SUL “FINE VITA” LA POLITICA SCAPPA DALLE SUE RESPONSABILITÀ – IL CASO DEL PRIMO SUICIDIO ASSISTITO SEGUITO DAL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE RIAPRE LA DISCUSSIONE SULLA NECESSITÀ DI UNA LEGGE. E GETTA NEL PANICO LA MAGGIORANZA – IL MINISTRO DELLA SALUTE, ORAZIO SCHILLACI, NON SI PRONUNCIA – IL CAPOGRUPPO LEGHISTA, RICCARDO MOLINARI SI DICE FAVOREVOLE A UNA NORMA, MENTRE IL MELONIANO DELMASTRO EVOCA “UN APPROCCIO LAICO E NON LAICISTA” (CHE VOR DI’?) – LA SOTTOSEGRETARIA FORZISTA, MATILDE SIRACUSANO: "IL SUICIDIO ASSISTITO È UN ABOMINIO"
Estratto dell’articolo di Niccolò Carratelli per “la Stampa”
Prima reazione, panico. Fermare un esponente della maggioranza o del governo nel Transatlantico di Montecitorio, per chiedere un parere sul caso di suicidio assistito avvenuto a Trieste, significa trovarsi davanti un'espressione tra lo stupito e lo smarrito. Inutile domandare a chi avrebbe titolo e responsabilità per esprimersi, come il ministro della Salute, Orazio Schillaci: «Non fa dichiarazioni sul caso specifico, né sul tema in generale», avvertono dal suo ufficio stampa.
il ministro della salute orazio schillaci foto di bacco
[…] Quanto alla ministra Eugenia Roccella, da sempre in prima linea sul tema del fine vita come su quello dell'aborto, fa sapere che «non intende intervenire su tematiche che non sono di competenza del suo ministero».
E, allora, per avere una reazione, anche solo abbozzata, si prova a fermare sulle scale il capogruppo della Lega a Montecitorio, Riccardo Molinari, che spiazza per la franchezza: «Ci vorrebbe una legge, io sarei favorevole, guardo positivamente alle proposte delle Regioni basate su quella dell'associazione Coscioni, ma non credo si farà mai in questa legislatura – ammette - ci sono sensibilità diverse nella maggioranza e anche dentro la Lega».
[…] Sorride meno un altro friulano, il deputato di FdI Walter Rizzetto, convinto che «quanto avvenuto è molto rilevante, in un senso o nell'altro – precisa – le assicuro che ci stiamo ragionando, per affrontarlo nel modo giusto». Enigmatico. Cosa avrà voluto dire?
Contribuisce solo parzialmente al chiarimento il collega di partito e sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, seduto su un divanetto nel corridoio dei fumatori: «Guardi, è un tema delicato, che interroga le coscienze – ragiona – ma noi siamo pronti a confrontarci, anche partendo dalle proposte della minoranza. Basta che si adotti un approccio laico e non laicista». Più netta è un'altra sottosegretaria, Matilde Siracusano di Forza Italia, che non si nasconde: «Su questo sono radicale, per me la vita è un dono e non possiamo disporne a piacimento – scandisce – l'eutanasia e il suicidio assistito sono un abominio. A noi Berlusconi ha sempre lasciato libertà di coscienza».
ANDREA DELMASTRO E GIOVANNI DONZELLI
Poi si ricorda di essere un esponente del governo e aggiunge che, «comunque, non credo che ci sia la volontà di intervenire sul tema, non si andrà oltre il testamento biologico». Posizione, quest'ultima, non lontana da quella di Jacopo Coghe, portavoce dell'associazione Pro Vita & Famiglia, convinto che «il suicidio assistito con l'assistenza diretta del Servizio sanitario nazionale, conferma che la sentenza Cappato del 2019 pronunciata dalla Consulta, scavalcando il Parlamento, ha aperto le porte alla morte di Stato».
[...] l'ex ministro della Salute, Roberto Speranza, che non si fa illusioni: «Ogni volta è più evidente che c'è un vuoto di iniziativa parlamentare, dobbiamo legiferare, è nostro compito - ricorda – ma temo che non avverrà in questa legislatura». E il senatore di Italia Viva, Ivan Scalfarotto, sottolinea come «ancora una volta dobbiamo registrare che, quando si parla di salute, i diritti degli italiani variano a seconda della regione di residenza. È e rimane una cosa veramente inaccettabile».
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