silvio berlusconi francobollo

NON C’ERA BISOGNO DI FRANCOBOLLI E SERIE TV PER CAPIRE CHE BERLUSCONI ERA GIÀ IN VITA UNA ICONA POP – UN VOLUME DI ANDREA MINUZ METTE ALLA BERLINA GLI ECCESSI DELL’ANTI-BERLUSCONISMO MILITANTE, DAI "PARTITI DEGLI INTELLETTUALI" AI GIROTONDI MORETTIANI – “IL FENOMENO POLITICO E CULTURALE DI BERLUSCONI? NON UNA COLPA DELL'ATAVICA ARRETRATEZZA ITALIANA MA L'EMERGENZA PRECOCE DEL POPULISMO MEDIATICO CHE ORA AFFLIGGE QUASI TUTTO IL MONDO”

Federico Zuolo per Domani - www.editorialedomani.it

 

silvio berlusconi

 Con l'avvicinarsi dell'anniversario della morte, si torna a parlare di Berlusconi. Il francobollo commemorativo promosso da Forza Italia e approvato dal governo è notizia di questi giorni. E idealmente si accoppia all'uscita odierna della miniserie Netflix Il giovane Berlusconi.

 

Oltre ad avere prodotto epigoni in scala minore, Berlusconi è sempre presente nella politica italiana e appartiene al nostro immaginario collettivo. Ed è sul ripercorrere questo immaginario che lavora un breve pamphlet di Andrea Minuz (C'eravamo tanto odiati. Breve storia dell'antiberlusconismo, il Mulino 2024).

 

Icona pop Da storico del cinema, Minuz offre un punto di vista privilegiato, impossibile da riprodurre nelle pur doverose analisi politiche: Berlusconi è stata la nostra più grande icona pop degli ultimi decenni. Un'icona pop volontaria, sfacciata e trasversale.

 

FRANCOBOLLO SILVIO BERLUSCONI - LIBERIA

Il volume ricorda, con schizzi impressionistici, pezzi emblematici del fenomeno transmediale di Berlusconi attraverso lo sguardo allucinato dei suoi oppositori di professione.

 

Ripercorrendo i nostri ultimi trent'anni, Minuz contrappone al caleidoscopio scintillante di Berlusconi l'ossessione dell'antiberlusconismo professionale che fece dell'opposizione a Berlusconi una ragione di vita.

 

andrea minuz cover

Il volume propone una sorta di carrellata per immagini di una storia arcitaliana di incomprensione unilaterale: chi presumeva di avere gli strumenti per capire la situazione – il partito degli intellettuali secondo una formula fortunata di Pierluigi Battista – in realtà non capiva le ragioni di una grossa parte degli italiani, derubricandole come mere illusioni manipolate dalla televisione.

 

Minuz dà il suo meglio quando evoca il grottesco di un'opposizione tanto militante e totale, quanto snobistica e incapace di capire il radicamento del fenomeno Berlusconi. Il movimento dei Girotondi, così come altre forme di opposizione sociale, se ricordati oggi, possono evocare tenerezza o imbarazzo.

FRANCOBOLLO SILVIO BERLUSCONI - LIBIA

 

Invece, in Minuz provocano sdegno e fastidio nel mostrarsi forme di presunzione moralistica che, nel condannare Berlusconi, condannavano anche gli elementi popolari della società dei consumi rappresentata, ma non certo inventata, da Berlusconi. Minuz, onestamente, dichiara la propria posizione politica al riguardo.

 

Non sopportando il rifiuto totale dell'antiberlusconismo militante, si professa antiantiberlusconiano. In nome di una sorta di tolleranza democratica – sostiene – non si può rifiutare ogni aspetto del proprio avversario politico sino a rifiutare l'esistenza stessa di molti concittadini che esplicitamente o silenziosamente lo hanno votato.

silvio berlusconi - il giovane berlusconi

 

Proteiforme Questa posizione, in fondo non nuova, è arricchita dal divertimento di rievocare immagini oggi incredibili, il cui shock è difficile da comprendere per chi non le ha vissute. Il Berlusconi delle corna ai vertici internazionali e degli scandali sessuali. Ma anche il Berlusconi oggetto di un vero e proprio culto personale non dissimile da quello dei santi più popolari.

 

Ma il problema del rievocare il significato culturale di Berlusconi non sta tanto nell'impossibilità di darne una forma chiusa: troppo proteiforme e faustiano per essere racchiuso in una formula. Sta, piuttosto, nell'implicazione pratica della posizione antiantiberlusconiana.

 

silvio berlusconi - il giovane berlusconi

Pur partendo da alcune ragioni (la presunzione e l'elitarismo dell'antiberlusconismo), l'antiantiberlusconismo non fornisce una vera alternativa. Ovviamente cerca di non appiattirsi sul berlusconismo vero e proprio (chi lo farebbe al giorno d'oggi?). Ma culturalmente non si libera da una stagione tossica troppo lunga.

 

 

 

 

silvio berlusconi - il giovane berlusconi

(...) Il volume, nel riabilitare la televisione commerciale, fa una cosa oggi non controversa. L'avvento dei social ha spazzato via un dibattito ormai vecchissimo. La presenza di personaggi dai tratti berlusconiani ma ancora più inquietanti (su tutti Trump) dovrebbe aiutarci a comprendere il fenomeno politico e culturale di Berlusconi in un senso più ampio: non una colpa dell'atavica arretratezza italiana ma l'emergenza precoce del populismo mediatico che ora affligge quasi tutto il mondo.

 

In definitiva, questo volume, pur contenendo pagine divertenti di memoria iconografica, è un'occasione perduta. Berlusconi, giustamente, sarà sempre divisivo. Ma una storia per immagini del fenomeno Berlusconi attraverso l'ossessione dell'antiberlusconismo avrebbe potuto giocare solo sul registro grottesco, vero elemento in comune tra berlusconismo e antiberlusconismo. E invece vuole prendersi una rivincita.

 

Troppo facile al giorno d'oggi.

silvio berlusconi dell'utri - il giovane berlusconisilvio berlusconi - il giovane berlusconisilvio berlusconi 33silvio berlusconi mike bongiornojacques chirac tony blair gerhard schroeder romano prodi silvio berlusconi jose zapatero roma 2004silvio berlusconi brindisi alla figasilvio berlusconi franco califano

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…