PAURA DI VOTARE - IL CAV METTE LE MANINE AVANTI: “CON RENZI C’È UN PATTO ISTITUZIONALE’’ – “IL VOTO ORA È DA IRRESPONSABILI” - “DIRITTI GAY E IUS SOLI? UNA NECESSITÀ DELLA STORIA”

Da “il Foglio

 

renzi e berlusconi 2 2renzi e berlusconi 2 2

“Con il presidente del Consiglio ho stretto un patto politico di natura istituzionale. Punto. Era mio dovere farlo – dice Silvio Berlusconi al Foglio – perché l’Italia ha bisogno di rinnovarsi e ripartire, e senza cambiamenti nell’assetto istituzionale riguardo al monocameralismo per l’approvazione delle leggi e al bipolarismo come sistema politico e ai poteri del presidente del Consiglio e del Consiglio dei ministri non c’è ripartenza possibile, né per governi di centrosinistra né per governi di centrodestra”.

 

Osserviamo che lo sconcerto, in alcuni casi, è grande: oppositori del patto, anche dentro Forza Italia e nell’area di centrodestra, sostengono che è un premio troppo grande per il giovin signore della nuova sinistra italiana, e che il patto toglie aria e respiro a una prospettiva di competizione politica ed elettorale per tutto ciò che non è il Pd.

 

renzi berlusconirenzi berlusconi

“Non sono d’accordo. Se il patto fosse la caricatura che ne fanno i suoi oppositori, certo sarebbe un dare senza avere, e un accordo alla cieca a nostro danno. E’ vero invece che io registro un positivo cambiamento a sinistra, e che il trasversalismo di Matteo Renzi, tutto sommato nonostante forti limiti, è da considerarsi un progresso. Lo dimostra il fatto che i nemici irriducibili del patto sono tutti coloro che, invece di competere civilmente, considerano la politica come una prova di guerra civile e fabbricano Arcinemici.

 

Quelli cioè del fronte manettaro e illiberale dell’antiberlusconismo che abbiamo visto alla prova in questi vent’anni. Io ovviamente non sono renziano, questo è il succo della caricatura nemmeno troppo divertente che si fa della mia posizione. Spero semmai che il più giovane contraente impari qualcosa dall’esperienza del più vecchio contraente, cioè dal sottoscritto.

 

renzi berlusconi ventriloquorenzi berlusconi ventriloquo

Le pare che, con la situazione in cui si trova il paese, un imprenditore come chi le parla, un politico impegnato dalla discesa in campo a far muovere l’Italia immobile di sempre e la sinistra pietrificata della lotta di classe e delle chiusure corporative, non debba impegnarsi per costruire un sistema bipolare? Un sistema che consenta di decidere presto, bene e con certezza, stabilendo a certe chiare condizioni un programma riformatore, di cui siamo i primi ideatori con le nostre riforme abrogate da una ventata di demagogia della vecchia sinistra?”.

 

Molti dicono che non reggerà, questo dialogo per le riforme, e che il centrodestra ne uscirà diviso.

“La domanda vera non è se regga o no il patto detto del Nazareno. La domanda è se regge la governabilità, se va avanti la legislatura, se si fanno le cose possibili e dunque se può andare avanti la dialettica tra governo e opposizione, così come è stata impostata, o se si torna traumaticamente e irresponsabilmente a votare, con chissà quale legge elettorale.

renzi berlusconi in ginocchio da terenzi berlusconi in ginocchio da te

 

I nostri critici trascurano un fatto. Renzi ha vinto le primarie e ha preparato la sua ascesa al posto di Enrico Letta e ha ovviamente la sua autonomia di percorso. Ma tutto è stato reso possibile dal patto con l’uomo nero, cioè con lo statista Berlusconi trasformato in ‘bau bau’ per folle fanatizzate”.

 

Dicono che l’economia è di fronte a sfide impossibili, sopra tutto nel quadro europeo attuale, e alla fine il centrodestra sarà coinvolto in un ennesimo fallimento italiano, e stavolta da posizione subalterna, con un Renzi lesto a prendere spazio, anche elettorale, nel centro moderato dell’elettorato.

“Se gestissimo questa politica come un muro e in modo immobile questo potrebbe essere un rischio. Ma è precisamente quello che eviteremo di fare. Intorno al prossimo marzo, mese per noi benigno perché fu il 27 marzo 1994 la prima di tante nostre vittorie, abbiamo intenzione di far partire una grande opera di ricostruzione dell’identità dei riformatori liberali e conservatori italiani, cioè del nostro movimento aperto a gruppi e persone di buona volontà. Sarà una kermesse da sogno, nel senso che è ora di riprendere a sognare.

renzi berlusconi by vincinorenzi berlusconi by vincino

 

Sui grandi temi che ci distinguono, e in qualche caso ci dividono, dal renzismo rampante, in particolare ma non solo quelli fiscali, europei, economici e imprenditoriali, compresa la questione decisiva della giustizia giusta, stiamo mettendo in piedi commissioni di studio e di lavoro, presiedute e nutrite dal meglio del nostro personale politico, che deve essere messo in grado di passare dalle querelles sul passato all’immaginazione del futuro.

 

Io sono uno dell’èra Reagan, uno che cerca di affrontare il sogno italiano da posizioni liberali e conservatrici ma anche da posizioni radicali e innovatrici: il trasversalismo felice e propulsivo, se mi consente, l’ho inventato io quando ruppi il cupo consociativismo della antica nomenclatura e lo sostituii con una capacità di attrazione non univoca, non consegnata a schemi fradici.

 

renzi con la bandana in testa come berlusconirenzi con la bandana in testa come berlusconi

Renzi avrà qualche voto moderato se noi non sappiamo farci valere. Ma non si deve dimenticare che il voto popolare e di sinistra, il voto operaio e industrialista, è da oltre vent’anni parte integrante del nostro blocco di consenso. La libertà, l’innovazione, la voglia di emulare, competere e promuovere la gioventù è ed è stata, se vogliamo dire così, ‘berlusconiana’, è il nostro marchio di fabbrica.

 

E dunque invece di fare a testate con Matteo, che non avrebbe oggi alcun senso, anche perché è casomai nel loro campo che volano i colpi bassi, manteniamo la nostra autonomia, incalziamo, facciamo opposizione quando è necessario e insieme rispettiamo il patto riformatore, ma prima di tutto ricostruiamo il nostro vero profilo.

 

Hanno cercato di offuscarlo predicando il nostro fallimento e la ‘caduta’ di una leadership dopo la sentenza paradossale che mi ha colpito: gioco facile per loro. Ma se pensano che l’età anagrafica, di cui ho sempre pensato che sia un inganno per i gonzi, o il fatto di combattere ancora per un po’ con le mani apparentemente legate dietro la schiena, mi possa impedire di ricostruire con i miei valorosi collaboratori, con la mia gente, una prospettiva per l’Italia, se lo scordino.

bacio renzi berlusconibacio renzi berlusconi

 

Di questa posizione velleitaria, che è come un veleno per chi la pratica, sono rimasti vittime in tanti, una sfilza di leader della sinistra battuti da me con il consenso degli italiani e poi rottamati da Renzi. E rottamati proprio perché il confronto con noi lo perdevano regolarmente ogni volta che lo volgevano in denigrazione e colpo basso in barbarie giustizialista”.

 

C’è chi ha visto nella conferenza stampa sulle unioni civili e sullo ius soli un cedimento identitario.

san silvio berlusconi con renzisan silvio berlusconi con renzi

“Davvero non capisco. Nel mondo occidentale si sono diffuse le unioni omosessuali. Anche la chiesa cattolica ha le sue incertezze, fa le sue riflessioni sinodali. E noi non possiamo attardarci su una posizione nullista, di chiusura totale alla questione dei diritti delle persone.

 

Personalmente mi piacerebbe che la cosa fosse risolta con patti privati sanciti dal codice civile, più che da norme ad hoc. Ma dobbiamo fare i conti con la realtà ed essere aperti a questa rivendicazione di diritti che non può incidere minimamente sul matrimonio tra uomo e donna, che deve continuare a essere il fulcro di politiche pubbliche per la famiglia, è ovvio.

 

Quanto all’integrazione dei nuovi arrivati, che deve essere realizzata con l’educazione e l’istruzione e la coesione culturale e civile, è una necessità della storia: vogliamo litigare con la storia? Io ho semplicemente proposto in più un esame sulla padronanza della nostra lingua e sulla conoscenza delle nostre regole di convivenza. Ma sarà, come per la sopra ricordata richiesta sui diritti, il nostro nuovo dipartimento per i diritti civili a decidere”.

berlusconi renzi grazie amoreberlusconi renzi grazie amore

 

Ha un’aria non proprio rassegnata, presidente.

“Vede? Le premesse per una politica intelligente, e il tempo per realizzarla in una ricostruzione di popolo e di leadership, ci sono tutte. Al lavoro. Da ora e fino a marzo e oltre naturalmente, dovremo far vedere a tutto il paese che non siamo solo grandi pugili elettorali, quando è necessario, ma anche e sopra tutto l’altro partito della nazione, il vero partito degli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi, quello con il marchio delle origini”.

berlusconi renziberlusconi renzi

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…