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RIENTRATE, EVASORI, TUTTO E’ PERDONATO - PADOAN IN UN' INTERVISTA LANCIA L'IPOTESI DI UN'ALTRA “VOLUNTARY DISCLOSURE” PER FAR RIENTRARE UN PO’ DI SOLDI PARCHEGGIATI ALL’ESTERO - ANCHE SE RENZI AVEVA DETTO STOP AGLI SCUDI FISCALI, L'IDEA CADE A FAGIOLO: AL GOVERNO SERVONO 2 MILIARDI PER RIDURRE IL DEFICIT
Claudio Antonelli per “Libero Quotidiano”
Di questi tempi non è facile avere certezze. Soprattutto se si tratta di norme o disegni di leggi. Il premier Renzi lo scorso autunno, alla chiusura della voluntary disclosure (l'operazione che ha concesso il rientro dei capitali senza l' applicazione del reato di auto riciclaggio) aveva detto che sarebbe stata l' ultima spiaggia dei furbetti. Non ci sarebbero più state possibilità di mettersi in regola.
Ieri invece il ministro Padoan in una lunga intervista al quotidiano di Confindustria ha di fatto dichiarato: «Stiamo facendo un tagliando ai meccanismi della voluntary disclosure per capire quali risultati ha prodotto e se esistano ancora margini di utilizzo. Se una macchina funziona e ci sono ancora chilometri da fare, si può certamente usare ancora».
Così, dall' ultima risposta si è aperto un mondo. Sarà in arrivo un nuovo rientro di capitali o un nuovo scudo? La scorsa settimana il viceministro all' Economia Enrico Zanetti aveva promesso «profonda tribolazione» e «sanzioni salatissime» per gli ottocento italiani con i conti offshore a Panama che «non hanno sfruttato la finestra per l' emersione dei capitali all' estero, appena chiusa». Contattato da Libero ha confermato però le parole pronunciate da Renzi lo scorso anno e la volontà politica del governo di non avviare una nuova voluntary disclosure.
Allora perché mai Padoan se ne è uscito con frasi sibilline che lasciano spazio a molti dubbi e numerose interpretazioni. Il giallo del nuovo rimpatrio di capitali non può però essere lasciato cadere e interpretato semplicemente come frutto di divergenze dentro un dicastero. Lo scorso anno ancora non c' era certezza del gettito. Ovvero, di quanto la voluntary disclosure avrebbe portato nelle casse dello Stato. E soprattutto si viveva molto più di adesso sullo storytelling del governo: crescita e Pil a go go.
Nel frattempo è stato però presentato il Def. E nel Documento di economia e finanza varato la settimana scorsa, la crescita ha subito un rallentamento e rispettare i paletti di Bruxelles (anche facendo 11 miliardi di deficit più del previsto) è diventato più difficile. Senza ulteriori 15 miliardi di coperture scatteranno automaticamente le clausole di salvaguardia. Il che sarebbe una tragedia. La vicenda dei Panama Papers, al di là delle speculazioni politiche, emerge chiaramente che ci sono ancora molti soldi italiani all' estero. Il governo ha fame di gettito e allora perché non gettare l' ultima rete nel mare dell' elusione o negli abissi dell' evasione.
Con l' ultimo rimpatrio 3,8 miliardi di euro sono entrati nelle casse dello Stato, su un imponibile di oltre 59 miliardi e 500 milioni di euro. Si è tratatto di circa 129mila domande di regolarizzazione, il che significa che mediamente ogni contribuente infedele ha pagato un' aliquota media all' incirca del 6%. Non male per i cittadini. Poco per lo Stato. Di più, però, non sarebbe stato possibile, perchè avrebbe decretato implicitamente il fallimento della voluntary disclosure. Tenendo, dunque, gli stessi parametri una nuova voluntray non porterebbe più di 2 miliardi al governo. Una sorta di elemosina, ma meglio di niente in questi tempi in cui pur di non fare spending review si raschia il barile.