UN PARTITO S-FIORITO NEL LAZIO STRAZIO - L’EX CAPOGRUPPO DELLA REGIONE FRANCO FIORITO INDAGATO PER PECULATO: AVREBBE GIRATO SU CONTI CORRENTI PERSONALI, CON 109 AUTO-BONIFICI, CIRCA UN MLN € DESTINATO DAL CONSIGLIO REGIONALE AI GRUPPI CONSILIARI - ISOLATO DAL PARTITO, SPARA A ZERO SUI CONSIGLIERI, MINACCIANDO DI RIVELARE TUTTE LE SPESE PERSONALI FRA AUTO DI LUSSO E WEEKEND CON LE AMANTI...

Mauro Favale e Maria Elena Vincenzi per "la Repubblica"

È la "maledizione dei mister preferenza". Dopo l´arresto di Samuele Piccolo, il più votato nel Pdl al Campidoglio, un´altra bufera si scatena sul Popolo delle libertà, questa volta alla Regione Lazio. Franco Fiorito, 26.217 voti alle elezioni del 2010, da ieri è indagato per peculato. L´ex capogruppo ("defenestrato" da una fronda di ex Forza Italia a fine luglio) avrebbe trasferito sui suoi conti personali circa un milione di euro, soldi che il Consiglio regionale elargiva ogni mese ai gruppi consiliari. Centinaia le operazioni sospette, le prime 4 riscontrate dalla Banca d´Italia, che si è mossa su sollecitazione della filiale Unicredit della Pisana, quella che custodisce i conti correnti dei gruppi.

Ora, però, è intervenuta la magistratura e sotto la lente del procuratore aggiunto Alberto Caperna e del sostituto Alberto Pioletti sono finiti i 109 "auto-bonifici" che Fiorito, da capogruppo e tesoriere, ha eseguito sui suoi conti, compresi cinque in Spagna. Bisognerà verificare dove sono finite le decine di migliaia di euro prelevate in contanti, e verificare i giustificativi delle spese effettuate con i soldi che servono sì per il funzionamento dei gruppi ma anche per le iniziative politiche sul territorio. In totale si parla di operazioni per 3 milioni e mezzo.

Nei giorni scorsi erano emerse altre spese effettuate dall´ex capogruppo e denunciate in una relazione dal suo successore e rivale politico, Franco Battistoni: nei documenti si parla di due auto, una Bmw X5 e una Smart, di un soggiorno in un resort di Porto Cervo da 30.000 euro. «Tutte spese giustificate - si difende Fiorito - l´indagine sarà l´occasione per spiegare i termini di questa vicenda».

Poi, però, si dice «nauseato per quanto accaduto» e si prepara alla battaglia. Alla magistratura infatti è pronto a presentare le fatture delle spese che lui stesso ha autorizzato ai consiglieri che ora lo accusano. E parla di circa 300.000 euro spesi proprio da Battistoni.

Tra questi, tantissimi se ne sono andati in cene da 80 o 120 coperti in un ristorante, il Pepenero di Capodimonte, provincia di Viterbo, che però, sul suo sito internet avvisa di avere solo 40 coperti. E poi ci sono le spese di "rappresentanza", tra cravatte di Marinella, vino e champagne. Oltre ai rimborsi per soggiorni per due in giro per l´Italia: «Consigliere più amante», insinua Fiorito.

La guerra, insomma, è appena all´inizio e la preoccupazione all´interno del Pdl è fortissima. Il timore è quello che il partito e il «modello Lazio», che lo stesso Angelino Alfano, un anno fa, aveva apprezzato e posto ad esempio per il resto d´Italia, possa restare travolto alla vigilia delle elezioni. Questa mattina il segretario, insieme ai coordinatori nazionali e regionali, affronterà il caso in un vertice che si preannuncia tesissimo. Scontato il provvedimento di sospensione per Fiorito che, per alcuni, andrebbe direttamente «cacciato». Durissimo il commento del deputato Guido Crosetto: «Questa non è politica, questo è furto. Questa gentaglia va cacciata con disonore e mandata a fare lavori socialmente utili».

Stamattina, durante la riunione, sotto accusa potrebbe finire anche il presidente del consiglio regionale, l´ex Forza Italia Mario Abbruzzese, l´artefice del sistema, inaugurato due anni fa, che permette ai gruppi consiliari di ricevere finanziamenti pari a circa 15 milioni di euro l´anno, distribuiti proporzionalmente a seconda del numero dei consiglieri. Fondi che prima (e in misura nettamente superiore) venivano erogati nelle cosiddette "manovre d´aula", durante le sessioni di bilancio, e servivano per i progetti sul territorio richiesti dai consiglieri: dalle piccole opere pubbliche a sagre e mostre. Ora, invece, vengono ripartiti direttamente ai gruppi e servono fondamentalmente per il pagamento degli stipendi dei collaboratori e per il funzionamento della struttura.

Sono questi i fondi che Fiorito avrebbe gestito "allegramente" e sono questi i milioni che spaventano il Pdl, preoccupato che finisca tutto nel calderone dei "costi della politica". D´altronde, in questi due anni, il consiglio regionale del Lazio tra il record di commissioni, i vitalizi agli assessori esterni e gli 8 monogruppi si è già guadagnato l´appellativo di Regione più sprecona d´Italia.

 

FRANCO FIORITO REGIONE LAZIO FRANCO FIORITO CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO FRANCO FIORITO E RENATA POLVERINI jpeg

Ultimi Dagoreport

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...