dopo gli schiaffi presi non solo da Macron-Scholz-Sanchez ma anche all’interno del PPE dal popolare polacco Tusk, Ursula si è pentita della sua virata destrorsa, innescata dal precario equilibrio della sua maggioranza uscita dal voto europeo del 9 giugno.

 

Infatti l’ex portaborsette della Merkel non dorme per niente tranquilla pensando all’esame cui verrà sottoposta nei prossimi giorni la lista dei suoi commissari (Fitto compreso) da parte di liberali-socialisti-verdi armati di coltello. Ad oggi, infatti, non c’è alcun accordo.

 

GIORGIA MELONI - LAURA E SERGIO MATTARELLA

Per Ursula non c’è solo il casino italiano: la poverina deve riuscire a gestire anche la ferita che lacera l’Unione Europea: la Germania che da quando non fa più affari con Russia e Cina è finita in recessione e vede avanzare il ciclone para-nazi del partito AFD, un fenomeno che sta contagiando anche il resto dell’Unione. Insomma, un bordello continuo e pericolosissimo…

giorgia meloni al senato 9SERGIO MATTARELLA E GIORGIA MELONI - MIGRANTI - VIGNETTA ELLEKAPPA

 

Ultimi Dagoreport

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”