giorgia meloni ursula von der leyen migranti

IL NUOVO PATTO DI MIGRAZIONE E ASILO E’ UNA SÓLA – IL PARLAMENTO EUROPEO HA APPROVATO I TESTI CHE COSTITUISCONO IL NUOVO PATTO, COMPRESA LA SOLIDARIETA’ OBBLIGATORIA SUI MIGRANTI - GIORGIA MELONI PROVA A VENDERE L’ACCORDO COME UNA SVOLTA, MA CAMBIERA’ POCO O NULLA: LA REDISTRIBUZIONE DEI MIGRANTI IN ALTRI PAESI EUROPEI RESTA VOLONTARIA – C’E’ IL RISCHIO CHE AUMENTINO I CENTRI DI DETENZIONE ALLE FRONTIERE E SONO PREVISTE IDENTIFICAZIONI E RILEVAMENTI BIOMETRICI ANCHE PER I BAMBINI DI SEI ANNI…

VIA LIBERA DELL'EUROCAMERA AL PATTO SU MIGRAZIONE E ASILO

MELONI MIGRANTI

(ANSA) - Via libera finale dell'Eurocamera all'insieme dei testi che costituiscono il nuovo Patto di migrazione e asilo. Tutti gli atti legislativi che compongono l'insieme delle nuove norme hanno superato il test dell'Aula. All'approvazione del Pe dovrà ora seguire l'ok definitivo del Consiglio Ue composto dai 27 Paesi membri. Per l'approvazione servirà la maggioranza qualificata dei Paesi membri.

 

EUROCAMERA DICE SÌ A PRINCIPIO DI SOLIDARIETÀ SUI MIGRANTI

(ANSA) - L'Eurocamera ha dato il via libera alla tessera legislativa del nuovo Patto sulla migrazione e l'asilo che comprende la solidarietà obbligatoria sui migranti (la Asylum and Migration management regulation).

 

GIORGIA MELONI E IL NERO DI WHATSAPP - MEME

IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA OGGI IL NUOVO PATTO ASILO E IMMIGRAZIONE: CONFINI BLINDATI E IDENTIFICAZIONI ANCHE PER I BAMBINI SOPRA I SEI ANNI

Estratto dell’articolo di Alessandra Ziniti per www.repubblica.it

 

Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen lo definiscono una svolta nella gestione dei flussi migratori, una strategia comune europea, una (sulla carta) condivisione di responsabilità che però non solleverà per nulla l’Italia o gli altri Paesi di approdo dagli oneri della gestione della prima e seconda accoglienza.

 

Perché la redistribuzione negli altri Paesi europei resta assolutamente volontaria e la solidarietà obbligatoria può concretizzarsi in un semplice aiuto economico. Il trattato di Dublino, la vera iattura per l’Italia, resta lì dov’è. Anzi la responsabilità del Paese di primo ingresso sale a 20 mesi.

 

MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI - VIGNETTA BY ALTAN

La filosofia del nuovo Patto asilo e migrazione che Bruxelles approverà oggi dopo un faticosissimo iter durato quasi dieci anni è quella della difesa dei confini che, a medio termine, porterà a nuovi muri, ad identificazioni e rilevamenti biometrici anche per i bambini sopra i sei anni, e che aggredirà in modo considerevole il diritto d’asilo, allargando a dismisura l’applicazione delle procedure accelerate di frontiera a decine di migliaia di persone provenienti da Paesi sicuri, le cui posizioni saranno vagliate sommariamente e rapidamente in poche settimane.

 

Con l’inevitabile crescita di centri di detenzione alle frontiere, modello Albania, per intenderci. Anche se proprio ieri la commissione europea ha precisato che l’accordo Italia-Albania non rientra affatto nel Patto asilo e migrazione.

 

Di obbligatorio in realtà c’è solo la condivisione degli oneri per la gestione dei migranti che arrivano, ma non la loro redistribuzione, unica svolta che avrebbe alleggerito il sistema di accoglienza italiano. Solo i Paesi che vorranno (e quando vorranno) accoglieranno persone sbarcate nei Paesi costieri, gli altri dovranno intervenire con un sostegno economico o provvedere agli ipotetici rimpatri.

giorgia meloni ursula von der leyen vengono bloccate a lampedusa

 

Viene istituita una sorta di pool di solidarietà che ogni anno deciderà quali sono i Paesi sotto pressione migratoria (nel 2024 ad esempio la Spagna ha quasi il 50% di arrivi in più rispetto all’Italia) e dovrà provvedere ad una soglia minima di 30.000 ricollocamenti. Chi non è disponibile ad accogliere dovrà versare 20.000 euro per ogni mancato ricollocamento.

 

Ogni Paese che riterrà di essere in sofferenza nella gestione dei flussi potrà dichiararsi in stato di crisi migratoria e chiedere l’avvio del meccanismo di solidarietà. Il Patto non stabilisce criteri rigidi e univoci per valutare la “crisi”, verrà valutata anche la possibile strumentalizzazione da parte di Paesi terzi che dovessero utilizzare i flussi a scopo offensivo (una ipotesi questa da cui dopo tanto discutere sono stati esclusi i soccorsi delle Ong). […]

giorgia meloni ursula von der leyen a lampedusa 5BARE FUORI - MEME SUL GOVERNO E I MIGRANTI BY CARLI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI - MEME FESTIVALBAR

 

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