CON OBAMA A PEZZI E L’UE CON LE PEZZE AL CULO, LA VERA OSTPOLITIK LA FA BERGOGLIO - TRA DUE SETTIMANE IL PAPA INCONTRERÀ PUTIN, MA SI LAVORA A UN FACCIA A FACCIA CON IL PATRIARCA RUSSO KIRILL
Marco Ansaldo per "La Repubblica"
Il Papa e il Patriarca. Francesco e Kirill. Un abbraccio storico che oggi sembra più vicino. La possibile visita del capo della Chiesa cattolica a Mosca, un appuntamento finora sempre discusso e mai realizzato, potrebbe essere anticipata da un incontro del Pontefice con il Patriarca di tutte le Russie in un Paese neutro. Lo ha detto ieri a Roma, a margine di un convegno, il metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca.
Fra due settimane il presidente russo Vladimir Putin arriva in visita in Italia. Vedrà in Vaticano anche Papa Francesco. E l'imminenza del primo incontro fra i due leader sembra poter smuovere le acque su fronti inattesi, dopo aver già prodotto un risultato consistente con il blocco del raid internazionale contro la Siria, grazie alla lettera inviata da Jorge Mario Bergoglio al capo del Cremlino e la decisione di avviare un digiuno. Un successo, quello vaticano, che Damasco ha molto apprezzato.
«In questo momento - ha spiegato il metropolita Hilarion Alfeyev - non stiamo ancora parlando di una visita in Russia del Pontefice, ma della possibilità di un incontro tra il Papa e il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie in un Paese neutro».
L'occasione della visita di Hilarion era, al Centro di scienza e cultura russo, la presentazione di un libro del filologo e filosofo Serguei Averintsev, a cui hanno partecipato come relatori lo storico italiano ed esperto di Russia, Adriano Roccucci, e il presidente emerito del Pontificio consiglio della Cultura, cardinale Paul Poupard.
«Non sappiamo ancora in quale Paese questo potrà avvenire», ha aggiunto Hilarion. Sono tuttavia in campo, come luogo, alcune ipotesi già ben definite. Almeno tre. La città di Bari, dove c'è una Chiesa ortodossa russa; la capitale dell'Austria, Vienna; e l'abbazia di Pannonhalma, in Ungheria. Il territorio neutro appare così, sotto il profilo dell'opportunità diplomatica, il luogo deputato che dovrà preludere al possibile viaggio del Papa in Russia.
Il dialogo tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa si infittisce. Ieri Kirill, mentre il suo "ministro degli Esteri" era a Roma, ha accolto a Mosca l'arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola. E proprio all'eminenza vaticana, da tempo esposta sul dialogo internazionale e interreligioso, il Patriarca ha dato segnali di grande apertura: «Mai come oggi le nostre Chiese hanno avuto tante cose in comune», ha osservato, esprimendo il suo «plauso» all'azione di Papa Francesco, auspicando che «i nostri dissapori storici cessino di svolgere un ruolo critico».
«Abbiamo un campo di lavoro comune», ha risposto Scola, affermando che il dialogo ecumenico «non ha mai nascosto le differenze, ma è capace di superarle affermando il valore della nostra unità ». A fine mese è ora atteso a Mosca il presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, monsignor Vincenzo Paglia, per intervenire a un convegno organizzato dagli ortodossi.
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