LA NUOVA FRONTIERA DELL’EVASIONE FISCALE ORA È NEL VECCHIO CONTINENTE: OLANDA E IRLANDA (A CHE SERVE L’EUROZONA?)

Ettore Livini per "la Repubblica"

Cayman? Vuanatu? Le Virgin Island? Sbagliato. Il paradiso off-shore che ha consentito a Apple di "risparmiare" 74 miliardi di dollari di tasse si chiama Europa. E Bruxelles - con colpevole ritardo - si prepara a dare un giro di vite proprio oggi con un vertice ad hoc a quella «scandalosa evasione da mille miliardi» che, come ha calcolato ieri il Parlamento europeo, costa ogni anno al Vecchio continente una cifra pari a tutta la sua spesa sanitaria.

Nel mirino non solo i paesi che difendono ancora il segreto bancario (Svizzera, Lussemburgo, Austria e Isole del Canale su tutti) ma soprattutto quei diabolici «arbitraggi fatti di deduzioni multiple e utili non tassati» - come li ha definiti il numero uno dell'Ocse Angel Gurria - che spostando via web decine di miliardi grazie al semplice "clic" di un computer ha eliminato come per magia i problemi erariali di molte multinazionali di qua e di là dell'Atlantico.

Il meccanismo, meglio dirlo subito, è noto a tutti da anni, ha le radici ben piantate nel Vecchio continente (Olanda e Irlanda su tutti) ed è formalmente legale. Tanto che gli hanno regalato il nome (a dire il vero un po' da cocktail) di "Double Irish and Dutch sandwich", censito alla luce del sole persino su Wikipedia. Apple - come Google e tanti altri mostri sacri dell'hi-tech - non ha fatto altro che applicarlo alla lettera. Ha aperto una controllata a Dublino cui girare i suoi diritti per le vendite all'estero dove ha parcheggiato gli utili fatti fuori dagli Usa.

E attraverso una complessa triangolazione con Amsterdam e il Lussemburgo - sfruttando le agevolazioni fiscali di questi paesi - li ha rese quasi esentasse. Tutto regolare? Norme alla mano sì. "L'ottimizzazione fiscale", come la chiamano i protagonisti del settore, è una branca della scienza finanziaria che dà lavoro - come ha detto il premier britannico David Cameron - «a una carovana itinerante di legali, contabili e simil-guru finanziari» impegnati a spostare miliardi come trottole per risparmiare qualche punto percentuale di aliquota.

In Irlanda la "Tasse spa" ha creato 153mila posti di lavoro. In Olanda esistono 23mila aziende fantasma domiciliate presso caselle postali che incassano le royalties di Apple ma anche quelle, per dire, di U2 e Rolling Stones. In Lussemburgo arriva ogni anno un fiume di denaro a fini elusivi (3mila miliardi) pari a 22 il pil del paese. Tutto registrato, tutto legale. Tanto che sia Amsterdam che Dublino hanno rivendicato ieri con orgoglio la propria trasparenza erariale: «Non è evasione fiscale, è il capitalismo - ha detto Eric Schmidt, numero uno di Google - e noi siamo orgogliosamente capitalisti ».

Una comprensibile difesa d'ufficio visto che il motore di ricerca ha appena trasferito grazie al Double Irish e al Dutch Sandwich ben 8 miliardi esentasse alle Bermuda. Nel cuore dell'Europa, insomma, si è aperta una falla gigantesca. Che costa tra l'altro miliardi ai conti pubblici di Paesi (Italia compresa) che di quei soldi avrebbero bisogno come il pane per far quadrare i propri bilanci. «La politica deve dettare le regole per fermare questa evasione legalizzata», ha chiesto Gurria.

E già oggi Bruxelles cercherà di metterci una pezza, varando la sua strategia a 360°. «Entro il 2015 avvieremo il libero scambio di informazioni sui conti correnti tra i paesi membri», ha promesso il Presidente della Commissione Jose Manuel Barroso. San Marino e Lussemburgo hanno già detto sì. Lo stesso dovrebbe fare la Svizzera. Ma si tratta solo del primo passo, buono soprattutto per stanare i singoli evasori come gli italiani che - secondo le stime - hanno nascosto 125 miliardi al riparo dei conti segreti elvetici.

La battaglia contro Apple & C. richiede un salto di qualità più sofisticato. Necessario per adeguare le normative fiscali a quell'era internet che ha dematerializzato tutte transazioni (ogni volta che compriamo qualcosa su I-Tunes, per dire, giriamo i nostri soldi a un'azienda in Lussemburgo).

Il cardine sarà una nuova legislazione sulle royalties, il buco nero che fino ad oggi ha consentito a molti big tecnologici Usa di parcheggiare qualcosa come 1.800 miliardi di dollari di utile all'estero. E questo passo sarà un po' più complicato visto che le triangolazioni garantiscono alla sola Olanda, per fare un esempio, investimenti esteri per 3.500 miliardi l'anno.

Non solo: se l'Europa riuscirà a tappare le sue falle, per la legge dei vasi comunicanti ci saranno altri stati pronti a garantire nel nome della competitività fiscale le stesse condizioni proposte oggi da Dublino e Amsterdam. Singapore è già in agguato e ha intercettato molti dei conti custoditi fino ad oggi sotto l'ombrello della riservatezza rossocrociata. E se anche le Cayman alzeranno bandiera bianca, è sicuro che qualcun altro in giro per il pianeta raccoglierà il testimone del grande risiko dell'elusione erariale.

La strada per l'Unione fiscale europea, insomma, rischia di essere quasi più accidentata di quella che porta verso l'unione politica. I colossi a stelle e strisce, comunque, non vogliono farsi trovare impreparati.

E hanno già avviato il pressing sulla Casa Bianca per varare un "maxi-scudo fiscale" che consenta loro di rimpatriare negli Usa il loro "tesoretto" estero. Si tratta sul prezzo, ma la Corporate America, che in questi anni di Cuccagna si è abituata male, è pronta a pentirsi solo se le sarà garantita un'aliquota low-cost del 5,75%. Al lavoro a Washington, profumatamente pagati, ci sono già 160 lobbisti.

 

evasione-fiscaleEVASIONE FISCALE ISOLE CAYMAN jpegSVIZZERA logo appleGoogleamazon logo

Ultimi Dagoreport

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...

milano fdi fratelli d'italia giorgia meloni carlo fidanza ignazio la russa francesco gaetano caltagirone duomo

DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL TRIONFO DI FRATELLI D'ITALIA (25,18%), MENTRE LA LEGA SI DEVE ACCONTENTARE DEL 16,5 E FORZA ITALIA DEL 7,23, L’ASSALTO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA MADUNINA ERA INEVITABILE - LA REGIONE È IN MANO DEL LEGHISTA ATTILIO FONTANA CHE, CON L’ASSESSORE ALLA SANITÀ GUIDO BERTOLASO, HA SBARRATO LA PORTA ALLE MIRE DELLA MELONIANA FAMIGLIA ANGELUCCI - EPPOI, SAREBBE PURE ORA DI DARE SEPOLTURA A ’STI POTERI FINANZIARI CHE SE NE FOTTONO DI ROMA: ED ECCO L’ASSALTO DI CALTAGIRONE A GENERALI E DI MPS-CALTA-MEF A MEDIOBANCA - IN ATTESA DI PRENDERSI TUTTO, LE MIRE DELLA DUCETTA PUNTANO AD ESPUGNARE ANCHE PALAZZO MARINO: AHÒ, ORA A MILANO CI VUOLE UN SINDACO ALLA FIAMMA! - ALLA FACCIA DEL POTERE GUADAGNATO SOTTO IL DUOMO IN TANTI ANNI DI DURO LAVORO DAI FRATELLI LA RUSSA, IL CANDIDATO DI GIORGIA SI CHIAMA CARLO FIDANZA. UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DALLE TELECAMERE NASCOSTE DI FANPAGE, NELL’INCHIESTA “LOBBY NERA” - UNA NOTIZIA CHE L’IMMARCESCIBILE ‘GNAZIO NON HA PER NULLA GRADITO…

donald trump friedrich merz giorgia meloni

DAGOREPORT - IL FINE GIUSTIFICA IL MERZ... – GIORGIA MELONI HA FINALMENTE CAPITO CHE IL DAZISMO DI TRUMP È UNA FREGATURA PER L’ITALIA. AD APRIRE GLI OCCHI ALLA DUCETTA È STATA UNA LUNGA TELEFONATA CON IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ - DA POLITICO NAVIGATO, L’EX NEMICO DELLA MERKEL È RIUSCITO A FAR CAMBIARE IDEA ALLA DUCETTA, PUNTANDO SUI GROSSI PROBLEMI CHE HANNO IN COMUNE ITALIA E GERMANIA (TU HAI SALVINI, IO I NAZISTI DI AFD) E PROPONENDOLE DI FAR DIVENTARE FRATELLI D’ITALIA UN PUNTELLO PER LA MAGGIORANZA PPE ALL’EUROPARLAMENTO, GARANTENDOLE L'APPOGGIO POLITICO ED ECONOMICO DELLA GERMANIA SE SOSTERRA' LA ROTTA DI KAISER URSULA, SUPPORTATA DALL'ASSE FRANCO-TEDESCO – CON TRUMP OLTRE OGNI LIMITE (LA FRASE SUI LEADER “BACIACULO” HA SCIOCCATO “AO’, IO SO' GIORGIA”), COME SI COMPORTERÀ A WASHINGTON LA PREMIER, IL PROSSIMO 17 APRILE?