una foto del novembre 2016 tratta dal profilo facebook di claudio d’amico con salvini e savoini

SALVINI, ZITTO E MOSCA - PD E 5STELLE VOGLIONO UNA COMMISSIONE PARLAMENTARE PER INDAGARE SUI FINANZIAMENTI RUSSI ALLA LEGA - I POTERI D'INDAGINE DI QUESTO ORGANISMO SONO GLI STESSI DI QUELLI A DISPOSIZIONE DEI MAGISTRATI. E IL "MANDATO" È CHIARO: FARE LUCE SUGLI INCONTRI TRA “ESPONENTI DELLA LEGA E PERSONE DI NAZIONALITÀ RUSSA”, NONCHÉ SU “EVENTUALI CONNESSIONI DI QUESTE VICENDE CON LA VITA POLITICA ITALIANA”

Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

MATTEO SALVINI - SERGEY RAZOV - GIANLUCA SAVOINI

Il rilancio è stato deciso nelle ultime ore: la maggioranza giallorossa è pronta a varare una commissione per fare luce su Moscopoli. L' obiettivo è inchiodare Matteo Salvini alle sue eventuali responsabilità nella vicenda del Metropol. Fare luce sui presunti finanziamenti irregolari alla Lega, su cui già indaga la magistratura. E farlo in fretta: con un' indagine conoscitiva parlamentare o con una vera e propria commissione d' inchiesta, la cui legge istitutiva verrebbe votata già nelle prossime settimane.

 

Il piano è stato discusso negli ultimi giorni dai vertici dei gruppi parlamentari Pd e 5S. Sono stati informati anche i capi delegazione al governo, così come i ministri di peso dell'esecutivo. Giuseppe Conte, ovviamente, è tenuto costantemente aggiornato. E ieri, tra le righe, ha fornito una prima "copertura" politica all' operazione: «Rimango sorpreso quando ascolto Salvini pontificare sulla questione Barr - ha detto il premier Io ho chiarito. Forse dovrebbe farlo anche lui, spiegando che ci faceva con Savoini con le massime autorità russe, il ministro dell' Interno, il responsabile dell' intelligence russa».

salvini savoini eni

 

Andare fino in fondo, dunque. Ma cavalcando quale strumento? È esattamente il dibattito di queste ore. Le armi più soft sono già cariche: al Senato un' interrogazione del dem Mirabelli, alla Camera un'analoga iniziativa in commissione dei deputati del Pd Bordo e Fiano. Ma non basta. Il contrattacco, come detto, prevede il varo di una commissione. Una vera e propria sfida a Salvini.

 

La via maestra è quella di una bicamerale d'inchiesta su Moscopoli. I poteri d'indagine di questo organismo sono gli stessi di quelli a disposizione dei magistrati. E il "mandato" è già riassunto in due proposte di legge depositate a luglio - senza particolare clamore - dal senatore del Pd Davide Parrini e dall' allora deputato dem Gennaro Migliore (oggi in Italia Viva): fare luce sugli incontri tra «esponenti della Lega e persone di nazionalità russa», nonché su «eventuali connessioni di queste vicende con la vita politica italiana».

 

salvini savoini

L'idea, adesso, è di accelerare su questa strada, assorbendo le proposte esistenti in una nuova iniziativa di maggioranza, calibrata anche alla luce delle novità delle ultime settimane. L'unico dubbio che tormenta la maggioranza si può riassumere nell'interrogativo su cui si esercitano i vertici 5S e dem in queste ore: è consigliabile varare una commissione mentre è in corso un'inchiesta della magistratura, partita nel febbraio 2019? Non si rischia una fastidiosa sovrapposizione? Nulla di irregolare, sia chiaro, ma una valutazione politica ancora in corso. L' alternativa, comunque, è già pronta.

savoini ascolta salvini a mosca

Si chiama indagine conoscitiva.

 

Permette di affidare a una commissione parlamentare permanente - in questo caso, probabilmente, la Esteri - l'approfondimento sui fatti di Moscopoli. Al progetto lavora in silenzio la dem Lia Quartapelle. Questo format prevede margini più limitati di quelli a disposizione di una commissione d'inchiesta, visto che mancano i poteri d' indagine equiparabili a quelli della magistratura. Ma permette comunque di allargare notevolmente la platea di chi può essere audito in Parlamento.

matteo salvini conferenza stampa sulla russia

 

A differenza della commissione d'inchiesta, inoltre, l' indagine conoscitiva non ha bisogno di una legge che l' autorizzi, ma di un semplice voto dell' ufficio di presidenza della commissione permanente interessata. Esiste anche un precedente relativamente recente: l' indagine conoscitiva sugli incidenti del G8 di Genova del 2001, che portarono alla morte di Carlo Giuliani.

 

Quel che è certo è che la maggioranza è pronta ad andare fino in fondo. Dopo la puntata di Report, l' ha chiarito Nicola Zingaretti, denunciando «notizie inquietanti per la tenuta della democrazia italiana » e sostenendo: «Chi deve indagare, indaghi». La stessa linea di Paolo Gentiloni ed Enrico Letta. E i grillini sono pronti a schierarsi al loro fianco.

salvini savoini

 

Resta sempre in campo, ovviamente, il lavoro parallelo del Copasir. Il Presidente leghista Raffaele Volpi ha negato la calendarizzazione del caso Moscopoli, ricordando che un' indagine della magistratura è ancora in corso. L' idea della maggioranza è portare comunque la vicenda davanti al comitato, almeno per quanto riguarda i profili che attengono alla sicurezza nazionale.

salvini savoini no sanzioni

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…