NOMINE E STELLETTE - SE IL GENERALE PARENTE È STATO CONFERMATO DALL’ATTUALE GOVERNO ALL’AISI, SONO IMMINENTI I CAMBI ALL'AISE E AL DIS - LE BARBE FINTE TEMONO L'ARRIVO DI PERSONAGGI INADEGUATI E SI FA IL TIFO PER LUCIANO CARTA AL POSTO DI ALBERTO MANENTI ED ENRICO SAVIO AL POSTO DI ALESSANDRO PANSA - ECCO COSA SUCCEDE IN ESERCITO, MARINA, AERONAUTICA, E VIA GENERALANDO…
Vincenzo Sinapi per l’ANSA
Si va verso una stagione di avvicendamenti in alcuni posti chiave delle forze armate e dei Servizi segreti, i cui vertici potrebbero essere sostituiti entro l'autunno, forse gia' a settembre.
Ferma restando la guida dell'Aisi, il servizio segreto 'interno', in mano al generale dei Carabinieri Mario Parente, confermato a giugno dall'attuale governo per due anni, sono imminenti i cambi all'Aise e al Dis: il generale Alberto Manenti, capo del servizio segreto 'esterno', e il prefetto Alessandro Pansa, direttore del Dipartimento che coordina l'intelligence, i cui incarichi sarebbero scaduti ad aprile e a maggio, hanno ottenuto a marzo un'estensione del mandato fino ad un anno dall'ex premier Gentiloni, subito dopo le elezioni.
Tecnicamente non si tratta di una proroga, ma di un modo per prolungare l'incarico dando al nuovo Governo il tempo necessario per scegliere i successori. E quel tempo ormai e' arrivato, tenuto conto anche dell'imminenza di alcuni appuntamenti importanti, e cruciali per gli 007, come la conferenza sulla Libia che si terra' a novembre in Sicilia.
La scelta spetta direttamente al premier Conte, che ha tenuto per se' la delega sui Servizi. E' una decisione che prendera' dopo aver sentito in primis i leader della maggioranza, nonche' vicepremier, Salvini e Di Maio, ed aver informato le forze di opposizione e il Copasir (il cui parere non e' vincolante).
Al Dis i nomi che circolano come possibili successori di Pansa sono quelli di uno dei due vicedirettori - il vicario Enrico Savio e il generale Carmine Masiello - e quello di una esterna, Elisabetta Belloni, segretario generale della Farnesina. Lo stesso Masiello (che e' stato consigliere militare dei premier Renzi e Gentiloni) viene dato in corsa anche per l'Aise, dove al posto di Manenti potrebbe finire uno dei vicedirettori: il generale dell'Esercito Giovanni Caravelli, impegnato in prima linea sul dossier Libia/migranti, o il generale della Gdf Luciano Carta, candidato pero' anche al vertice delle Fiamme gialle, in scadenza il prossimo anno.
Una nomina imminente e' poi quella del capo di Stato maggiore della Difesa. Il generale dell'Esercito Claudio Graziano, attuale capo delle Forze armate, assumera' il 5 novembre a Bruxelles l'incarico di presidente del Comitato militare dell'Unione Europea. Sara' dunque uno dei prossimi Consigli dei ministri, probabilmente gia' a settembre, ad indicare il successore. Il candidato piu' accreditato, salvo sorprese, e' l'attuale capo di Stato maggiore dell'Aeronautica, il generale Enzo Vecciarelli. Secondo una regola non scritta ma finora quasi sempre rispettata, infatti, il capo di Stato maggiore della Difesa viene scelto a turno tra i capi di Forza armata, e questa e' la volta dell'Aeronautica che ha gia' "saltato" un mandato.
Nelle settimane scorse e' circolata anche l'indiscrezione che vedeva il generale dell'Aeronautica Carlo Magrassi, attuale Segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti, in pole position tra i possibili successori di Graziano al vertice delle Forze armate. Il problema e' che il Codice dell'ordinamento militare prevede che "il capo di Stato maggiore della Difesa e' scelto tra gli ufficiali in servizio permanente", mentre Magrassi si trova in "ausiliaria" per motivi anagrafici. Si e' anche scritto che il ministro Trenta avrebbe pensato ad un suo intervento per modificare questa norma, ma il Codice dell'ordinamento militare e' una legge e puo' essere cambiato solo dal Parlamento.
Magrassi, peraltro, e' prossimo alla scadenza del mandato: da ottobre, al suo posto, a ricoprire questa cruciale casella della Difesa, potrebbe andare il suo vice, il generale Nicolo' Falsaperna. Per quanto riguarda le altre Forze armate, nessuna novita' e' prevista al vertice dell'Esercito (il generale Salvatore Farina si e' insediato lo scorso febbraio), mentre quello della Marina 'scadra'' a giugno 2019.
Analoga scadenza temporale - settimana piu' settimana meno - per il capo della Polizia, Franco Gabrielli (che il Governo ha di recente confermato per un anno) e per il comandante generale della Guardia di Finanza Giorgio Toschi, mentre il comandante generale dell'Arma Giovanni Nistri rimarra' in carica ancora per due anni e mezzo.