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IL METODO RENZIANO: SEI CONTRO DI NOI? SEI UNA PIPPA. SEI CONTRO GLI AVVERSARI, ALLORA APPLAUSI! SAVIANO CHIEDE LE DIMISSIONI DELLA BOSCHI PER LO SCANDALO ETRURIA E TUTTI A SPERNACCHIARLO - ORA CHE ATTACCA IL M5S SUL CASO QUARTO, PIGIAMINI DI SALIVA
Daniela Ranieri per il “Fatto Quotidiano”
Vedi tante volte come succedono le tragedie. Il gruppetto di fiorentini che si è preso il cosiddetto partito democratico, sapendosi privo, diciamo così, di substrato ideologico, ha fin dall'inizio lottato per darsi un ubi consistam culturale, per ancorarsi a qualche riferimento che non fosse la scaletta della Leopolda. Ecco allora, di volta in volta, le canzoni di Jovanotti, le vittorie delle atlete, le imprese della scienziata AstroSamantha, i film di Checco Zalone.
Roberto Saviano, come è ovvio, sarebbe stato un colpaccio, un rinforzo di peso per il narcisismo dell'ex rottamatore, che su Repubblica ingaggiò con lo scrittore una fitta corrispondenza nel corso della quale promise di estirpare mafia, camorra, e 'ndrangheta in una botta sola.
Peccato che, a dicembre scorso, proprio a ridosso della Leopolda, Saviano si sia messo a criticare il governo e la ministra Boschi, invocandone le dimissioni per il conflitto d'interessi nella vicenda legata a Banca Etruria di cui suo padre era vicepresidente, costringendo tutti i renziani, dai plenipotenziari alle mezze cartucce, a prendere la sua icona dorata e a scacciarla dal Pantheon.
Seccante, ma che problema c'è. "In crisi di creatività, poco informato e molto pregiudiziale" (Andrea Romano), "giustizialista peloso" (Riccardo Nencini), "antigarantista" (Staino), "risentito" (Antonello Giacomelli), "pretestuoso" (Stefano Esposito), "in cerca di audience" (Davide Faraone) e di "riflettori" (Francesca Puglisi): sistemato Saviano. Anzi no, ancora: "copione" ("mi chiedo se questi post siano farina del suo sacco") per Ernesto Carbone, uno "che utilizza la sua autorevolezza acquisita in altri campi", per colpire "una persona rigorosa e trasparente" per Dario Franceschini, "esagerato" per Pier Luigi Bersani.
maria elena boschi i grillini chiedono la sfiducia
Se il Pd andasse in analisi dovrebbe affrontare la grave dissonanza cognitiva che il divenire gli ha messo in petto: dopo aver bombardato col fuoco amico (?) un ex possibile alleato colpevole di fare il suo lavoro, cioè di criticare il potere (L'Unità lo descrisse "offeso" con Renzi per essere stato "rottamato"), bisogna essere pronti a recuperarne la figura e la credibilità nel caso tornasse comodo. E come si fa?
fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria 9
Così: il 9 gennaio Saviano chiede via Twitter le dimissioni del sindaco M5S di Quarto, coinvolta in questioni di voti, ricatti e camorra, invocando la trasparenza che il M5S ha sempre preteso dagli altri e rivendicato per se stesso; falchi e beccafichi renziani, come niente fosse, riprendono a citare Saviano, come quando era "simbolo della lotta alla mafia ma anche della libertà d' informazione, non lo lasceremo mai solo" (Franceschini, 2010).
Avanguardia e trincea, bassa manovalanza di groupie e fan del renzismo deputati al rinforzo egotico del figaccio di Rignano: tutti a riacciuffare la figurina di Saviano dal fango in cui l' avevano gettata, a elogiarne senza apparente imbarazzo l' aura pre-affaire-Boschi, come se non fossero stati loro ad additarlo come scrittore fallito e rinnegato ("Renzi snobba Saviano e tira fuori l' orgoglio" titolò l' Unità), manovratore opaco ("Quell' assalto al ministro iniziato - guarda caso - nel giorno della Leopolda", sempre L'Unità), e addirittura sciacallo (per Laura Garavini speculava sulla "drammatica vicenda del suicidio di un pensionato").
È tutto perdonato. Il 10 gennaio L'Unità titola: "Quarto, Saviano scarica il M5S " (così è salva anche la narrazione secondo la quale criticare Renzi equivalga a fare un endorsement a Grillo), e tiene il punto per tutto l' articolo: se lo dice Saviano, "scrittore simbolo delle battaglie anti-camorra" e oracolo di Delfi, intellettuale di riferimento e faro alle genti, allora il M5S è gravemente compromesso dalla storiaccia di Quarto.
Ebbene, tanta fatica per nulla. C' erano una volta le affinità elettive, oggi ci sono le simpatie intermittenti.
Dopo l'intellettuale organico, l'intellettuale a targhe alterne (il Twitter di Mario Lavia, editorialista de L'Unità, è un attendibile test diagnostico della schizofrenia del Pd: "Con eleganza, persino @robertosaviano critica la Bindi's list" - in cui finì l'"impresentabile" De Luca - a maggio 2015; "Ormai @robertosaviano sembra un senatore della sinistra Pd", a settembre), e vabbè.
rosa capuozzo con roberto fico
È davvero uno spasso restare a guardare il partito della Nazione, anti-intellettualista, anti-gufi, anti-professoroni, che si arrabatta a trovare una propria ragione nel mondo, di volta in volta cercando di affiliarsi questo o quello scrittore, questo o quel musicista, questo o quell'artista o scienziato, al fine di succhiarne il lustro e la popolarità e portare acqua al proprio mulino, salvo poi rinnegarlo nel caso quello, se dotato del raro organo dell' indipendenza, osi sollevare critiche proprio al Pd, o a ciò che ne resta.